FESTIVAL Il 21 e 23 giugno il Balletto del Regio ripropone il seicentesco «Gridelino» di Se. Tr.

FESTIVAL FESTIVAL // 21 e 23 giugno il Balletto del Regio ripropone il seicentesco «Gridelino» E g l'ultima sera di carne* vale del 1653 a Torino. Alla corte di Madama Reale Filippo d'Agliè, gentiluomo e letterato, musicista e coreografo, mette in scena il balletto «Il Gridelino». Lieve ed elegante il pretesto del balletto composto da un prologo cantato e numerose entrées danzatre: Cupido invoca Giunone perchè si trovi un nuovo colore che possa allietare il cielo e Madama Reale. Giunone chiama Iride che vola sull'arcobaleno e riporta un mazzo di «bindelli» color gridelino, dal francese «gris de lin», cioè quel grigio viola dei fiori del lino. Quest'anno, invitato a partecipare come compagnia italiana a Torinodanza (il 21 e il 23), il Balletto del Regio, in qualche modo ideale continuatore di quei nobili che danzavano alla corte dei Savoia, si è lanciato nella ricostruzione di questa rarità coreografica, il Gridelino appunto, ricorrendo alla esperienza in balli rinascimentali e barocchi del fiorentino Andrea Francalanci. Spiega Francalanci: «Abbiamo ricostruito il balletto a partire dalla musica rimasta di Filippo d'Agliè riadattata da Sergio Balestracci ed eseguita dal complesso Ensemble 700 su strumenti originali, e dalle tavole del Borgonio conservate alla Biblioteca Nazionale. Sono 18 entrate di vari personaggi, tutti con costumi giocati sul viola, con il trionfo finale del Lino, vestito di tutte le tonalità del viola con un costume dalla foggia che ricorda già il pieno barocco alla Re Sole, mentre altri personaggi risentono di una moda ancora rinascimentale. I costumi originali sono stati rielaborati ed adattati da Laura Viglione. Per i passi mi sono ispirato sia alle danze del Rinascimento italiano sia a quelle del Barocco francese». La serata è completata da altri due brani altrettanto interessanti che con il primo vogliono costituire una sorta di omaggio alla danza italiana. Dal 600 eccoci catapultati in pieno 900 con la pirandelliana Giara di Casella e in danza dal giovane Gianfranco Paoluzi. «Non sarà una Giara tradizionale e oleografica - anticipa subito Paoluzi che avrà come intepreti principali le stelle ospiti Davide Bombana e Thierry le Floch - ma piuttosto un balletto incentrato.sul tema molto pirandelliano della vita che voghamo sempre costringere ad una forma e che a questa forma sfugge continuamente». Balletto immerso in una atmosfera molto metafìsica come suggeriranno scene e costumi bianchi di Giorgio Cristini e Fabrizio Onali. E per chiudere un passo indietro nell'800 per il Grande Passo Romantico che il grande danzatore Fernando Bujones ha realizzato sulla musica di Adam per la stagione invernale del Regio e che qui viene opportunamente ripreso con Bujones e l'étoile dell'Opera di Parigi Florence Clerc nelle parti principali, [se. tr.]

Luoghi citati: Agliè, Casella, Parigi, Torino, Torinodanza