C'è una maga che aiuta Havel di Guido Rampoldi

Caduta la dittatura, Praga torna la capitale mondiale dell'occultismo Caduta la dittatura, Praga torna la capitale mondiale dell'occultismo C'è una maga che aiuta Havel Legge il futuro al nuovo presidente PRAGA DAL NOSTRO INVIATO Uno strano ospite si aggira per il Castello, residenza del capo dello Stato. Di solito ha i capelli un po' arruffati e una lunga gonna a fiori. Scrittrice, dice la sua biografia. Ma nel palazzo si è scelta un'altra occupazione: percepisce i fluidi, benefici o pericolosi, che incrociano i passi e il destino di Vaclav Havel. All'inizio c'era imbarazzo nella cerchia di ex dissidenti che frequenta il Castello per ragioni d'ufficio. Ora uno di loro confida: «Di quell'innocua signora mi sconcerta solo la prosa: scrìve davvero male». Se l'attività della sensitiva è più tollerata che richiesta, i medium del ministero dell'Interno sono collaboratori a pieno titolo. Il loro esordio ufficiale all'inizio di giugno, quando è scoppiata la bomba nella piazza Staremeszto. Con la polizia di Stato completamente al buio, il ministero si è affidato alla parapsicologia. Tre virtuosi del ramo hanno accarezzato a lungo frammenti della bomba. Poi hanno descritto una vecchia villa immersa nel verde, e un treno che passa nelle vicinanze. La televisione ha mostrato il bozzetto a colori ricavato dal loro racconto, tacendone l'origine, e ha invitato chiunque riconoscesse quel luogo a mettersi in contatto con la polizia. Finora l'esperimento ha ottenuto un unico risultato: illudere la gente che il ministero avesse qualcosa in mano per risalire ai terroristi. Quel metodo così eterodosso non è stato introdotto dopo la rivoluzione di dicembre, ma appartiene alla polizia segreta del vecchio regime, che coltivava con discrezione la parapsicologia: se ne occupavano, senza dichiararlo, due laboratori di ricerca creati presso l'università di Chimica e Tecnica di Praga. Uno dei due direttori, biologo, e un prete spretato accreditato di capacità medianiche, tal Ferda, vennero inviati dal regime al capezzale dell'agonizzante Breznev (così almeno racconta uno storiografo russo del breznevismo). Ufficialmente invece la parapsicologia, lo yoga, lo zen e la psicoanalisi appartenevano a un'area ideologicamente sospetta, e venivano scoraggiati. Perciò una parte della dissidenza, curiosa per vocazione e trasgressiva per scelta, ha voluto addentare il frutto proibito. Qualcosa di analogo è accaduto in tutto l'Est. Ma solo in Cecoslovacchia può accadere ciò che è successo in aprile: il presidente Havel, pochi giorni dopo il colloquio privato con il Papa, ha condiviso una giornata di meditazione trascendentale con a Dalai Lama, in un castello della Boemia. Per la diplomazia cecoslovacca dev'essere stato imbarazzante convincere Pechino che la ragione di un così lungo incontro tra Havel e a Dalai Lama non era tramare per l'indipendenza del Tibet. Fra gli sbocchi anche l'insegnamento Delle tre ipotesi formulate nella lettera del professor Gattullo (La Stampa del 20 giugno), per dimostrare la falsità delle affermazioni del Comitato Italiano dell'Associazione Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana, nessuna risponde a verità. Noi avendo letto e ben letto la proposta di riordinamento del Corso di Laurea in Pedagogia, non ci siamo fermati al paragrafo 2.3, citato da Gattullo, ma abbiamo visto anche il 2.4 che precisa tra gli sbocchi professionali del Corso «gli insegnamenti di scuola media superiore... Pedagogia e Filosofia degli Istituti Magistrali, Filosofia e Storia dei Licei, Pedagogia Filosofia e Storia e Scienze Umane e Sociali in altri Istituti», e anche impieghi «in biblioteche». E abbiamo letto pure il 3.6 con tabella relativa, in cui fra le discipline di insegnamento pre¬ In Europa orientale le congiunzioni astrali sono sfacciatamente favorevoli a cultori e praticanti dell'esoterismo. Da Lubiana a Budapest l'astrologia torna in quantità massicce sugli scaffali delle librerie, locandine annunciano corsi di meditazione trascendentale, per le strade risuonano i tamburelli degli Hare Krìshna. Ma a Praga la moda e la fame di promito, dalla pornografia alla subcultura punk, possono poggiare su una tradizione antica, nella quale confluirono l'alchimi- tina veduta del castello di Praga, legge ndaria sede in passato di maghi e alchimisti smo, gli studi di cabala che fiorivano nella comunità ebraica, l'esoterismo massonico d'importazione francese. Quattro secoli fa questa era la capitale mondiale dell'occultismo; un crocevia di maghi, alchimisti, cabalisti; una mecca per eccentrici e ciarlatani d'ogni tipo. Una vasta letteratura garantisce che in quel tempo potevamo incontrare lungo la Moldava Ahasver, l'Ebreo errante, che non trovava pace; il dottor Faust; e a Golem. Faust abitava una casa distrutta all'i- '■"fi.' ''J'-« ^ 1 ■ "■ ' Jv''*.'■ ■ ■* ' V ' fi.' J« ^ Jv. ■' ' " V • ■'>■:■■ ■ ' ••••• ' .*tfev:;,-.!- nizio del secolo, vicino all'università Carlo IV; l'appartamento aveva un buco nel soffitto, dal quale Faust era stato rapito dal legittimo proprietario della sua anima, il diavolo. Un secolo dopo compì lo stesso scomodo tragitto agli inferi uno studente che aveva patteggiato col diavolo i favori di una ragazza. Poi nel palazzo si insedio una locanda che si chiamava «La tana delle streghe». Lo sfruttamento commerciale delle leggende funziona ancora, e nel vecchio ghetto di Praga è nàto un ristorante che pòrta il nome del «Golem»"Ml Golem, un ominide-d'argilla, venne creato dal rabbino Low nel palazzo di fronte. Viveva solo se rabbi Low gli metteva in bocca lo «shem ham foras», la garza su cui era scritto il nome di Dio. Un giorno si dimenticò di disattivarlo e il Golem gli divorò il pollaio. Allora rabbi Low nascose quel corpaccione e non ne volle sapere più. Passò il resto della vita a evitare la punizione divina. Poiché morì a 96 anni, non v'è dubbio che vinse la partita con Dio. Deluso dal suo circo di maghi che non riusciva a dargli la pietra filosofale, Rodolfo II cercò in tutti i modi di ottenere da rabbi Low il Golem, o perlomeno l'elisir di lunga vita. Quest'ultimo ora costa appena 35 corone, e lo fornisce la cucina del ristorante dello storico palazzo. E' una broda rossa, che occulta varie frattaglie e non allunga la vita a chi ha problemi con il colesterolo. Ma dove, se non al «Golem», incontrare Pavel Turnovsky, quarantanni, esploratore della storia dell'esoterismo? Turnovsky è tra i fondatori di un'associazione appena costituita che riunisce studiosi di alchimia, astrologia, neo-psicoanalisti d'indirizzo junghiano e un paio di cabalisti che cercano nei numeri e nella Bibbia misteriose geometrie. Un assortimento un po' stravagante che vorrebbe attingere conoscenze dai testi del Cinque e Seicento custoditi nella sterminata biblioteca dello Strahovsky Klaster, un convento confiscato nel dopoguerra dallo Stato. Turnovsky si considera uno studioso serio e paventa l'esplodere di un occultismo spicciolo in mano a ciarlatani e folli. Per esempio nella Boemia settentrionale, dice, c'è un boom del satanismo, «prodotto dalla noia». L'esoterismo praghese o il satanismo boemo sembrano comunque innocui, marginali e passeggeri. La curiosità che circonda le arcane attività che impegnarono i maghi e scienziati come Keplero, una cui zia rischiò il rogo, è laica e intellettuale. E si è formata soprattutto su un testo colto - Praga magica dello slavista Angelo Maria Ripellino - che non è mai stato pubblicato in Cecoslovacchia, ma che la dissidenza ha letto in un «samizhdat» richiestissimo malgrado il prezzo prouoitivo, fino a tremila corone, l'equivalente di uno stipendio medio. Perché adesso nessuno lo pubblica? Probabilmente perché è finita un'epoca. In fondo rifugiandosi nella Praga magica di un tempo gli intellettuali della dissidenza potevano evadere dalla Praga desolata e uniforme della dittatura. Ora che la storia si è rimessa in moto il futuro è più affascinante del passato, e altrettanto misterioso. [FOTO DI GRAZIA NERI) Guido Rampoldi