Riaprirà la cappella Sansevero

Dopo due anni Dopo due anni Riaprirà la cappella Sansevero NAPOLI. Uno scrigno magico, un museo delle «maraviglie» che ammalia il visitatore con il fascino del mistero e le suggestioni dell'alchimia: è la Cappella Sansevero, il monumento in cui culmina l'itinerario barocco nel centro antico di Napoli e che incarna la leggenda del principe Raimondo de' Sangro, filosofo, scienziato ed inventore. Fu lui, alla fine del Settecento, a trasformarla da sepolcro di famiglia in un raffinato tempio di arte. Da sabato prossimo la cappella sarà di nuovo aperta al pubblico, dopo un restauro durato due anni. L'intervento, che ha riparato i guasti del terremoto dell'80 e rivelato aspetti sconosciuti del piccolo edificio, è stato presentato ieri dai funzionari del provveditorato alle opere pubbliche e delle soprintendenze ai Beni Artistici e Architettonici che ne hanno diretto i lavori. Il consolidamento ha riguardato principalmente la volta, ricca di preziosi affreschi. Gli esperti hanno anche restituito alla sua originaria bellezza il portale. L'operazione di recupero ha inoltre portato fortuitamente alla luce un locale collegato, attraverso cunicoli, a grotte sotterranee profonde più di 20 metri. Ma sono le sculture ad aver reso là cappella famosa nel mondo: dall'inquietante «Cristo velato» alla «Pudicizia», al «Disinganno», opere che il principe de' Sangro volle cariche di significati allegorici. Nel tempietto restaurato, il «Cristo» rappresenta l'elemento centrale: la figura giace distesa e coperta da un velo marmoreo che lascia intravedere con soprendente realismo i lineamenti del volto, la struttura del corpo. In un carteggio, di recente scoperto da una studiosa napoletana, il principe commissiona l'opera allo scultore Sammartino illustrandogli una sensazionale invenzione: una soluzione'di polvere di marmo che si sarebbe solidificata nel velo. Una delle invenzioni di don Raimondo, misteriosa come il procedimento adoperato per le «macchine anatomiche», custodite nei sotterranei: due scheletri umani avvolti in un fitto reticolo di vene ed arterie. Di queste e di altre «magie» è piena la storia del principe di Sansevero, accademico della Crusca, massone, processato ed assolto per occultismo. Oltre ad aver ristrutturato la cappella, realizzata nel 1590 dal duca Giovan Francesco Paolo de' Sangro, don Raimondo stupì i suoi contemporanei con innumerevoli invenzioni: il «lume eterno» (una lampada che restò accesa per molti mesi senza che si consumasse il combustibile), la «carrozza marittima» (un veicolo anfibio), macchine tipografiche, vernici indelebili, un archibugio con una sola canna ma capace di sparare due volte. Ed anche alla sua morte, nel 1771, è legata una leggenda che lo vuole fatto a pezzi dai servi, su suo ordine, per risvegliarsi vivo e vegeto all'epoca prevista, [m. e] so Lisbona Londra Los Angeles Madrid Montreal Mosca New York Parigi Pechino Rio de Janeiro Sydney Tokyo Varsavia Vienna variabile nuvoloso sereno sereno nuvoloso nuvoloso sereno nuvoloso np pioggia pioggia nuvoloso nuvoloso* nuvoloso 16 12 18 17 14 7 19 7 20 11 22 10 10 22 16 26 34 18 20 28 19 32 18 26 18 17

Persone citate: Francesco Paolo, Raimondo De' Sangro, Sammartino, Sydney Tokyo

Luoghi citati: Lisbona, Londra, Los Angeles, Mosca, Napoli, New York, Varsavia, Vienna