astronauti nello spazio

Poveri arbitri Poveri arbitri astronauti nello spazio di Rob INORA va tutto a gonfie vele. Siamo stati da re in stadi che sono i castelli del regno del calcio. Chi non dovrà pagare tasse per mantenerli invidierà a lungo gli italiani per questi moderni colossei. La gente che li gremisce, a eccezione di inglesi e tedeschi, prova che lo sport può ancora celebrare la fratellanza umana. Che squallore gli Anni Ottanta, segnati dall'isolamento dei tifosi secondo i colori di una squadra! Che gioia l'altra sera a Torino, quando un mare di color giallo brasiliano e blu scozzese ondeggiava tutto insieme dentro e fuori lo stadio ! Il brasiliano 'l'affare] ha attraversato il campo per abbracciare e sollevare il morale al portiere scozzese Leighton, il cui errore è costato alla sua squadra il passaggio al secondo turno. I tifosi scozzesi, con i kilt inzuppati di pioggia, delusi da un altro sogno svanito, se ne sono andati con quelli sudamericani, la cui euforia era attenuata dal fatto che la squadra ha sostituito la fantasia di gioco tipicamente brasiliana con schemi all'europea. A noi che, pur neutrali, abbiamo simpatia per il Brasile, rimane la speranza che la scintilla dell immaginazione torni a splendere. Ma non avevamo mai sentito così silenziosi i tamburi della tifoseria carioca né cinquantamila spettatori brasiliani fischiare la loro squadra. Brazil, Brazil! Bum, bum, bum! Gli echi risuonano dalla stazione allo stadio. Invece di aver paura o manifestare insofferenza di fronte a quest'armata del calcio i macchinisti dei treni saltano giù dalle cabine, i negozianti escono in strada. Tutti sorridono. Le bande suonano, le ragazze ballano. Caricaturisti brillanti come Franco Bruna catturano gli svolazzi di un kilt e di una danzatrice di samba quasi senza gonna. E' uno spettacolo unico. Gli azzurri vincono grazie a un secco colpo di testa di Schillaci e alla prodezza funambolica di Baggio. Eppure le aspettative degli italiani sono velate di pessimismo. Decine di migliaia di tedeschi calano su Milano con un tifo che sconfina nell'arroganza. 1 I mezzi atletici della loro i squadra sono impressionan- ANTIDOPING Hughes ti, ma la Colombia mette in luce la lentezza della difesa tedesca. La Sardegna ha avuto il fiato corto per la paura di un disastro, provocato dagli hooligans e dai quattromila agguerriti poliziotti anti-sommossa. In altri campi la noia abituale dèi primo turno è stata dissolta da un brillante gioco d'attacco. Il Camerun, la Costa Rica e la Colombia sono stati una sorpresa. E il Belgio potrebbe esser la bestia nera in attesa dell'Italia, l'arbitraggio diventare la chiave di tutto. Questi arbitri si alternano agli onori della scena, ma con modesti compensi. I giudici di gara si sono induriti fino all'alienazione, ma alcuni sono come cosmonauti abbandonati nello spazio. La Fifa li ha mandati ad arbitrare con cambiamenti nel modo di dirigere decisi all'ultimo. E l'amministratore della federazione Joseph Blatter si è assunto il compito di controllore: utilizzando le registrazioni per rilevarne gli errori, li becca uno per uno, umiliandoli pubblicamente. Herr Blatter va al di là dei suoi compiti. Ma quando mai si è trovato a dover prendere simili decisioni, in un batter d'occhio e di fronte a miliardi spettatori, su ciò che è giusto e sbagliato? Gli esami alla moviola non danno un quadro completo della situazione, non mostrano i retroscena degli incidenti di gi I 36 arbitri della Fil 2scelti sono nella vita pi.. ....a insegnanti, contabili, negozianti, ingegneri. Alcuni adorano stare sulla scena, altri lo tollerano a fatica; alcuni sono attori mancati, per altri è come una crociata, altri ancora sono dominati dal loro ego. Ma anche gli amministratori arrivano da tutte le categorie e quando vanno troppo in alto e diventano troppo potenti, meritano che loro il cartellino rosso. an- l Lo chiamavano «clown» quel mattacchione di Sepp Maier, portiere paratutto, ora aiutante di Beckenbauer. E quel pazzerellone di Pierre Littbarski, come dovremmo definirlo? La settimana scorsa si è presentato davanti alle telecamere con un cartello con la scrìtta: «Oggi non rilascio dichiarazioni, rivolgetevi all'ufficio stampa». Ieri ha cambiato tattica: ha preso il microfono di Telemontecarlo e ha intervistato i colleghi mentre il portiere Illgner era dietro la telecamera e riprendeva diligentemente i vari soggetti. Chiusa la parentesi scherzosa, Littbarski è tornato a fare il professionista del calcio proprio mentre Beckenbauer annunciava la sua conferma nella partita degli ottavi, con il ritorno in squadra di Kohler, forse il miglior difensore fra quelli a disposizione della Germania. «Haessler è difficilmente recuperabile - ha detto il tecnico - mentre l'infortunio rimediato da Reuter è più grave del previsto: Stefan non può venirne fuori in pochi giorni». Torna dunque Brehme, dopo la squalifica, si riaffaccia in squadra Jurgen Kohler, difensore 24enne del Bayern Monaco, con Berthold che sarà spostato a destra al posto di Reuter (Illgner, Berthold, Brehme, ecco la formazione e poi Kohler, Buchwald, Augenthaler; Littbarski, Bein, Voeller, Matthaeus, Klinsmann). Sentiamo allora Littbarski, l'uomo delle finali mondiali, il cannoniere contro la Colombia, mister simpatia, un sorriso per tutti, in tedesco, in francese, in inglese, non importa la lingua, lui le parla tutte. Anche un po' d'italiano, con una confessione: «Purtroppo non ho mai ricevuto offerte dalle vostre società, altrimenti sarei venuto volentieri per un'esperienza importante, come ho fatto in Francia col Racing di Parigi. Il vostro Paese, il vostro calcio mi sono sempre piaciuti: sino all'altro giorno la mia squadra del cuore era il Milan, per la vivacità del gioco e la mentalità, ma ora sono costretto a tifare Inter, non posso farne a meno con tanti tedeschi in formazione». Chi meglio di Littbarski può dare una valutazione sul rendimento di Haessler? «Non c'è mai stata discussione fra me e Thomas, eravamo e siamo amici - risponde -. Anzi ci integriamo, come abbiamo dimostrato nel Colonia. Haessler b un bravo ragazzo, frastornato da quanto gli succede. E' teso, nervoso, ma fisicamente è a posto. La Germania ha bisogno di lui, perché ci sono pochi elementi che sanno giocare a tutto campo come Thomas. Però deve trovare attorno a sé armonia per dare il massimo». «Io conto di arrivare alla mia terza finale mondiale - aggiunge Littbarski -: le altre due le ho perse nel modo che tutti sanno. Stavolta se arriviamo in fondo,