Guai in vista per Parretti

«Grossi problemi» per l'Opa Mgm «Grossi problemi» per l'Opa Mgm Guai in vista per Parretti PARIGI. Guai in vista per Giancarlo Parretti, il finanziere italiano che con la sua Pathé Communications Corp. sta tentando la scalata al colosso cinematografico Metro Goldwin MayerUnited Artists. Entro domani Parretti deve trovare un miliardo e duecentomila dollari (oltre 1500 miliardi di lire) per rispettare i termini della sua offerta sulla Mgm. Ma i suoi rappresentanti a Parigi hanno dichiarato al quotidiano economico Wall Street Journal che il finanziere ha «grossi problemi» nel portare a termine l'offerta. Gli uomini di Parretti non hanno detto se la Warner Time presterà a Parretti 650 milioni di dollari, oltre la metà della somma di cui ha bisogno, e neanche se sabato la Pathé Communications chiederà un'ulteriore proroga della sua offerta sulla Mgm, come del resto ha già fatto in diverse occasioni. Secondo Jean-Rene Poillot, uno dei direttori della capogruppo di Parretti, la Pathé France Holding, la situazione si è complicata dopo che che il governo francese ha bloccato Parretti nel suo tentativo di conquistare il 52% del produttore parigino Pathé Cinema. A quel punto i giornali statunitensi si sono scatenati con servizi non certo favorevoli al finanziere italiano che hanno aumentato i dubbi dell'ambiente finanziario sul suo conto. Al giornalista del Wall Street Journal, che gli chiedeva se la Warner Time avrebbe concesso comunque alla Pathé il prestito di 650 milioni di dollari, Poillot ha risposto: «Tutto quello che posso dire è che gli articoli della stampa americana hanno complicato un bel po' il nostro lavoro», aggiungendo che la Pathé ha dovuto raschiare il fondo del barile per trovare i soldi necessari all'Opa. Ma i termini posti dalla Time Warner per concedere il suo prestito sono rigidi. Prima di poter vedere i suoi 650 milioni di dollari, la Pathé deve trovare 450 milioni di dollari in contanti forniti da un finanziatore a cui andrebbe in cambio una quota nella Mgm. Altri 150 milioni di dollari devono arrivare da un terzo finanziatore che deve però restare estraneo alla compagine azionaria della Mgm. Negli Stati Uniti, nonostante i dubbi espressi da molti analisti finanziari, gli uomini della Pathé sostengono che la loro società completerà l'acquisizione e anche alla Mgm confermano che «i negoziati stanno continuando». Aspettando si vedere come si metteranno i suoi affari negli Usa, Parretti si prepara intanto al contrattacco in Francia. Salvatore Picciotto, un altro dei direttori della Pathé Cinema ha dichiarato che la società si è già appellata alla Commissione Cee contro la decisione del governo francese sulla Pathé Cinema. [r. e. s.]

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