E la tivù aiutò Cenerentola di Gianni Romeo

Camerini, Costa Rica, Egitto: come nascono i successi dei Davide del calcio Camerini, Costa Rica, Egitto: come nascono i successi dei Davide del calcio E la tivù aiutò Cenerentola Svelati dal video i segreti delle grandi LE SORPRESE Da Algeria e Marocco gli ultimi exploit Ogni quattro anni, regolarmente, fa molto rumore il tentativo di qualche Davide che vuole abbattere Golia, cercando di cambiare una geografia del pallone consolidata nel tempo. Questa volta re pallone rischia davvero di dover rivedere i propri confini. In soli cinque giorni ci sono stati almeno tre risultati clamorosi firmati da Egitto, Camerun, Costa Rica. Le vittorie di queste Nazionali, o il pareggio nel caso dell'Egitto, non sono state frutto della fortuna o della casualità. E dunque: il Terzo Mondo nel calcio è pronto a diventare primo? In attesa di rispondere, cerchiamo di capire perché queste squadre «minori» sanno giocarsi il Mondiale da pari a pari con le più forti. Un tempo le cenerentole improvvisavano la loro avventura, considerando già un successo l'aver raggiunto la fase finale. Ora non più. Il Mondiale è diventato una faccenda molto grossa, la tivù porta le immagini in tutto il mondo, fa scattare spirito nazionalista e motivi di immagine. Che senso ha qualificarsi e poi diventare 10 zimbello di tutti? E così le cenerentole sono corse ai ripari. Prendiamo l'Egitto. Ha sospeso il suo campionato in febbraio, ha organizzato un maxiritiro, ha trovato un finanziatore (un ricco egiziano che sta a Londra), ha rinunciato alla coppa d'Africa, la principale competizione del suo Continente, pur di arrivare a Italia '90 in condizioni perfette. Soltanto dieci anni fa quale squadra africana si sarebbe sognata di lavorare cinque mesi per il Mondiale? A monte, dunque, c'è una preparazione accurata, ci sono giocatori più integri rispetto a chi è provato dai duri campionati i professionistici, ci sono virtù atletiche celebrate da anni in sport individuali come l'atletica. La razza nera ha doti eccezionali nella corsa e nel salto. E il calcio non è corsa più salto più destrezza, una terza qualità che Pelé nero d'America ha celebrato più di ogni altro? Poi, al momento della competizione mondiale i giocatori gettano sul piatto della bilancia altre componenti. Ad esempio, 11 coraggio dei disperati, di chi ha quella sola occasione di vetrina per entrare nel grande calcio. E poi la pressione molto minore che si portano sulle spalle, rispetto a chi deve a tutti i costi vincere. Sono più liberi e più animosi. Ma tutto ciò non basterebbe, in uno sport di squadra CIMOTOR di Coppo Massimo - v.le Morozzo S. Michele 24 Casale Monferrato (AL) - Tel. 0142/781787 PIPPO MOTO di Simone Barisone - via Mariscotti 38 - Acqui Terme (AL) Tel. 0144/50700 B.O.B. - Spalto Rovereto 37 - Alessandria - Tel. 0131/226264 ZANCHETTIN GIUSEPPE & C. - corso D. Minzoni 152 - Asti Tel. 0141/32700 BERTOLA GIOVANNI - via Perotti 1 - Mondovì (CN) - Tel. 0174/42796 CAREGLIO DARIO - corso Canale 5 - Alba (CN) - Tel. 0173/33586 MOTO BESSONE di Mario & C. - via Mattatoio 12 - Saluzzo (CN) Tel. 0175/43662 M0T0SAL0NE di Varrone A. & C. - via T. Beraudo 13 - Boves (CN) Tel. 0171/880124 ACTION SHOP - via Marsala 13/A - Novara - Tel. 0321/391367 VIEMME di Valsesia e Lumia - piazza Mazzini 80 - Borgomanero (NO) Tel. 0322/844831 BERNARD & GAVABINO - piazza Solferino 1 - Pinerolo (T0) Tel. 0121/793707 miracocioè av Di risultati a sorpresa il Mondiale è sempre stato disseminato, a cominciare dal 1950 quando gli Stati Uniti, che per il calcio erano davvero Terzo Mondo, alla prima partecipazione sconfissero Ilei) a Belo Horizonte i «maestri» inglesi. E nel 1966 l'Italia venne eliminata a Middlesbrough dalla Corea del Nord (1-0). Citiamo ora alcune «sorprese» degli Anni 80. Nel 1982 a Gijon l'Algeria riuscì a battere la Germania, poi finalista con l'Italia, per 2-1; e lo sconosciuto Honduras pareggiò con i padroni di casa della Spagna (1-1). Nel .1986 il Marocco sconfisse per 3-1 il Portogallo. Proprio Ma¬ come il calcio, se un attento lavoro di regia non facesse lievitare tutti questi umori. Un lavoro eccellente, a quanto si è visto. Ancora l'Egitto martedì sera contro l'Olanda: attento gioco di squadra, raddoppio delle marcature, sovrapposizioni laterali, tutte quelle mosse del calcio moderno che settimanalmente notiamo in campionato. La regia funziona perché queste formazioni si servono di allenatori preparati: uno jugoslavo, Milutinovic, per la Costa Rica; un sovietico, Ne- tte altimo na vengono trasmessi regolarmente il campionato tedesco e quello inglese, e poi squarci su Italia, Olanda, Francia. Le grandi squadre non hanno più segreti. La televisione è il vero super allenatore del Terzo Mondo. Un tempo per i tecnici era difficile predicare il gioco di squadra, in mancanza di esempi pratici. Che ora sono a disposizione quotidianamente. Anzi, si arriva al rovesciamento della situazione: l'Egitto scende in campo con l'Olanda avendola spiata a lungo, mentre l'Olanda non sa nulla o quasi dell'Egitto, perché quale tivù va a filmarne le partite? Anche negli sport individuali la tivù ha fatto da veicolo trainante, prendete il rovescio a due mani nel tennis, ma nel calcio ha fatto l'effetto di un missile, per la velocità con cui ha propagandato e insegnato tante cose. Poi naturalmente c'è dell'altro. Nei Paesi per così dire più civili i giovani hanno sempre meno spazio verde e dunque minori opportunità per dare calci a una palla. Nel Terzo Mondo semmai è l'opposto, spazio e anche tempo libero, non ancora schiacciati da mille lusinghe e opportunità. E dunque il futuro del calcio sembra davvero nelle loro mani. L'Africa o l'America Centrale potranno diventare il Brasile del 2000. Anzi avrebbero potuto già diventarlo in passato, a pensarci bene. Prendiamo il Suriname che non ha impedito l'olande sizzazione di Gullit, Rijkaard, Vanenburg. Che bella sarebbe la Nazionale del Suriname... Avremo dunque la rivoluzione, nel regno di sua maestà calcio? Possibile, anzi molto improbabile. Perché, a ben pensarci, questo articolo già è stato scritto. Nel 1982 quando l'Algeria sconfisse la Germania. Nel 1986 quando il Marocco eliminò il Portogallo. Poi regolarmente i migliori giocatori di queste Nazionali andarono a cercare pane e fortuna all'estero, non fecero più da traino, il patrimonio faticosamente messo insieme si perse. Non è casuale che le sorprese si succedano al Mondiale, ma non portino mai lo stesso nome. Questo calcio naif dalle ricchezze ancora inesplorate fino a quando dovrà fare i conti con pressanti problemi socio-economici difficilmente potrà protrarre i suoi miracolini nel tempo, potrà cioè avere continuità. Il suo decollo è molto vicino, ma non siamo molto sicuri che poi avvenga davvero. Nel 2000 o chissà. rocco e Corea del Nord 1966 sono state le due squadre a fare più strada. Gli asiatici nel 1966 arrivarono ai quarti di finale, battuti dal Portogallo di Eusebio per 5-3 dopo essere stati in vantaggio 3-0. Il Marocco nel 1986 si aggiudicò il «gruppo 6» davanti a Inghilterra, Polonia e Portogallo e negli ottavi cedett&alla Germania Ovest soltanto all'88' (1-0). Fra le tre sorprendenti squadre del '90 solo il Camérun ha buoni precedenti (tre pari nel 1982, compreso quello con l'Italia). La Costa Rica è alla prima partecipazione, l'Egitto giocò e perse subito nel 1934. [b.col.] pomniaschi per il Camerari; solo l'Egitto è «autarchico», si serve di un ex colonnello dell'e • sercito, El Gohary. Ma funziona soprattutto per un'altra ragione: il vero salto di qualità e sta avvenendo grazie alla televisione. Tanto in Costa Rica che in Camerini o in Egitto la tivù offre molto sport. Nei due Stati africani Gianni Romeo