I presidenti del Baltico oggi da Gorbaciov di Enrico Singer

Il Cremlino è disposto a lasciare cadere la pregiudiziale sulla dichiarazione d'indipendenza Il Cremlino è disposto a lasciare cadere la pregiudiziale sulla dichiarazione d'indipendenza I presidenti del Baltico oggi da Gorbaciov Mosca potrebbe avviare il dialogo con le Repubbliche ribelli Kazimiera Prunskiene GRAN BRETAGNA L'esplosione sull'auto di MOSCA ne d'indipendenza dell'11 marzo non aveva più messo piede a Mosca. Finora, sul «fronte» lituano, l'unico contatto 'di Gorbaciov era stato con il premier di Vilnius, Kazimiera Prunskiene. E anche questo era stato un contatto aspro: alla Prunskiene, il capo del Cremlino aveva intimato l'abbandono delle pretese d'indipendenza minacciando ulteriori sanzioni economiche. Adesso la fase dello scontro frontale sembra lasciare il posto ad un dialogo più ponderato. 1 tre leader baltici, ieri, si sono incontrati in una cittadina della Lituania, Penevezys, per mettere a punto la loro strategia. Landsbergis, Ruutel e Gorbunovs non hanno fatto dichiarazioni dopo il colloquio che si è tenuto in un albergo del piccolo centro a metà strada tra Vilnius e Riga. Ma Algimantas Cekuolis, uno dei collaboratori del presidente lituano, ha detto che Mosca è ormai disposta a discutere senza più pretendere come condizione preliminare la sospensione della dichiarazione d'indipendenza. Cekuolis ha riferito che è stato il primo ministro sovietico, Nikolai Ryzhkov, in persona ad avvisare la signora Kazimiera Prunskiene, già venerdì scorso, di questo «positivosviluppo». La signora Prunskiene, ieri pomeriggio, è arrivata a Mosca per spianare il terreno al colloquio di oggi tra Gorbaciov e i tre presidenti baltici, ma non è riuscita a incontrare Nikolai Ryzhkov così come si riprometteva. Almeno fino a tarda sera, Kazimiera Prunskiene — accompagnata dal segretario del pc lituano, Algirdas Brazauskas — è rimasta nella sede della rappresentanza repubblicana in attesa di un cenno del Cremlino. Secondo i portavoce degli indipendentisti, questo «contrattempo» sarebbe stato determinato dal protrarsi di una riunione dei massimi dirigenti sovietici che oggi, oltre alla crisi baltica, devono affrontare un altro capitolo molto delicato: quello della riforma economica. E' proprio per discutere le modifiche al tanto contestato progetto economico che Michail Gorbaciov ha convocato per sta¬ DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nella crisi del Baltico si è aperto il primo, concreto spiraglio di compromesso. Michail Gorbaciov riceverà oggi i presidenti di Lituania, Estonia e Lettonia in quello che gli indipendentisti definiscono «un avvio di negoziato». Il capo del Cremlino aveva incontrato venti giorni fa il presidente estone, Arnold Ruutel, e quello lettone, Anatolijs Gorbunovs, ma allora il colloquio si era concluso con un nulla di fatto. Ai due leader, anzi, Gorbaciov aveva ripetuto il suo ultimatum per un ritiro senza condizioni delle dichiarazioni d'indipendenza. Ma dopo quell'incontro, né Tallinn né Riga hanno modificato il loro atteggiamento e questo, secondo i baltici, fa sperare che Mosca faccia concessioni. Non solo. A dimostrare che qualche cosa di nuovo è in movimento c'è l'annuncio dell'arrivo nella capitale sovietica anche di Landsbergis, il presidente della Lituania, che dalla dichiarazio¬ un veterinario di Bristol (illeso) impegnato in test su animali mane una riunione del Consiglio federale del quale fanno parte i presidenti dei Parlamenti di tutte le 15 Repubbliche dell'Unione. E in margine a questa assise, è previsto l'incontro separato con i tre leader baltici. Se non ci saranno sorprese dell'ultimo minuto, l'incontro a quattro potrebbe costituire davvero un primo passo sulla strada di quel negoziato che a Gorbaciov è stato sollecitato appena una settimana fa anche a Washington nel summit con Bush. L'avvio di un dialogo costruttivo tra Mosca e le capitali baltiche «ribelli» è anche una delle condizioni che gli Usa hanno posto per dare applicazione concreta all'accordo commerciale firmato alla Casa Bianca. E su questo, soprattutto, si fondano le speranze degli indipendentisti. Ma le attese dei leader baltici devono essere accompagnate da molta prudenza. Il gioco delle concessioni è appena cominciato e il Cremlino, per ora, non ha scoperto le sue carte. Enrico Singer