Bloccata la monoposto '91 di Cristiano Chiavegato

Bloccata la monoposto VI Bloccata la monoposto VI CITTA' DEL MESSICO. Ancora mistero sulla «Glass», la scuderia messicana che ha finanziato il progetto Lamborghini per la costruzione di una vettura per il mondiale del '91. La monoposto realizzata dall'ing. Forghieri era già stata spedita a Parigi per essere inviata in Messico per la presentazione, ma è stata bloccata e rinviata a Modena. L'imprenditore messicano Gonzales Luna, principale azionista della «Glass» sarebbe introvabile. La Lamborghini comunque non dovrebbe avere problemi. Si sono fatti avanti per continuare l'impresa l'ing. Abed, proprietario del circuito «Hermanos Rodriguez» e un gruppo di industriali italiani che fanno capo a Patrucco, vicepresidente della Confindustria. Programma. Oggi: ore 8-9 (16-17 italiane) prequalificazioni. Ore 10-11,30 prove libere, ore 13-14 qualificazione. Domani: ore 1314 qualificazione. Domenica: ore 14 (22 italiane) G.P. del Messico. Il tecnico argentino Scalabroni E' proprio su quest'ultima attività dell'americano che deve essersi verificato lo scontro, anche se non diretto fra i due tecnici. Scalabroni voleva fare da solo la monoposto per il prossimo anno con le proprie idee, la Ferrari tergiversava, avendo un Nichols a disposizione. Così si sarà arrivati al «redde rationem» e l'argentino, di fronte ad atteggiamenti se non ambigui, almeno aperti a diverse soluzioni, deve avere fatto la voce grossa. E di qui l'inevitabile divorzio. Se al distacco da Scalabroni, si aggiunge anche quello del francese Henry Durand che era il responsabile dell'aerodinamica (se ne è andato: si parla di Benetton e anche di McLaren, forse per lo zampino del suo ex capo John Barnard, a conferma che in FI la battaglia per i tecnici non è mai vinta o persa) si potrà capire come la Ferrari stia di nuovo attraversando un periodo affannoso in un momento delicato del campionato. «La perdita di Scalabroni - diceva ieri Prost, che è uno con pochi peli sulla lingua, quando lo ritiene necessario - non dovrebbe essere gravissima. Anzi, c'erano due galli nel pollaio, meglio averne uno solo. Si evitano scontri, polemiche, indecisioni. Credo che Nichols abbia abbastanza esperienza per lavorare bene. Più grave invece l'abbandono di Durand perché era un tecnico capace, anche se lascia un buon gruppo di lavoro. La Ferrari comunque deve imparare che sono finiti i tempi delle reticenze, del gioco a nascondino. Non c'è nulla di male nel dire la verità, quando non si rivelano segreti industriali». La critica di Prost è rivolta anche alle recenti vicende canadesi, quando dette la colpa ai freni se la gara era andata male. «Ho saputo solo in queste ultime ore - ha spiegato il francese - che non si trattava solo di dischi e pastiglie. Era il motore ad essere regolato male, non permetteva un utilizzo corretto del cambio e mi dava una sensazione di instabilità in frenata. Almeno i piloti dovrebbero essere informati subito». Se a tutto questo si aggiunge che alla Gto (la filiale inglese della Ferrari che produce parti delle vetture) pare che ci siano altri tentativi di fuga, il quadro per la scuderia di Maranello non appare roseo, tanto da far pensare che presto ci saranno altre sorprese. E dire che proprio Prost è ancora ottimista, anche per la gara messicana: «Su questa pista ha detto - dovremmo andare bene. Qui i motori vengono penalizzati dall'altura. Noi abbiamo una certa potenza ad alti regimi ed il propulsore viene utilizzato quasi sempre al massimo, ragion per cui dovremmo essere avvantaggiati. Io onestamente penso ancora al titolo mondiale. Non lo abbiamo ancora perso, malgrado tutto». E ha chiuso con l'ennesima frecciata a Senna: «La McLaren comunque è ancora molto forte, la squadra da battere, grazie al motore Honda che è sempre il più competitivo. Nonostante i lamenti dei suoi piloti». Cristiano Chiavegato

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