Amici quell'Altafini commenta la partita come se fosse in curva di Luciano Curino

Da 20 anni offre formule magiche ai selezionatori E non si vince mai Da 20 anni offre formule magiche ai selezionatori E non si vince mai La grinta del telecronista di Tmc Amici, quelPAhofini commenta la partita come se fosse in curva Carlos Dunga, mediano del Brasile e della Fiorentina attacca Pelé Si è riascoltato con piacere, l'altra sera per Egitto-Olanda, il telecronista Nando Martellini da quattro anni in pensione. Se questo ritorno gli ha dato qualche emozione non si è capito, è sembrato uno che riprendeva il suo posto lasciato una settimana prima. Ma è presumibile che una certa emozione abbiano provato parecchi ascoltatori, molti ricordando la voce del titolo mondiale 1982. Oltre a Martellini, le altre voci di Italia '90 sono Giorgio Martino, Ennio Vitanza, Fabrizio Maffei, Carlo Nesti e il numero uno Bruno Pizzul. E', naturalmente, il telecronistra delle partite degli azzurri, che vede «pimpanti» e qualcuno di loro «con il cipiglio fiero», talvolta «con la rabbia dipinta in volto». E' un po' tifoso e lo confessa. Lo erano anche Carosio (oh, se lo era!) e Martellini senza ammetterlo. Gli fa da «spalla» Sandro Mazzola, sempre preciso negli interventi tecnici. Il suo primo intervento si è avuto in Argentina-Camerun, dopo pochi minuti di gioco e gli africani erano visti come vittime sacrificali. Invece Mazzola ha detto, pressappoco, che il Camerun era da semifinale. E' sembrata una battuta, ma si sa cos'è stata e com'è finita quella partita. Da allora ascoltiamo Mazzola con grande rispetto. C'è solo da dire che la sua voce ci arriva sommessa, una vocina da confessionale. Chi non si rassegna al ruolo di commentatore aggiunto ma vuole essere protagonista è José Altafini. A Telemontecarlo è «spalla» del telecronista Caputi nella partita del pomeriggio. Anche il suo commento tecnico è da manuale, ma lo grida forte. Diciamo che se Mazzola è uno da tribuna d'onore, Altafini è da curva, quella più calda. Irrefrenabile, straripante, divertente. In campo accade qualcosa che smentisce quello che ha detto un minuto prima e si rimprovera: «Ma perché non stai zitto, José Altarini?». ((Amici miei, ma guardate come giocano, guardate come giocano. Sono veramente sorpreso, mi sto entusiasmando». E dopo un po': «La partita sta diventando calda, amici, sento già profumo di gol». Strapazza il giocatore che ha mancato il gol: «Deve mordersi le mani, le scarpe, anche le orecchie perché era un gol fatto e l'ha 70 '74 '76 *82 '86 PARTITE OÌOCATE (18) (17) (18) (22) (26) (36) (32) (32) (32) (38) (38) (32) (52) sbagliato». E quando arriva il gol e tutto felice e grida: «Un golasso, amici, un golasso». Ieri, in Uruguay-Spagna, il rigore sbagliato di Ruben Sosa lo ha quasi fatto impazzire. Cosa non ha detto allo sventurato giocatore, che era già avvilito per conto suo. «Amici, se non ci sono gol non prendetevela con noi di Telemontecarlo, la colpa è di quelli lì». Mancano pochi minuti alla fine ed è ancora zero a zero, ma Altafini non è rassegnato: «Speriamo venga questo gol. Non diciamo per chi. Non tifiamo per nessuno. Ma almeno lo segnino questo benedetto gol». Quando c'è un brutto fallo, Altafini grida il suo sdegno: «Un fallo così non serve a niente. E' solo cattiveria. Dico bene?», chiede al telecronista che gli risponde: «Dici bene». Ha pena per gli scozzesi che con i costaricani stanno vedendo le streghe: «Chissà quanto stanno soffrendo quei ragazzi». L'arbitro fischia un fuorigioco che non c'è e invoca: «Il replay, dov'è il replay?». Nei momenti un po' fiacchi divaga: «Chissà come saranno orgogliosi nel Camerun. Pensate, amici, è un Paese con meno di tre milioni di abitanti, meno di quanti ne ha Roma, e guardate che squadra ci ha mandato». Altra divagazione: «Voglio dirvi una cosa. Domenica a Torino c'era Brasile-Svezia e ho visto ferma a un semaforo un'auto. C'erano brasiliani con bandiera, hanno visto due svedesi anche loro con bandiera, li hanno fatti salire e sono andati assieme allo stadio. Ma è questo il vero calcio, amici». Ed è anche spiritoso. BelgioCorea, le squadre rientrano in campo per il secondo tempo, Caputi comunica che c'è stato un cambio in quella coreana e Altafini dice: «Tu non lo sai, ma hanno cambiato cinque ò sei giocatori», alludendo ai coreani che si direbbero identici. Dopo un attimo di ripensamento aggiunge: «Del resto ai loro occhi anche noi sembriamo tutti uguali». Nel finale della partita di ieri la tifoseria spagnola intona «Cielito lindo». Il telecronista dice ad Altafini: «Dai José, canta anche tu». Risponde: «Meglio di no. Se mi sentono i discografici mi tocca cambiare mestiere, ma io sto benissimo così». Luciano Curino