Questo Mondiale già tutto scritto

Questo Mondiale già tutto scritto Questo Mondiale già tutto scritto argomento all'altro) si sapeva benissimo che i Ciao giganti messi agli angoli delle strade, con un cartello bianco sul petto e l'invito «per questa pubblicità rivolgersi ai tal dei tali», non solo non avrebbero ospitato nessuna scritta pubblicitaria, ma sarebbero stati mutilati, e i cartelli bianchi sarebbero stati riempiti con frasi oscene. Non si può incrementare il feticismo calcistico vendendo le zolle d'erba del? l'Olimpico (e non facendolo sapere al demanio, che ora vuole la sua percentuale), e poi pretendere che almeno la testa del pupazzo non venga rubata. Per esempio si sapeva benissimo che a forza di drammatizzare il traffico romano si sarebbe creata nei romani una paura di approssimarsi allo stadio Olimpico, così che adesso al Foro Italico c'è quasi una situazione innaturale, da day after, rade auto con autisti impauriti dal loro stesso ardire, e partenze felici dei giornalisti per loro trasferimenti, 200 metri velocissimi, poi bang, quasi lo schianto contro il muro del traffico di Roma normale, cioè il non traffico, nel senso che nessuno va avanti. Per esempio si sapeva benissimo che ad un certo punto sarebbero nate a proposito degli arbitri storie da giardino dei destini incrociati; che sarebbe nata una qualche favola sui rapporti fra qualche hostess e qualche giocatore (il caso di Cagliari); che le città in cui il Mondiale è passato per le prime tre partite e poi se n'è andato via, cioè quelle da oggi orfane, e tutti avrebbero esclamato: «Beh, tutto qui?!». Ma si sapevano benissimo altre cose più raffinate, più «difficili»: che il Terzo Mondo sarebbe andato avanti, sempre più avanti, e che intanto sarebbe stato vessato dagli arbitri in chiave di ammonizioni ed espulsioni; che l'antidoping sarebbe stato misterioso, almeno quanto O

Luoghi citati: Cagliari, Roma