Ciechi a passeggio tra i fiori orientati dai profumi di Andrea Di Robilant

Ciechi a passeggio tra i fiori, orientati dai profumi Sarà inaugurato a giorni nell'Orto Botanico di Roma un giardino per i non-vedenti: è uno dei primi in Italia Ciechi a passeggio tra i fiori, orientati dai profumi «Spesso vedono meglio di chi ha la vista, perché guardano con gli altri sensi» ROMA. Sono in molti a ricordarselo. Un prete cieco che amava le piante visitava regolarmente l'Orto botanico della capitale. E veniva sempre accompagnato da un amico - un altro prete - che gli faceva strada e identificava i fiori per lui, indicandoglieli ad uno ad uno. «A forza di assistere a questa scena - ricorda il direttore dell'Orto, Franco Bruno - mi venne l'idea di costruire un giardino che fosse concepito apposta per coloro che non ci vedono». Il giardino per non-vedenti sarà inaugurato nei prossimi giorni all'Orto botanico: è uno fra i primi nel nostro Paese, certamente il più moderno e attrezzato d'Italia. In altri Paesi europei ed extraeuropei, viceversa, iniziative del genere di quella in attesa di essere avviata a Roma sono già statesperimentate con lusinghiero successo da qualche anno. Ma che genere di fiori saranno messi a dimora nel nuovo giardino? «Avremo molte piante aromatiche e piante che si possono toccare - spiega il direttore Franco Bruno -. Questo perché il tatto e l'olfatto, nelle persone non-vedenti, sono due sensi molto sviluppati». Il giardino ha la forma di una grande stella ed è rinchiuso da un muretto alto poco più di un metro. E' munito di mancorrenti per rendere il circuito più agibile e tutte le piante portano un'etichetta istoriata con i caratteri dell'alfabeto Braille, la scrittura per i non vedenti, in modo che a questi sia possibile identificare le piante senza bisogno di aiuto. I giardinieri dell'Orto hanno piantato gerani profumati, lemoncello, Alyssum che fiori¬ sce tutto l'anno, e poi odori come salvia, mentuccia, origano. E si vogliono anche creare variazioni nella consistenza delle piante: ci saranno felci dalle foglie pelose, piante grasse con le spine. «I ciechi amano toccare anche le piante pungenti - spiega il direttore Bruno -, e non si fanno male perché hanno una mano molto più leggera e sensibile di chi ha la vista». Tant'è che quando abbiamo visitato l'Orto qualche giorno fa il direttore stava prendendo addirittura in considerazione l'ipotesi di includere nel giardino un enorme esemplare di Echinocactus grusonii, una grossa pianta delle Cactacee a forma di palla, completamente ricoperta di pungiglioni molto duri. «Ma forse questo sarebbe eccessivo», ha riconosciuto un po' a malincuore il professor Bruno, contemplando la rara e spinosissima cactacea, nota anche come «il cuscino della suocera». La progettazione del giardino per i non-vedenti ha già portato a rivedere alcune impostazioni iniziali. «Fino a questo momento avevamo l'intenzione di usare prevalentemente delle piante che fossero molto odorose - dice Henrike Berg, l'assistente del professor Bruno -. Ma le organizzazioni di non vedenti ci hanno spiegato che non c'è alcun bisogno di limitarsi a quel genere di piante. I ciechi hanno un olfatto molto sviluppato e sono in grado di sentire l'odore di piante di cui magari le altre persone nemmeno si accorgono». La speranza degli organizzatori è che il giardino per i non-vedenti serva anche per chi ha un'ottima vista. «Anzi, soprattutto per loro - aggiunge Danilo Bitetti, paesaggista e consulente dell'Orto -. I ciechi ci "vedono" meglio di chi ha la vista perché guardano con gli altri sensi, mentre chi ci vede ha smesso di usarli». Per Bitetti, che ha già lavorato con i non-vedenti tracciando un percorso per ciechi a Villa Fogliano, nel parco del Circeo, «è importante che la gente torni a "vedere" anche con il tatto, l'olfatto e perfino l'udito. Uno sa di essere tra i pioppi, per esempio, dal fruscio delle foglie provocato dal vento. Ogni pianta ha il suo rumore». Bitetti ricorda che i contadini riconoscevano le piante anche al tatto. «Sono fatte per essere toccate, anche sfregate dice ancora - e nel giardino per i ciechi incoraggeremo anche i vedenti a farlo». Andrea di Robilant

Persone citate: Bitetti, Danilo Bitetti, Fogliano, Franco Bruno, Henrike Berg

Luoghi citati: Italia, Roma