Rivolta nel Camerun: N 'Kono sarà il capro espiatorio di Francesco Grignetti

La pesante sconfìtta subita dallUrss (la p)gRivolta nel Camerini: ITKono sarà iì capro espiatorio La pesante sconfìtta subita dallUrss (la p)gRivolta nel Camerini: ITKono sarà iì capro espiatorio Il et Nepomniachi teme Napoli: abbiamo battuto Mar adona, il loro idolo BARI DAL NOSTRO INVIATO Il cervello è rivolto al prossimo scontro, ma il cuore è già volato in Camerun ai festeggiamenti che là sono in preparazione. Ma è anche una squadra tesa, la formazione africana. E l'allenatore non aiuta a sollevare entusiasmi: «Temiamo molto il pubblico napoletano: potrebbe fare un tifo contrario dopo che noi abbiamo battuto il suo idolo Maradona», dice Valeri Nepomniachi, allenatore sovietico della squadra africana, mentre monta sul pullman che dal ritiro pugliese li porta a Napoli, sede dell'incontro degli ottavi, sabato. Nepomniachi si appresta comunque a prendere le sue contromisure: è probabile una difesa molto coperta e un centrocampo zeppo di interdittori, con Pagai e Massing a dare manforte agli altri corridori. E' un Camerun diverso, insomma, quello che si avvicina al nuòvo turno di eliminazione: come agli esordi, è tornata squadra che sa di partire sfavorita e che invece vuole invertire i pronostici. La doccia fredda di marca sovietica ha funzionato, come si augurava Nepomniachi a caldo la sera della sconfitta coi sovietici. Parla Cyrille Makanaky, giovane attaccante con i boccoli chiari, il «Gullit d'Africa»: «Sappiamo che sarà un incontro durissimo, per noi. Ma la nostra forza si chiama umiltà». E proprio lui avrà vita difficile: l'altra punta, l'erculeo Omam-Biyick, l'eroe dell'esordio vincente contro l'Argentina, ha un ginocchio in disordine e il trentottenne Milla non se la sente di giocare l'intera partita. «Penso che Nepomniachi cambierà qualcosa nella nostra squadra - sostiene il ric¬ cioluto attaccante - la difesa ha ballato troppo sotto gli attacchi dei sovietici. Noi avevamo la testa altrove, è vero. Però qualche correttivo andrà preso». «E' vero, occorrono piccoli cambiamenti», conferma Nepomniachi. Ma intanto anche i più spavaldi sembrano impressionati dalla forza delle altre squadre rimaste in lizza, la crema di questo Mondiale. Il Camerun, insomma, affronta l'ottavo di finale con reverenza. Finora, forse, ha giocato a suo favore il «complesso di superiorità» in cui sono cadute Romania e Argentina. Ma quando l'Urss ha giocato a fondo la sua partita, il pur bravo N'Kono ha dovuto raccogliere quattro palloni in fondo alla sue rete. E da ora in poi non c'è più da aspettarsi alcun effetto-sorpresa. I camerunensi lo sanno. L'altro giorno, poi, Nepom¬ niachi ha tenuto a rapporto i suoi per tre ore. Al termine, i giocatori non avevano voglia di parlare e sono andati subito in camera. Non dev'essere stato tenero, il commissario tecnico che aveva perso la sua sfida personale con l'altro sovietico, Valeri Lobanowski, il collega rivale cui avrebbe voluto succedere in panchina. C'è aria di «purghe», insomma. Potrebbe essere messo in discussione persino il santone della porta, il vecchio N'Kono. Non è un mistero che il titolare, Joseph Antoine Bell, ottimo portiere del Bordeaux, sia stato tenuto fuori squadra per una lite con i dirigenti della delegazione camerunense. Il portiere avrebbe preteso il pagamento immediato dei premi partita. «Di voi non mi fido», sembra che abbia detto apertamente ai suoi dirigenti. E già che c'era ha criticato pure l'allenatore sovietico e i suoi metodi di preparazione. Bell resta però il leader di questa squadra. Su di lui convergono gli occhi dei giovani e forse dallo spogliatoio potrebbe essere partita una richiesta, più o meno esplicita, di trovargli un posto in campo. Lui però nega in modo deciso. «Sarebbe stupido - dice escludere dalla squadra un portiere perché ha preso quattro gol. La colpa è di tutti». Ma quattro gol incassati in una sola partita, per una squadra che fino ad oggi non era mai stata battuta ad un Mondiale (tre pareggi in Spagna '•82; due vittorie e prima sconfitta in Italia '90) sono stati un vero choc per la tifoseria. E forse Valeri Nepomniachi dovrà trovare in fretta un capro espiatorio: il più facile, il più comodo 'sembra proprio N'Kono. Francesco Grignetti