Brasile: Collor licenzia 75.000 «statali»

Brasile: Collor licenzia 75.000 «statali» Per protesta due milioni entrano in sciopero Brasile: Collor licenzia 75.000 «statali» SANTO ANDRE'. Il governo brasiliano ha licenziato 75.000 impiegati statali e subito due milioni di dipendenti pubblici sono scesi in sciopero per protesta. Lo hanno riferito fonti sindacali brasiliane. Questi licenziamenti, i più numerosi nella storia del Brasile, rientrano nel programma del presidente Fernando Collor che si è impegnato a «snellire» l'amministrazione pubblica di 360.000 dipendenti. Fonti governative hanno però precisato che il programma sarà realizzato gradualmente nei cinque anni del mandato di Collor. Secondo i sindacati, dunque, circa due milioni di lavoratori, fra cui 260.000 fuzionari, sono scesi in sciopero contro la decisione governativa. E tutti paiono decisi a continuare la lotta. Frattanto, in questo clima teso, un industriale di 42 anni, amico del presidente Collor de Mello, è stato rapito, a Rio de Janeiro, dieci giorni fa da un gruppo di uomini armati di mitragliette, granate e fucili, che chiedono un riscatto di cinque milioni di dollari. La notizia è stata data solo ieri dalla televisione e dalla stampa brasiliana. Secondo le fonti d'informazione, Roberto Medina, fratello del deputato Rubem Medina del Partito della Ricostruzione Nazionale (destra populista del presidente Collor) è stato sequestrato il 6 giugno scorso nel ricco quartiere di Lagoa. I rapitori hanno ottenuto, fino a ieri, che i mezzi di informazione tenessero nascosta la notizia, che tuttavia è trapelata quando la moglie dell'industriale ha lanciato un appello per la liberazione del marito dalla rete televisiva Globo. Negli ultimi sette mesi almeno trentadue facoltosi imprenditori sono stati sequestrati a Rio de Janeiro e nel suo circondario.

Persone citate: Roberto Medina, Rubem Medina

Luoghi citati: Brasile, Rio De Janeiro