Il programma di Shamir: sorrisi e bastone

li programma di Shamir: sorrisi e bastone li programma di Shamir: sorrisi e bastone 7/ nuovo governo parla di pace ma inasprisce la repressione GERUSALEMME NOSTRO SERVIZIO Ottenuta la fiducia in Parlamento il nuovo governo di Yitzhak Shamir (una coalizione di partiti confessionali, di centro e di estrema destra) ha cercato di scrollarsi di dosso l'etichetta di «gabinetto di guerra» applicatagli dai palestinesi dei Territori e da parte della stessa opinione pubblica israeliana. «Siamo decisi a ricercare la pace con i nostri vicini — hanno assicurato ieri sia il premier che il neo ministro degli Esteri David Leyy — anche se certo non a scapito della sicurezza nazionale». Questa professione di intenzioni non ha però avuto effetti in Cisgiordania e a Gaza, dove molti temono l'approssimarsi di nuove calamità come il passaggio alla lotta armata, l'annessione unilaterale dei Territori a Israele e perfino il trasferimento in massa della popola¬ ì zione araba oltre il Giordano. Ieri comunque i collaboratori di Shamir hanno rivelato che il premier intende recarsi entro agosto negli Stati Uniti allo scopo di rilanciare il processo di pace, congelato da quando il governo israeliano ha respinto di fatto il «piano Baker» per l'avvio di un dialogo con i palestinesi. Shamir, hanno aggiunto, si rende conto che per garantire il successo della sua missione è necessario formulare nuove idee e impedire per ora la costruzione di nuove colonie nei Territori. Ma nel suo discorso alla Knesset egli ha già respinto il concetto di «pace in cambio dei Territori», caro alla diplomazia statunitense, spiegando che «per il Likud e per i partiti religiosi l'Eretz Israel non è soltanto un pezzo di terra bensì un valore etico». Ha aggiunto che un ritiro dai Territori è fuori discussione fin quando persiste l'ostilità araba. Altre difficoltà riguardano i

Persone citate: Baker, David Leyy, Shamir, Yitzhak Shamir

Luoghi citati: Cisgiordania, Gaza, Gerusalemme, Israele, Stati Uniti