Baltici rifondiamo insieme l'Urss di Aldo Rizzo

Per la prima volta i tre presidenti «ribelli» al Cremlino: si parla di trattativa Per la prima volta i tre presidenti «ribelli» al Cremlino: si parla di trattativa Baltici, rifondiamo insieme FUrss Gorbaciov offre la riforma della federazione TORNANO I FRATELLI SEPARATI MOSCA. Soltanto una riforma profonda del patto federale che lega le 15 Repubbliche dell'Urss può salvare l'unità del Paese e può risolvere i problemi che si sono «accumulati negli anni e che adesso stanno esplodendo». Questo è il messaggio che Gorbaciov ha rivolto ieri ai tre Presidenti baltici che, per la prima volta, sono entrati insieme al Cremlino con la speranza di avviare una trattativa. Il lituano Landsbergis, l'estone Ruutel e il lettone Gorbunovs, forse, si attendevano qualche cosa di più. Ma il Presidente sovietico ha offerto «una trattativa nel quadro del rinnovamento dell'Unione», senza scorciatoie per l'indipendenza, ma anche senza le asprezze dei primi contatti. «Non posso certo dire che da domani finirà il blocco economico», ha commentato Landsbergis. Ma «qualche timido passo avanti» sarebbe stato fatto anche secondo il leader baltico meno disposto alle concessioni. Enrico Singer A PAGINA 5 Michail Gorbaciov DOPO le elezioni in Cecoslovacchia e in Bulgaria, il quadro politico del nuovo Est europeo è ormai completo. Quali indicazioni se ne possono trarre? L'analisi riguarda ciò che è accaduto e ciò che potrà accadere nel prossimo futuro. Nell'ultimo «test» elettorale, quello bulgaro, colpisce la netta vittoria degli ex comunisti, ribattezzatisi socialisti. Qualcosa del genere accadde anche nelle elezioni romene, col successo plebiscitario del Fronte di salvezza nazionale che raggruppa forze varie, ma è guidato dagli ex comunisti ostili a Ceausescu. Si è detto: sono casi di «gattopardismo», cioè di trasformismo. Il giudizio è eccessivo. La morale del Gattopardo era che occorresse cambiare qualcosa, perché tutto restasse uguale nella sostanza. Sia in Bulgaria che in Romania c'è stato, nonostante tutto, un cambiamento radicale. I successori di Zhivkov e di Ceausescu hanno voluto o dovuto affrontare elezioni libere, controllate da osservatori internazionali, e questo è un salto di qualità che bisogna considerare irreversibile. Resta che la Bulgaria e la Romania erano i Paesi più arretrati del blocco sovietico. La presa del regime totalitario era più forte che altrove, e questo aveva portato a un appiatti- Aldo Rizzo CONTINUA A PAGINA 5 PRIMA COLONNA

Luoghi citati: Bulgaria, Cecoslovacchia, Mosca, Romania, Urss