Derby della noia ma l'Eire fa festa di C. Co.

L'Inghilterra si fa raggiungere nella ripresa e arriva il primo pareggio del Mondiale L'Inghilterra si fa raggiungere nella ripresa e arriva il primo pareggio del Mondiale Derby della noia, ma l'iire fa festa Solo muscoli e cuore, e il pubblico grida «azzurri» Cascolino il più italiano Sedici oriundi fra gli irlandesi CAGLIARI DAL NOSTRO INVIATO Tony Cascarino, che gioca nell'Aston Villa e possiede un italianissimo nome, ha scelto la maglia dell'Eire per convinzione, sicuro, ma anche per un pizzico di convenienza. Almeno questo è il nostro sospetto. Tony, nonno di Cassino, è nato a Londra da padre scozzese e madre irlandese e dunque ad un certo punto della sua carriera si è trovato a decidere sulla nazionalità da scegliere, obiettivo il calcio ad alto livello. Scozia? Inghilterra? Lì magari sarebbe stato difficile sfondare, giocare in nazionale, ottenere insomma una fetta di gloria e, al limite, anche quattrini. Troppi giocatori bravi, troppo forte la concorrenza. Come irlandese, invece, Tony Cascarino avrebbe potuto emergere, come usa fare con i colpi di testa nelle aree di rigore avversarie, e la cosa si è puntualmente avverata. Adesso Cascarino è un calciatore realizzato e un uomo felice. E come tutti gli irlandesi vede rosso quando incrocia un inglese: in questo caso, irlandesi non si nasce, si diventa. Sui ventidue giovanotti a disposizione di Jack Charlton, in verità, ben quindici si trovano nelle condizioni di Cascarino. Come ai tempi dei nostri oriundi. A Dublino, quando si tratta di calcio, non si va troppo per il sottile e si accettano senza rimorsi le concessioni della Federazione internazionale: basta un nonno irlandese per acquisire il sacrosanto diritto di vestire la maglia verde dell'Eire. Poco importa se i giocatori vivono nell'Isola Verde giusto il tempo per giocare una sola partita, oppure se non conoscono le parole (in gaelico) dell'inno nazionale. Ovviamente gli inglesi, su questa storia, non risparmiano lazzi e battute, il che ci sembra piuttosto offensivo. L'altro giorno, infatti, tutti gli uomini di Charlton, escluso proprio Charlton, inglese e OGGI A VERONA protestante, hanno preso parte alla messa sulla spiaggia: il cattolicesimo, più vero che presunto, sembra essere il vero momento di coesione e di forza fra uomini così lontani per esperienze professionali e di vita. Nessuno di loro gioca nel campionato dell'Eire, e crediamo che questo sia un vero e proprio record mondiale: nemmeno i danesi, che ai loro tempi costituivano una sorta di grande armata di ventura del calcio, sono mai arrivati a tanto. Militano nei club di Inghilterra, Scozia, Galles. Uno di loro, Aldridge, si guadagna il pane in Spagna, nella Real Sociedad di San Sebastian. Un altro, Byrne, è emigrato in Francia, nel Le Havre. Solo sei sono irlandesi veraci (Bonner, Moran, Staunton, Whelan, Stapleton e Quinn) mentre il grande McGrath è nato a Londra ma è cresciuto a Dublino. Tutti gli altri giocatori hanno scelto la nazionalità dei genitori o dei nonni, ereditandone anche l'antico spirito. INGHILTERRA « EIRE SHILTON 6 H BONNER 5,5 STEVENS 5,5 MORRIS § PEARCE 6.5 STAUNTON 6 GASCOIGNE 6 MCCARTHY 6 WALKER 6 MORAN 5,5 BUTCHER 5,5 SHEEDY 6^5 B. ROBSON 5,5 MCGRATH 6 WADDLE 6 HOUGHTON 6 BEARDSLEY 6 ALDRIDGE 5 (70'MCMAHON) 5 (65' MCCLOUGHLIN) sv LINEKER 6,5 TOWNSEND 6 (83' BULL) ^sv CASCARINO 6,5 BARNES 5,5 All.: ROBSON 5.5 All.: CHARLTON 6 Tony Cascarino. L'attaccante Eire è nato a Londra e ha un nonno di Cassino [c. co.]