Carla Fracci superstar

Carla Fracci superstar In prima mondiale per la chiusura stagionale del Massimo Carla Fracci superstar Danza-collage: il Vespro siciliano PALERMO. Un doppio omaggio alla grande danza e a Giuseppe Verdi ha concluso a Palermo, con una prima mondiale, la stagione di lirica e balletti del Teatro Massimo. Ancora una volta étoile indiscussa lei, Carla Fracci, fissata nel tempo, sorridente e intramontabile, soave e deliziosa. Il pubblico del Teatro Politeama, che l'adora, è andato in visibuio. Dal loggione una cascata di fiori verso il palcoscenico, soprattutto su Carla Fracci e Paul Chalmer accanto ai quali hanno danzato Maurizio Bellezza, James Urbain e Renata Calderini. Questo II Vespro Siciliano, ideato da Beppe Menegatti, che tanta parte di merito ha nel successo, accorpa in un singolare quanto efficacissimo mixage musiche verdiane di rara potenza e coralità: dai Vespri la sinfonia che apre e chiude i tre atti di poco più di mezz'ora ciascuno, dall'Ave Maria i quattro pezzi sacri ed ancora brani dalla Luisa Miller, da I Masnadieri, il Don Carlos, l'Otello, Il trovatore e La forza del destino, un collage di rara potenza. Sullo sfondo c'è una Palermo in rivolta contro gli odiati Angioini che la umiliano tenendola in ginocchio. La capitale è stata spostata a Napoli da Palermo che pure con i Normanni era stata città-fulcro, la sede del viceré a Messina; viene fuori così l'aria di Precida O tu Palermo, con un rosso velo che simboleggia il sangue dei francesi uccisi. Verdi passa un'altra volta dal cantato alle linee della superdanza, con musiche per danzare che Menegatti ha saputo ottimamente legare grazie anche alla competenza di Giampiero Tintori che le ha selezionate e all'adattamento di Francesco Sodini. Le coreografie, ricche e avvolgenti, sono di Derek Deane, nome indiscusso del Royal Ballet di Londra, Luciano Rosada dirige l'orchestra del Teatro Massimo, le scene e i costumi sono di Luisa Spinatela' e direttore dell'allestimento scenico è Antonio Carollo. Anche in quest'occasione, l'Ente lirico palermitano ha dimostrato di saper fare le cose in grande. «Quello di Benvenuta è un ruolo assai difficile e impegnativo - ha detto Carla Fracci, soddisfatta per l'esito -. Con contrasti belli e difficili da realizzare come stile, perché Benvenuta passa attraverso stati d'animo profondamente diversi tra loro». Sono in programma 12 repliche fino al 22 giugno e già il 28 la Fracci sarà nuovamente impegnata a Firenze con le Laudi composte da Verdi sull'ultimo Canto del Paradiso. Il passaggio dal melodramma a Dante avverrà anche stavolta sullo sfondo di ammiccanti suggestioni verdiane. Quindi per la Fracci un gala a Montecarlo e alcune esibizioni in Francia, prima di una vacanza più che meritata. «Sì, a questo punto vorrei proprio una pausa», dice la celebre ballerina. Una pausa che il Teatro Massimo invece non avrà perché il 2 luglio comincerà 1'«Estate musicale» con il Balletto nazionale di Spagna che si esibirà fino al 6 luglio. Antonio Ravidà