Business ecologico «antialga»

Business ecologico «antialga» I Comuni della Riviera adriatica in alta stagione non vogliono cantieri in mare Business ecologico «antialga» Nascono polemiche sul costo dell'intervento RIMENI. Mentre le coste tirreniche sono alle prese con il pericolo squali, sull'Adriatico emiliano-romagnolo si affronta con una certa preoccupazione la vigilia dell'estate, che da anni conferma un lento avvio. In questi giorni a Bologna il commissario ad acta dell'autorità unica per l'Adriatico, Paolo Arata, presiederà una riunione con i responsabili dei Comuni costieri dove saranno collocate delle barriere fisse anti-mucillagini. Analoga riunione ci sarà ad Ancona. Tra l'Emilia-Romagna e le Marche saranno collocate a 500 metri dalla costa 17 chilometri di barriere a «scomparsa», normalmente adagiate sul fondo, che saranno fatte emergere solo in caso di bisogno. «Si tratta — dice il commissario Aiata — di un esperimento di cui valuteremo i reali risultati a settembre, in un convegno pubblico». Un esperimento, il cui costo supera i 50 miliardi, che vede impegnate tre ditte riunite in un consorzio: l'Intermare-Aquater, il gruppo Sigla, della lega delle cooperative, e l'Idroser, una so¬ cietà collegata alla Regione Emilia-Romagna. Ma da quando, a fine maggio, un prototipo di barriera Idroser, collocato davanti alla colonia Agip di Cesenatico, a seguito delle prime mareggiate è saltato, arrivando in spiaggia, la «questione barriere» è diventata un fatto politico. I deputati riminesi, Nicola Sanese (de) e Renato Capacci (psi), haimo presentato un'interrogazione al governo mentre i verdi «Arcobaleno» vogliono richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e della magistratura su questi appalti e parlano di «eco-business». I sindaci della costa, che per un inverno intero, con decine di incontri a Roma, sono riusciti ad ottenere solo a metà maggio così pochi chilometri di protezione anti-alghe, ora fanno sapere di non volere, a stagione balneare aperta, cantieri in mare. Qualcuno addirittura vorrebbe rimandale al prossimo anno. «Entro il 10 luglio, mare permettendo, queste barriere saranno pronte», assicura il com missario Aiata. «Teniamo presente precisa - che i proble¬ mi dell'Adriatico non si risolvono con interventi di emergenza, ma con soluzioni ben più radicali, perché la natura non si contrasta. Questo intervento sperimentale 1990 è stato venduto all'estero con notevole successo. Oggi ci sono molti critici, ma chi ha avanzato proposte alternative?». Ci sono polemiche sugli appalti miliardari alle tre ditte incaricate di installare le barriere fisse che costano oltre un miliardo a chilometro. «Preciso — risponde Arata - che quelle scelte non sono mie, ma della segreteria tecnica dell'autorità unica per l'Adriatico di cui io sono l'esecutore e quel giorno, quando sono state fatte, fui invitato a lasciare la sede dell'incontro. A scelta fatta ho convocato le tre società per farmi fare le offerte nominando una commissione di congruità fatta di esperti dei ministeri della Marina Mercantile, dell'Ambiente e dei Lavori Pubblici per valutare i progetti dal punto di vista economico riducendo di molto le richieste iniziali. Io ho firmato quei contratti solo alla fine di una procedura molto garantista dal punto di vista formale rispetto a delle scelte iniziali che non mi hanno visto coinvolto. Se la magistratura vuole indagare, può farlo». In questa gara contro il tempo per installare nell'estate '90 queste barriere fisse anti-mucillagini c'è da registrare un ennesimo episodio denigratorio nei confronti del Mare Adriatico. Viene dalla Germania. I signori Hoffmann e Fischer, per circa 12 anni abituali frequentatori estivi della pensione «Gloria» a Miramare di Rimini, hanno inviato una lettera di disdetta al titolare Alfredo Turchi, spiegando che il loro medico li ha «sconsigliati» di bagnarsi in Adriatico, in quanto è molto mquinato a causa degli scarichi del Po. «E' l'ennesima riprova — commenta il presidente dell'Azienda di promozione turistica del circondario di Rimini, Piero Leoni — di come ormai le menzogne della stampa tedesca sulle condizioni del nostro mare siano entrate nella testa di molte persone». Riccardo Fabbri

Persone citate: Alfredo Turchi, Arata, Fischer, Hoffmann, Nicola Sanese, Paolo Arata, Piero Leoni, Renato Capacci, Riccardo Fabbri