L'«under trenta» Filippo Fossati gallerista in via Vanchiglia

FACCE NUOVE FACCE NUOVE L«under trenta» Filippo Fossati gallerista in via Vanchiglia HJPPO Fossati ha venticique anni ed è nato a Torino. Lo scorso novembre, ha inaugurato una galleria d'arte: una ex fabbrica su due piani, pareti bianche e pavimento in cemento in via Vanchiglia. Fino ad alcuni anni diventare gallerista, in Italia, voleva dire aver fatto un lungo tirocinio in questo settore oppure aver accumulato un consistente numero di opere. Ma negli ultimi tempi anche i giovani hanno tentato di aprirsi un varco in questa professione. Filippo Fossati è uno di loro. La prima stagione espositiva del nuovo centro d'arte ha visto alternarsi le firme di artisti italiani e stranieri, pittori e scultori. Lo spazio di via Vanchiglia è molto diverso dalle gallerie che si è abituati a vedere e a questo proposito lo stesso Fossati spiega: «Ho tentato di evitare ogni aspetto museale. Non voglio che il pubblico venga solo il giorno dell'inaugurazione per dimenticare, in poche ore, ciò che ha visto. Quel che realmente m'interessa è l'idea d'aprire il campo a nuove ricerche, proporre il lavoro di artisti in cui credo. Ma non basta; lavorare in nuove direzioni non significa semplicemente esporre un'opera che si reputa esteticamente bella, credo sia necessario cercare soluzioni che corrispondano al proprio concetto di "arte"». Nel primo anno d'attività Filippo ha cercato di costruire la sua idea di galleria: «uno spazio messo insieme per essere "vissuto", un posto dove gli artisti possano vedere i lavori dei loro colleghi; un luogo, aperto non solo agli esperti, dove si possa presentare la produzione che io credo abbia caratterizzato le ultime direzioni dell'arte, quelle giovani e quelle storiche; l'età non m'interessa». Eppure nelle tre mostre la presenza dei giovani è numerosa: «In questi anni la moda dei giovani ritorna con troppa insi- stenza in ogni settore. Per quanto mi riguarda voglio che la cosa sia chiara: la direzione nella quale ho scelto di operare non vuole essere dell'inutile giovanilismo, preferisco pensarla come un'attività che realizzo con persone a me contemporanee, e io ho venticinque anni. La mia attenzione è rivolta ai giovani perché il mio modo di vivere l'arte è molta simile al loro, ma questo non vuol dire buttare nella spazzatura tutto il resto». Còme si pone un giovane gallerista rispetto all'arte degli ultimi quarant'anni?. «Il mio interesse per le arti figurative è nato frequentando le mostre degli artisti poveri, concettuali, ho letto i libri sulle neoavanguardie; tutto il mio lavoro parte da lì e adesso tento di andare verso nuove, e non contrarie, direzioni». Nella prima stagione che cosa hai proposto al tuo pubblico? «La prima mostra era una collettiva; ho accostato! lavori di Ferrara, Sibona, Venturino e Rossino a quelli di Anselmo, Fabro, Paolini e Castellani, ho voluto partire dal mio gusto personale, gli artisti ai quali mi sentivo più legato, poi ho realizzato la prima personale con Antonio Zaccone, dopo ho presentato quattro donne. La quarta mostra ha visto la presenza di uno scultore tedesco. Ho tentato di tracciare le linee di contorno del mio lavoro: gli artisti più vicini al mio modo di vedere, i giovani e l'apertura ad altri paesi con realtà che. m'interessano come la Germania e la Spagna, anche la Francia, ma il discorso in questo caso è diverso, m'attira perché a livello di musei e gallerie le cose funzionano meglio». Hfuturo? «Il 7 giugno inaugurerò una grande collettiva: trenta artisti hanno realizzato dei lavori sul tema del libro e sempre a questo proposito inizierò, in parallelo con l'attività di galleria, a studiare alcuni progetti editoriali». Usa Parola

Persone citate: Antonio Zaccone, Castellani, Fabro, Filippo Fossati, Fossati, Paolini, Rossino, Sibona, Venturino

Luoghi citati: Ferrara, Francia, Germania, Italia, Spagna, Torino, Usa