Una doppia strigliata per l'Italia

La Banca dei regolamenti (anche Bruxelles d'accordo) invita il governo a risanare il deficit La Banca dei regolamenti (anche Bruxelles d'accordo) invita il governo a risanare il deficit Una doppia strigliata per l'Italia Igovernatori sono con Ciampi «Il costo del lavoro corre troppo» Oggi nomine Per la Bnl Cappugi DAL NOSTRO INVIATO L'Italia sta perdendo una grande occasione. A fronte di una consistente crescita dell'economia, il nostro Paese non è infatti riuscito a ridurre il deficit di bilancio, mentre gli altri governi occidentali hanno quasi tutti approfittato della favorevole congiuntura per mettere sotto controllo i disavanzi. Questa la conclusione del rapporto della Banca dei regolamenti internazionali (Bri) presentato all'assemblea annuale svoltasi ieri a Basilea. Una conclusione che sempre ieri, da Lussemburgo, ha trovato una conferma nel rapporto sulle congiuntura dei Dodici discusso dai ministri delle Finanze. Nell'insieme della comunità, le previsioni per il '90 e il '91, portano buone notizie sul fronte della crescita che si assesterà al 3% a fine anno ed al 3,1% nel 1991; per l'inflazione che scenderà leggermente al 4,7 e 4,3%. Anche per l'Italia le previsioni Cee sono abbastanza rosee , con un solo neo: quello del deficit pubblico. Al governo italiano il commissario Christophersen rinnova una volta di più l'invito azzerare entro il 1992, come è del resto previsto dal «piano Amato», il deficit del disavanzo primario. E veniamo al rapporto della Bri. Lo scorso anno, secondo quanto scrive la Banca dei regolamenti, l'attività economica in Italia è proseguita a un ritmo sostenuto, il prodotto nazionale lordo è cresciuto del 3,25% e lo sviluppo della produzione è stato favorito soprattutto dagli investimenti fissi e dalle esportazioni. Ma l'andamento favorevole dell'economia non ha determinato risultati sensibili nella politica di contenimento del disavanzo pubblico. Il rapporto, che in diversi punti ricorda le Considerazioni del governatore Ciampi, precisa che il saldo negativo del bilancio statale è pari all' 11,3% del prodotto nazionale lordo, un livello appena inferiore a quello dell'88. L'Italia e il Canada, scrive la Bri, rappresentano due importanti eccezioni nel gruppo dei maggiori Paesi in¬ BASILEA dustrializzati. Quasi tutti, infatti, hanno sfruttato i positivi risultati economici per consolidare le loro finanze. Durante l'anno passato gli indicatori della produzione industriale e dell'utilizzo della capacità produttiva sono molto aumentati, mentre il tasso di disoccupazione, pur in leggera diminuzione, è rimasto su livelli elevati. Quali sono gli aspetti più preoccupanti per l'economia italiana? Il rapporto della Bri sottolinea l'ampio svantaggio dell'Italia nei confronti degli altri concorrenti occidentali in particolare per quanto riguarda il costo del lavoro. Proprio la sfavorevole dinamica del costo del lavoro ha causato un netto peggioramento della competitività e ha pregiudicato il riequilibrio della sua posizione commerciale. L'assemblea annuale della Bri coincide con il consueto vertice mensile dei governatori della banche centrali europee iniziato domenica sera con la tradizionale cena all'Hotel Heuler, a pochi passi dalla grande torre che ospita la sede della Bri. I banchieri centrali europei, che già hanno avuto modo ieri di fare una ricognizione sull'andamento dei tassi e delle valute in queste ultime settimane, si ritroveranno di nuovo questa mattina. Il vertice precede di poche settimane l'avvio dell'unificazione economica e monetaria delle due Germanie le cui conseguenze sono certamente un elemento di incertezza per il quadro europeo. In più i banchieri devono procedere sulla linea già tracciata per la creazione della Banca centrale europea, l'Eurofed. A questo proposito alcuni importanti passi sono stati decisi proprio ieri. Il Comitato dei governatori, guidato dal presidente della Bundesbank, Karl Otto Poehl, ha approvato una serie di cambiamenti organizzativi e procedurali destinati, precisa un comunicato, «a rafforzare la cooperazione tra gli istituti centrali in vista dell'unione economica e monetaria». In pratica con queste decisioni il Comitato ha dato nuovo impulso al processo A Basilea parte la prima fase dell'unità monetaria. I conti tedeschi non frenano il progetto ITALIA, LO STATO LEADER PER DEBITO E DISAVANZO LA TABELLA DELLA BRI METTE IN LUCE COME IN ITALIA IL DEBITO PUBBLICO SFIORA ORMAI IL PRODOTTO NAZIONALE LORDO MENTRE NEGLI USA E' POCO SOPRA IL 40%. IL DEFICIT ANNUO E' IN ITALIA SUPERIORE AL 10% DEL PNL CONTRO L'1% DELLA FRANCIA IL 2% DEGLI USA MENTRE A BONN L'AMMINISTRAZIONE E' IN ATTIVO. DATI IN PERCENTUALE /^.DEBITO >V PUBBLICO LORDO [OI S [ORDINATA DI SINISTRA] di integrazione stabilendo che «la prima delle tre fasi previste dal Rapporto Delors verrà avviata ai primi di luglio». Tra le modifiche anche quella della nomina dei sostituti del Comitato che verrà guidato JeanJacques Rey, direttore centrale della Banca del Belgio. Sono state create anche tre sottocommissioni (valute, vigilanza, politica monetaria) che dovranno delineare struttura e operatività dell'Eurofed e, infine, i governatori hanno creato un gruppo di ricerca di cinque membri che fornirà un apporto analitico al Comitato. Sull'importanza di tutelare l'indipendenza delle banche centrali sono intervenuti all'assemblea della Bri il presidente Duisenburg e il direttore generale Lamfalussy. «Le banche centrali - hanno affermato - devono essere protette dalle pressioni politiche dei governi i cui obiettivi potrebbero essere diversi da quelli di assicurare la stabilità dei prezzi». DISAVANZO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBL [ORDINATA DI DESTRA] ICHE ROMA. La Bnl ricomincia da tre. E' questo il possibile numero degli amministratori delegati della banca che ha da ieri un nuovo statuto. La sorpresa dell'ultima ora si chiama Luigi Cappugi al quale potrebbe essere affidato uno dei posti disponibili. Cappugi è attualmente presidente della Banca delle comunicazioni, ma soprattutto è consigliere economico del presidente del Consiglio, Giulio Andreotti. Domani si riunirà l'assemblea della Bnl che dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione per adeguarlo al nuovo statuto che ha introdotto la carica di amministratore delegato. Sulle scelte si sta ancora trattando, ma gli altri due papabili appaiono il direttore generale della Bnl, Paolo Savona, e il vicedirettore Davide Croff, che si è avvantaggiato rispetto ai suoi colleghi Pier Domenico Gallo e Umberto D'Addosio. All'assemblea di domani della Bnl, il ministro del Tesoro, Carli, come azionista di maggioranza, indicherà dieci consiglieri d'amministrazione, mentre quattro spettano all'Ina, tre all'Inps, due ai soci minori. Nel decreto ministeriale con il nuovo statuto si precisa che diventano amministratore delegato i direttori centrali chiamati dal Tesoro nel consiglio di amministrazione. Per aggirare questa disposizione, Cappugi potrebbe essere innanzitutto assunto come direttore centrale. Mentre ha preso quota la sua candidatura, è via via sfumata quella di Giuliano Graziosi, amministratore delegato della Stet, incarico che scade fra una settimana. Graziosi, sostenuto apertamente nella de solo dall'ex vicesegretario Guido Bodrato, si è scontrato con le forti resistenze di Savona, preoccupato di perdere spazio. Ed è stato bersagliato dai socialisti, che hanno così ricambiato la sua antica ruggine verso il psi. D'altra parte, nel nuovo assetto della Bnl, il numero uno indiscusso sarà il presidente, Giampiero Cantoni, che è socialista. A questo punto, si ipotizza che Graziosi possa prendere il posto di Cappugi alla Banca delle comunicazioni, nel caso del suo passaggio alla Bnl. Altrimenti diventerebbe molto difficile trovargli una collocazione in un'altra banca anche se le poltrone che dovrebbero essere rinnovate sono addirittura 49. Le nomine negli istituti di credito pubblici verranno decise dal Comitato interministeriale per il credito e il risparmio con tutta probabilità non prima della prossima settimana. Parallelamente, questa settimana, anche l'Iri non prenderà alcuna decisione per la Stet, dove ci sono già due candidati forti: come presidente Biagio Agnes, ex Rai, e come amministratore delegato Umberto Silvestri, direttore generale, entrambi de. E' invece prevista per venerdì (salvo nuoi cambiamenti di programma) la convocazione del Consiglio dei ministri per le nomine negli enti. Per la presidenza dell'Efim è favorito il socialista Gaetano Mancini, oggi vice, che verrebbe rimpiazzato da Mauro Leone (finora alla Safim). Alla vicepresidenza dell'Iri è candidato il socialdemocratico Bruno Corti (che siede nel comitato di presidenza); vice dell'Eni sarà il de Alberto Grotti (Samim). Gli uomini del ministro dell'Interno Antonio Gava spingono poi affinchè commissario delle Fs diventi Maurizio Maspes, ex amministratore delegato Alitalia.