Scuola: esami per 18 mila

Scuola: esami per 18 mila Da giovedì le prove di maturità Scuola: esami per 18 mila Esami di maturità: s'inizia giovedì. Primo ostacolo uguale per tutti: prova scritta di italiano. Ormai per i 18.223 candidati le vacanze sono soltanto un sogno. Se ne parlerà di nuovo tra qualche settimana (se tutto andrà bene). Adesso per qualcuno la cosa più importante è riuscire a districarsi tra le mille «informazioni» su quali siano i temi scelti dal ministero (arrivati ieri da Roma verranno conservati sino al mattino di giovedì nei commissariati di polizia o nelle stazioni dei carabinieri). Si tratta di ipotesi spacciate spesso come certezze assolute che muoiono appena ci si siede in aula. Altri, con un pizzico di buon senso (che però non sempre significa aver fortuna nelle previsioni), preferiscono basarsi sul calcolo delle probabilità. In cima alla top ten dei temi più gettonati i cambiamenti all'Est europeo, mentre molti non considererebbero una sorpresa neppure un componimento sui Mondiali. Alla fine, come tradizione vuole, sono tanti che sperano di potersi rifugiare nel tema di letteratura italiana. C'è comunque preoccupazione. Tutto è ormai un rito che non cambia negli anni (come del resto succede a questa maturità considerata sperimentale da 21 anni). E venerdì è in programma la seconda tappa: altra prova scritta. Dopo una settimana, invece, l'appuntamento con la verità: incominciano gli orali. Fanno sempre paura. E non servono a molto i classici «vedrai, andrà tutto bene». L'incubo della famosa "seconda materia", quella indicata dalla Commissione, c'è sempre. Soprattutto è destinato a rimanere sino a 24 ore prima dell'esame quando finalmente si saprà qualcosa di definitivo. Intanto continua anche la ricerca di informazioni su commissari e presidenti: si tenta di sapere come interrogano, ogni particolare viene considerato indispensabile. Anche per questo la solidarietà tra studenti riesce a fare miracoli: spesso si viene a sapere tutto anche di professori che abituamente insegnano a centinaia di chilometri di distanza. Queste ultime ore si consumano così in ripassi, in viaggi veloci sui programmi grazie ai sempre eterni Bignami mentre si spera che la lettera dell'alfabeto estratta per gli orali (verrà scelta durante gli scritti) possa regalare qualche giorno in più di studio. Intanto al Provveditorato la macchina organizzativa viaggia a piano ritmo. Si occupa delle 272 commissioni — complessivamente 1360 docenti —, deve provvedere a risolvere i piccoli e grandi problemi. Non c'è comunque motivo di preoccuparsi: «Tutto bene. Ogni cosa sta andando secondo i programmi». Neppure i tanto temuti Mondiali, con la conseguente maggiore affluenza in alberghi e pensioni, dovrebbero far scattare l'emergenza per questa maturità che per i professori impegnati non rappresenta certo un grande affare: 732 mila lire il compenso dei presidenti, 483 mila quello dei commissari (oltre naturalmente al rimborso spese per chi arriva da un'altra città). A rendere più tranquilla l'atmosfera per gli studenti le statistiche dello scorso anno. A Torino e in provincia la percentuale dei promossi — esclusi i privatisti — è stata del 98 per cento. Paolo Negro

Persone citate: Bignami, Paolo Negro

Luoghi citati: Roma, Torino