Restiamo fuori dalle Coppe è meglio
Restiamo fuori dalle Coppe, è meglio Il ministro Moynihan parla di disordini organizzati, chiede scusa alle nostre autorità e fa una proposta Restiamo fuori dalle Coppe, è meglio Ma che bravi ipoliziotti italiani CAGLIARI DAL NOSTRO INVIATO «Disordini organizzati», dice Colin Moynihan, ministro dello sport inglese. «Un giorno dopo, è l'unica cosa sicura: gli hooligans avevano preparato tutto», conferma Kay Coombs, primo addetto stampa all'ambasciata britannica di Roma. Solo John Tummon della Football Supporters Association attacca l'operato della polizia: «Pensavamo non volessero farci vedere la partita». Ieri, è tornata la normalità (con un'eccezione serale: un giornalista e un'operatore di ripresa giapponesi assaliti e pic' chiari). Senza calcio, finalmente. I tifosi inglesi hanno lasciato Cagliari, un esodo stanco e silenzioso, anche mogio, che è durato tutta la notte. Qualcuno è ancora in ospedale, dopo la grande rissa di sabato sera, e sette sono agli arresti. La città prigioniera del Mondiale è come ubriaca per lo sport che affratella. Evviva. Davanti all'hotel Mediterraneo, dove sono scoppiati i disordini, ci sono ancora le pietre scagliate dalla teppaglia all'assalto dei carabinieri, qualche coccio di vetro, ima 128 bianca e una vecchia Opel con i finestrini sfa¬ sciati-, altri segni della violenza esplosa prima di Olanda-Inghilterra, e poi volantini che inneggiano all'amore universale, i simboli del calciatore stilizzato di Italia '90 sparsi dovunque. Nel piazzale scoperto al sole sventola la bandiera dell'Italia. Ieri, dopo la partita, erano ricomparsi sulle macchine strombazzanti che accompagnavano il lungo esodo degli inglesi. «Malia I-ta-lia», urlavano dalle auto, e giù di clacson. Strano, ma gli inglesi non dimostravano di gradire troppo. Un corteo misurato, comunque, solo qualche guappo. Niente in confronto a venerdì, dopo l'impresa degli azzurri contro gli americani (1-0, battuta una squadra di dilettanti). Allora, s'erano sprecati i cori di festa e pure la caccia agli incerti epigoni degli hooligans, giovanotti un po' ubriachi con i biondi capelli a spazzola e la pancia gonfia di birra che non sembrano far troppa paura. In questo clima esasperato, fra opposte fazioni, nel susseguirsi di provocazioni e piccoli tafferugli, sono scoppiati i disordini di sabato sera. Il questore, Emilio Pazzi, elenca i numeri della battaglia: «Erano 1500 gli inglesi in corteo, 200 gli hooli¬ gans che lo guidavano e che hanno attaccato i carabinieri». Alla fine, 30 sono stati portati in Questura, e di questi 4 denunciati a piede libero e 6 arrestati per danneggiamenti e resistenza, più un altro finito in carcere perché sorpreso a rubare; dieci i feriti (8 inglesi e 2 carabinieri); 500 su 1500 erano senza biglietto, e sono stati trattenuti in quattro punti della città, stesi a terra, circondati dagli uomini di polizia con elmetti, scudi e mitra, fino alle undici meno un quarto, quando s'è chiusa la partita. Gli altri mille erano stati scortati allo stadio. Ed erano arrivati fra cori e canti, in mezzo ai carabinieri con i moschetti imbracciati. Alla fine, dopo la partita, altre scene lugubri. Sfilavano gli inglesi, a piedi, accompagnati dal suono delle sirene, davanti a cellulari, soldati con gli anfibi e il fucile, spettatori inorriditi, i pullman degli olandesi con qualche sciagurato che s'affacciava al finestrino e faceva il segno della pistola. Bisogna abituarsi, la festa è fatta così. E poi quale migliore occasione per farsi i complimenti. La polizia italiana ringrazia quella inglese. La polizia olandese chiede scusa a quella italiana e a quella inglese: «Noi non siamo così efficienti». Quella inglese, poi, s'è proprio innamorata: «Gli italiani stanno facendo un ottimo lavoro». Steplen Egerton, ambasciatore inglese a Roma, ringrazia: «Cagliari s'è dimostrata molto ospitale nei confronti dei tifosi britannici e avrei voluto che questa generosa accoglienza fosse ricambiata in altro modo». E Colin Moynihan suona addirittura le trombe: «Le forze di polizia italiane hanno lavorato in modo encomiabile e niente è stato trascurato per garantire la sicurezza». Poi, tante scuse: «Sono profondamente addolorato per quanto è successo. Le violenze e le devastazioni perpretate dagli hooligans rafforzano la convinzione del mio governo: il bando dalle coppe europee delle squadre inglesi non deve essere revocato». Mister Moynihan è uno che parla duro. Anche prima che cominciasse il campionato mondiale era stato durissimo. Il governo aveva avvisato i tifosi che al primo serio incidente da loro provocato, la Nazionale inglese sarebbe stata subito ritirata. Bé, son cose che si dicono... Pierangelo Sapegno Hooligans. I poliziotti vigilano sui tifosi inglesi, protagonisti degli scontri nelle vie di Cagliari
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