Un anno in cella vale mille miliardi

Consegnò alla polizia mglese le cambiali «false», ma gli imprenditori sono stati assolti Consegnò alla polizia mglese le cambiali «false», ma gli imprenditori sono stati assolti Un anno in cella vale mille miliardi La Banca Lloyd's risarcirà due mediatori italiani MILANO. Mille miliardi sotto sequestro. La quarta banca del Regno Unito che li deve mettere a disposizione della magistratura di Pisa. Due imprenditori italiani che pretendono tutti quei soldi come risarcimento danni. L'Organizzazione per la liberazione della Palestina che aspetta, da anni, migliaia di tonnellate di generi alimentari pagati con un giro finanziario internazionale che s'è inceppato. Un pizzico di servizi segreti israeliani. Tante cambiali (per milioni di dollari) provenienti dalle Filippine. Sono i personaggi, gl'interpreti e la trama di un giallo politico-finanziario che tocca Italia, Gran Bretagna, Palestina, Filippine. Per provare a capirci qualcosa cominciamo dalla fine. Martedì 19 giugno 1990: il tribunale di Pisa stabilisce il sequestro cautelativo di 796,19 milioni di dollari della Lloyds Bank di Londra. Un provvedimento (vale soltanto per i beni italiani della banca inglese) che era stato chiesto da due imprenditori italiani: Antonio Marinari, 54 anni, di Pisa e Roberto Esposito, 32 anni, di Pordenone. Perché? Per la risposta bisogna andare indietro di tre anni. E ricominciare la storia dall'aprile 1987: Marinari e Esposito finiscono in galera a Londra. In quel periodo lavorano come intermediari commerciali (anche) con l'Olp. Hanno l'incarico di assicurare approvvigionamenti alimentari ai campi profughi GENOVA rico di derrate. Con parte di quelle cambiali noi avremmo voluto pagare i nostri fornitori e gli armatori incaricati del trasporto. Tentarono anche di dimostrare che avevamo esportato armi per il Medio-Oriente. Non sappiamo chi abbia consigliato una banca seria come la Lloyds a forzare la nostra cassetta di sicurezza e a violare il segreto bancario. Insomma un danno colossale». E colossale è stata la richiesta di risarcimento. Ora gli ufficiali giudiziari sono in giro in mezza. Italia a sequestrare i quattrini dell'istituto di credito inglese. Si son fatti vivi in una dozzina di banche in cui la Lloyds ha depositi e hanno sequestrato poca roba: qualche miliardo. Siamo ancora ben lontani dai 1000 previsti dal tribunale di Pisa. «Gli importi sequestrati confermano alla Lloyds Bank sono molto inferiori alla somma indicata dal magistrato. Consideriamo le accuse nei nostri confronti prive di fondamento. Non abbiamo provocato alcun danno a nessuno. E la nostra sorpresa è grande: anche perché un sequestro così ingente è stato disposto senza nemmeno consultarci, senza sentire le ragioni di una banca tra le più importanti della Cee». Va da sé che la banca inglese ha chiesto «l'immediato ritiro dell'ordinanza di sequestro». Francesco Cevasco O ITALIANA S.p.A. dal n. 255 0010001 al n. 255 0020000 dal n. 255 0023001 al n. 255 0026000 dal n. 255 0028001 al n. 255 0030000 dal n. 438 0457001 al n. 438 0460000 dal n. 438 0463951 al n. 438 0465000 dal n. 438 0470001 al n. 438 0480000 dal n. 203 0004561 al n. 203 0012000 dal n. 201 0003150 al n. 201 0008000

Persone citate: Antonio Marinari, Esposito, Francesco Cevasco, Marinari, Roberto Esposito