Tabaccai sciopero del fumo

Quasi totale ieri la serrata delle 60.000 rivendite in Italia contro «l'improvviso e arbitrario aumento» di alcune tasse Quasi totale ieri la serrata delle 60.000 rivendite in Italia contro «l'improvviso e arbitrario aumento» di alcune tasse Tabaccai, sciopero del fumo Un giorno senza sigarette (e lunedì si replica) ROMA. Tempi duri per i fumatori in tutta l'Italia. Più della metà sono rimasti ieri sprovvisti di sigari, sigarette e tabacco da pipa, avendo sottovalutato la decisione dei tabaccai di chiudere le 60 mila rivendite distribuite nelle varie regioni per protestare contro 1'«improvviso ed arbitrario» aumento di alcune imposte. Le saracinesche erano abbassate quasi ovunque, nel centro come nelle periferie delle grandi città, ma anche nei piccoli e medi centri, e perfino nei paesi più sperduti. La serrata è stata quasi totale: più del 95% dei tabaccai ha aderito all'iniziativa presa dalle federazioni dei tabaccai, aderenti alla Confcommercio e alla Confesercenti, per contrastare l'«arroganza del governo». L'agitazione si ripeterà nei prossimi due lunedì, il 18 e il 25 giugno, con le stesse modalità: chiusura totale sull'intero territorio nazionale per l'intera giornata e, quindi, blocco di sigarette e sigari, accendini, fiammiferi, valori bollati, francobolli e biglietti delle lotterie nazionali. Inoltre, da adesso alla fine dei Mondiali, non saranno venduti francobolli e biglietti delle lotterie. Ma, per sigarette e sigari, già da oggi cominceranno gli accaparramenti: chi è rimasto scottato ieri non ripeterà la «dura esperienza». «Si tratta di misure inique», protesta la Fit-Confcommercio, che rappresenta 48 mila tabaccai. In particolare il raddoppio dell'imposta di concessione governativa, da 1 a 2 milioni, dovuta dai rivenditori di generi di monopolio con oltre 8 milioni di reddito lordo annuo derivato dalla vendita di tabacchi. «Inaspriremo la lotta - afferma il Suti-Confesercenti - se non giungeranno segnali concreti di disponibilità a trattare». E la Fit incalza: «Non daremo tregua finché nori saranno riconosciute le nostre giuste ragioni». Anche altre categorie scendono in campo, a dispetto del massiccio impegno per assicurare la massima regolarità dei servizi in coincidenza con i mondiali di calcio. I Cobas dei bancari hanno deciso di chiudere gli sportelli per tre giorni consecutivi dal 20 al 22 giugno. Per queste nuove formazioni, che contestano il contratto pur vantaggioso concluso dai sindacati, sarà il momento della verità: i sindacati sostengono che sono quasi inesistenti, mentre i «Cobank» vantano un certo credito fra i lavoratori. Giovedì incroceranno le braccia le guardie giurate, che vengono utilizzate durante i Mondiali come pubblici ufficiali, nonostante che finora sia stato loro negato qualsiasi riconoscimento ufficiale, tanto meno contrattuale. E venerdì sarà la volta dei ricercatori universitari, che si asterranno dagli esami e si riuniranno in assemblee aperte a tutte le categorie per protestare contro la legge sull'autonomia degli atenei in discussione al Senato e, in particolare, la progressiva riduzione del ruolo dei ricercatori. Uno sciopero articolato, che una volta tanto farà piacere ai contribuenti, verrà attuato dai 15 al 22 giugno dai 14 mila lavoratori della riscossione dei tributi (dopo la riforma Formica non si chiamano più esattoriali). Per otto giorni, infatti, non verranno riscosse e versate né le tasse erariali (di spettanza dello Stato, come i controlli sul 740), né quelle comunali (nettezza urbana, concessioni per occupazione di aree e spazi pubblici ecc.), né quelle coattive, cioè conseguenti al mancato pagamento in prima istanza di multe per divieto di sosta, luce, acquam Iva, imposte di registro, ipoteche, successioni, catasto e così via. Per l'Erario il danno sarà notevole, dato che potrà incassare con ritardo parecchie migliaia di miliardi. La categoria - precisa il segretario nazionale della FibaCisl, Andrea Ceglie - sollecita il riconoscimento degli stessi miglioramenti ottenuti dai lavoratori bancari: aumento medio mensile di 350 mila lire a regime, revisione dell'orario di lavoro, incremento di alcune indennità. Il rifiuto dell'Ascotributi tenderebbe a indurre Formica ad attribuire ai concessionari compensi più alti di quelli che l'associazione potrebbe conseguire senza pressioni. Il duello continua. Tra Gallori, il capo dei Cobas macchinisti, e il ministro dei Trasporti Carlo Bernini continua il braccio di ferro sugli scioperi. Ieri sono scattate altre 50 mila lettere di precettazione loro delirio, non si accorgono che stanno1 facendo terra bruciata dell'immagine delle ferrovie e dei ferrovieri, depotenziando la categoria in un momento in cui ci sarebbe bisogno di maggiore compattezza con l'Ente delle ferrovie completamente allo sbando». Arconti, leader della federazione trasporti della Cisl, entra nel merito del dissenso e contesta la richiesta di riaprire il negoziato. Gallori - precisa - non ha mai dovuto subire il contratto sottoscritto dai sindacati per il semplice motivo che era presente al tavolo della trattativa e ha definito con l'Ente tutta la parte normativa, compresi i nuovi turni riguardanti il «Pendolino». Intanto, il governo sta esaminando come fronteggiare eventuali agitazioni a sorpresa, ma le armi a disposizione appaiono piuttosto spuntate. Si considera accantonata, almeno per il momento, l'ipotesi del ricorso ad un decreto-legge per anticipare l'attuazione delle norme semplificate sulla precettazione previste dal provvedimento sulla disciplina dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, appena varato dal Senato. Quindi, non resterebbe che confidare in interventi della magistratura (e non si sa quanto tempestivi) contro gh scioperanti per interruzione di pubblico servizio, ma solo dopo l'inizio dell'astensione, [g. c. f.l Cristianamente è mancato Carlo Casassa Mont Anziano FIAT anni 84 L'annunciano la moglie Natalina Negro, il figlioccio Giuseppe, nipoti, pronipoti, cugini, parenti tutti. Funerali In Pesslnetto Fuori mercoledì 13 ore 15,30 dall'abitazione. — Pesslnetto Fuori, 11 giugno 1990. Cristianamente è mancata Pierina Orsi ved. Brezzo Addolorati lo annunciano I parenti tutti. Funerali mercoledì ore 8,15 nella cappella interna ospedale Giovanni Bosco. — Torino, 11 giugno 1990. Cristianamente è mancata all'affetto dei suoi cari Lucia Buffa ved. Pai rotti Addolorati ne danno l'annuncio i figli Gastone, Piercarlo, Bruno, nuore, nipoti, parenti tutti. Un particolare ringraziamento alla superiora, alle suore e al personale del pensionato Casa Famiglia. Funerale In Torino parrocchia Santissima Annunziata, via Po 45, martedì 12 corrente ore 10. — S. Antonino di Susa, 11 giugno 1990. Lina piange la cara mamma LUCIA. ERRATA CORRIGE Da "La Stampa» del 10 giugno necrologia mons. Gabriele Martino Maggiore Cappellano Militare di anni 67 .leggasi: Un particolare ringraziamento al dottor Chiatto per le amorevoli cure prestate. — Brulno, 12 giugno 1990. ANNIVERSARI 1988 1990 Giovanni Gavello Mi manchi tanto tua Maria. 1988 1990 Melchiorre Smo Ciao Nonnino - Valentina. 1987 1990 Domenico Giacchetti Sempre con noi.

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