Presidente donna

Presidente donna Carla Spagnuola guiderà il Consiglio regionale Presidente donna Eletta oggi o tra otto giorni Una donna presidente in Regione. Carla Spagnuolo, 43 anni, socialista, laurea in legge, assessore al commercio di Torino, ex-capo di gabinetto della prima giunta «rossa» guidata nel '75 da Aldo Viglione, torna a Palazzo Lascaris. Il psi gliel'ha chiesto l'altro pomeriggio, lei ha accettato. E' l'unica certezza dopo quindici giorni di incontri ufficiali e non, tra dc-psi-psdi-pri-pli per formare le giunte. L'elezione oggi o, al massimo, tra una settimana. Ma i «nodi» politici restano tutti saldamente intatti. Qualche colpo di scena è già annunciato per le 15, quando, nell'aula azzurra ricavata sotto il cortile del bel palazzo del Castellamonte, si accenderanno le luci per il primo Consiglio regionale. Il «pentapartito» forte di 33 voti su sessanta farà le sue proposte. Eccole. Presidente socialista, due «vice» uno democristiano, l'altro comunista e quattro segretari, due alla maggioranza, altrettanti all'opposizione. Il. vicepresidente democristiano sarà un esponente della sinistra: Renato Montabone o Luigi Squillarlo. Ma la maretta in casa de è ancora alta. Soprattutto sulla scelta del nuovo presidente dela giunta. I candidati restano due: Mario Carletto, del «grande centro» che fa capo a Silvio Lega, vicesegretario nazionale e Gian Paolo Brizio, leader di Forze nuove. Negli ultimi giorni sembra essersi rafforzata la posizione di Brizio presidente. Una scelta che gode delle simpatie degli andreottiani di Vito Bonsignore e libera spazi in altri enti. Resta intatta la richiesta del pri di avere uno dei tre vertici di Torino: Comune, Regione o Provincia. Ricordano Franco Ferrara e Giovanna Incisa: «Nell'85 noi ci siamo fatti da parte perché i liberali potessero avere il vertice della Provincia. Perché il pli ora non fa altrettanto? Perché dobbiamo pagare noi il prezzo di un disegno che ci lascia fuori da tutto?». FinoTa non hanno avuto risposta. Le variabili indipendenti sono ancora quindi troppe. Tanto che la de come il pri potrebbero chiedere al psi di votare oggi soltanto il presidente del Consiglio. «Non è possibile eleggere soltanto il presidente e rinviare il resto — ribatte il segretario regionale del psi Giuseppe Garesio —, Carla Spagnuolo non potrebbe di fatto cominciare a lavorare. Lo può fare soltanto con un ufficio di presidenza completo. Noi siamo disponibili all'elezione oggi. Se non saràpossibile chiederemo di rinviare tutto alla prossima riunione». Tuttavia i socialisti vanno avanti sparati. Per la proclamazione di Carla Spagnuolo ai vertici del «parlamentino» servono 31 sì. Il «penta» ne ha 33. Ma gli uomini partito del garofano rosso vogliono fare le cose alla grande. Come d'altra parte è quasi sempre avvenuto per l'elezione del presidente. Con una lettera hanno perciò chiesto ai verdi arcobaleno e ai comunisti di votare la candidata del psi. Risposte precise non ne hanno ancora avute. La stessa cosa faranno oggi con tutti i rappresentanti degli altri gruppi presenti in Consiglio. E nel pomeriggio si presenteranno con un nome, Carla Spagnuolo appunto, che potrebbe avere molti più consensi di quelli indispensabili. Ma sarà un lunedì di grande agitazione e possibili fibrillazioni. Il pentapartito deve fornire i nomi di coloro che vorrebbe nell'ufficio di presidenza, l'opposizione scegliere se partecipare (come ha sempre fatto) alla gestione del «parlamentino» o starsene fuori. Perciò può succedere di tutto. Gian Mario Ricciardi

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