Dalla Germania rossa il nuovo nazionalismo di Emanuele Novazio

il nuovo nazionalismo il nuovo nazionalismo «All'Ovest abbiamo subito l'influenza degli americani. L'avversione ai russi ha immobilizzato l'Est» dentale. Se fosse giusto il secondo caso, invece, nella Germania unita sorgerebbero contrasti di politica interna considerevoli. «Il nostro Paese sarà più piccolo» Ma in questo caso bisognerebbe far capire alla Ddr che, come dicono gli inglesi, «You cannot eat the cake and have it», non si può mangiar la torta e continuare ad averla. Se la costituzione dovesse garantire il diritto al lavoro non avremmo un'economia di mercato efficiente. Non c'è il rischio che questo suo ruolo di «provincia» del capitalismo resti dopo l'unificazione, e si istituzionalizzi? Il rischio c'è: il debitore sta sempre peggio del creditore. Ma la prima domanda da porsi è se una provincia povera del capitalismo non sia comunque più ricca di una provincia ricca del comunismo. Non si deve però perdere di vista il processo in prospettiva: è probabile che, una volta ricostituiti i vecchi Laender all'Est, il loro sviluppo prenda diverse strade, come è successo nella Repubblica Federale. Che cosa sarà dunque la nuova, grande Germania? Sarà, in realtà, la Germania più piccola che ci sia mai stata. Per questo ci si potrebbe chiedere se non si svilupperà un nuovo revisionismo: come avvenne dopo la prima guerra mondiale, quando i tedeschi volevano che si tornasse ai confini del 1914. stione tedesca. Non è da escludere infatti che certe emozioni nazionalistiche, che nella Repubblica Federale sono sempre state marginali, possano ricevere un impulso da parte della popolazione della Ddr, che è rimasta in un certo modo più tedesca. Perché all'Ovest siete meno tedeschi? Perché all'Ovest abbiamo subito l'influenza degli americani e degli altri europei. Tutti gli studenti della Ddr dovevano imparare il russo, ma lo facevano con una tale avversione che non ne è nato un vero sviluppo culturale. La popolazione della Ddr non ha subito nessuna russificazione, mentre i cittadini federali si sono americanizzati, in certo modo. Che cos'è il passato, per i tedeschi? Intanto di quale passato si parla? Del Sacro Romano Impero? Del regno di Bismarck? o del Terzo Reich? Sono tre passati, e volerli considerare insieme comporta grossi problemi. Qualcuno sostiene che le radici del nazismo siano da ricercare addirittura nella battaglia della selva di Teutoburgo, dove Arminio si oppose ai romani e diede inizio alla separazione della Germania dal resto della cultura occidentale: è una tesi estrema, da non prendere seriamente, ma articola una visione possibile del passato nel suo insieme. Si può sostenere anche che il Terzo Reich non abbia niente a che vedere con il primo e neanche col secondo Reich, che tra Bismarck e Hitler ci sia una differenza fondamentale, e che le caratteristiche del Terzo Reich siano il risultato di fattori contemporanei più che di fattori provenienti dal passato. Mi sento più a mio agio con quest'ultima tesi. Nei Tre volti del fascismo ho sottolineato che tra la Germania nazista e l'Italia fascista, pur considerando la loro diversità, c'è più somiglianza che fra la Germania nazista e la Germania di Bismarck. La continuità fra i tre passati della Germania non va sopravvalutata: la discontinuità è maggiore. Che cosa significa essere tedesco, oggi? Significa trovarsi in una situazione molto più difficile di quella di altri popoli. Fino a poco tempo fa i tedeschi non sapevano neanche dove si trovasse la Germania, c'erano due Germanie: se presto avremo una Germania unita, questo problema doloroso sarà superato. Ma apparteniamo comunque a un popolo che più di tutti, eccezion fatta per i russi forse, ha contribuito alle catastrofi e alle disgrazie di questo secolo. Di questo peso è difficile liberarsi. Lo si può fare cercando di comprendere intellettualmente la nostra storia, non semplicemente battendosi il petto in segno di pentimento. Oppure, nella vita di tutti i giorni, imparando quello che in passato è stato per i tedeschi così difficile: vivere pacificamente e amichevolmente con gli altri. E' ancora difficile essere tedesco? Dobbiamo cercare di uscire dalle nostre difficoltà, ma, anche percorrendo con successo le strade che ho indicato, per lungo tempo i tedeschi non saranno come gli altri popoli. Continueranno ad avere una condizione d'esistenza più difficile. Secondo me non ci sarà nessun revisionismo politico in Germania. Il nazionalismo e il revisionismo sono in genere strettamente collegati. Il fascismo in Italia, per esempio, è stato una forma di nazionalismo e in un certo senso anche di revisionismo. Mussolini ha sempre chiesto che il trattato di Versailles venisse corretto, ma non credo che ci sia da attendersi qualcosa del genere in Germania. I tedeschi hanno finalmente capito, dopo due guerre mondiali, che non devono rimanere isolati. Desiderano avere amici e alleati, anche perché sanno di non poter condurre una guerra da soli contro il resto del mondo. Certo, se gli europei mostrassero diffidenza nei loro confronti potrebbe sorgere un certo nazionalismo: non sarebbe revisionismo però, ma semplicemente una ribellione contro questa diffidenza. Spero che non avvenga, ma non posso escluderne la possibilità. Non c'è davvero giustificazione per questa diffidenza? Gli europei devono aver fiducia che i tedeschi non useranno la loro potenza economica per impoiTe un dominio politico. Ma è meglio che l'Europa segua da vicino gli sviluppi della que¬ di tutti li vuole. Quando la Ddr si sarà conformata alla Repubblica Federale le cose saranno naturalmente diverse, ma penso che anche nel contesto federale gli attributi di progressista e conservatore non corrisponderanno più a destra e sinistra. Non credo però che questo avverrà; credo anzi che la nuova Germania sarà un Paese soddisfatto, e imparerà quel che la Repubblica Federale ha già imparato da tempo: a conciliarsi con il fatto di essere una Germania amputata, da un punto di vista territoriale. Lei ha scritto che nel caso tedesco le categorie di conservatore e rivoluzionario vengono capovolte. Con quali conseguenze, nel futuro immediato? Nel caso tedesco queste categorie non possono più essere usate nel loro contesto tradizionale. Nella Ddr sono stati i partiti cosiddetti borghesi a volerei cambiamenti, mentre il Pds (il partito comunista rinnovato, nato dalle ceneri della Sed di Honecker, ndr) è il partito che meno «La lezione di Gobetti» Gobetti con rivoluzione liberale intendeva che il principio della società moderna è quello liberale o capitalistico, mentre i socialisti, che spesso si definiscono progressisti, rappresentano una reazione a questo principio dinamico. Nella riunificazione non c'è anche il pericolo di un nuovo nazionalismo tedesco? Emanuele Novazio

Persone citate: Arminio, Bismarck, Gobetti, Hitler, Honecker, Mussolini