Tre referendum ma per pochissimi di Maurizio Tropeano

Tre referendum ma per pochissimi Tranquilla giornata nei 1684 seggi di Torino: nessun incidente, ancora da ritirare cinquantacinquemila certificati Tre referendum ma per pochissimi In città ha votato soltanto il37,78per cento Pochi, anzi pochissimi. E' il numero di votanti più basso di tutte le consultazioni. Ieri sera alle 22 solo 316.437 torinesi (il 37.78 per cento) si erano recati alle urne per rispondere con un «sì» o con un «no» ai tre quesiti referendari su caccia e pesticidi. Una percentuale inferiore di dieci punti a quella delle votazioni per i cinque referendum del 1987, quelli sul nucleare e la responsabilità civile dei giudici. Allora aveva votato il 48,25 per cento dei torinesi. Una città disinteressata è andata alle urne in una lenta processione domenicale. Gli elettori si sono recati nei 1864 seggi alla spicciolata: più al pomeriggio (il 19,48 per cento contro un 15,2 nazionale) che al mattino: alle 11, infatti, aveva votato solo il 5,69 per cento degli aventi diritto, una percentuale che superava di poco, lo 0,69 per cento, quella nazionale. Quasi nulle, poi, le differenze fra gli elettori dei tre referendum: il più votato è stato quello sui pestici¬ di che ha avuto circa 150 voti in più rispetto ai due sulla caccia. Il voto è stato uniforme in tutta la città, unica eccezione gli abitanti del quartiere Centro che con il 33,21 per cento conquistano la maglia nera per l'affluenza più bassa. I seggi più frequentati, invece, sono stati quelli del quartiere NizzaLingotto dove alle 22 aveva votato il 39,98 per cento degli aventi diritto. Ecco l'affluenza quartiere per quartiere in base al rilevamento delle 22. La classifica vede al secondo posto gli elettori di Mirafiori Sud con il 39,23 per cento. Altri due quartieri hanno superato quota 39: Santa Rita-Mirafiori Nord (39,13) e San Paolo Pozzo Strada (39). Poi tutti gli altri: Vallette (38,90); San Donato- Parella (38,75); Barriera di Milano (37,79). Infine due borghi a meno 36: Vanchiglia (35,40) e San SalvarioBorgo Po (35,18). Su tutto quindi ha vinto il disinteresse. Un dato confermato anche dall'alto numero di certificati giacenti negli uffici elettorali di corso regina Margherita 139: alle 16 di ieri pomeriggio erano 55.053 (circa ventimila in più rispetto alle scorse amministrative del 6 maggio) di cui 9601 appartenenti a torinesi residenti all'estero. In questi giorni i funzionari degli uffici elettorali hanno rilasciato 421 duplicati e parlano di un «flusso molto lento ma costante di cittadini che si reca a ritirare i certificati». La scarsa percentuale di affluenza alle sezioni elettorali preoccupa i partiti. Ieri il segretario provinciale comunista Giorgio Ardito ha lanciato un appello: «La bassa percentuale di votanti ci preoccupa. Rivolgiamo un appello pressante a tutti i cittadini e, in particolare agli elettori del pei, ad andare a votare e ad organizzare il voto». Un invito al voto sottoscritto anche dalla lista verde. Maurizio Tropeano Il giornale nel seggio per ingannare il tempo nell'attesa degli elettori Poco lavoro per presidenti e scrutatori: l'affluenza è stata scarsa

Persone citate: Giorgio Ardito

Luoghi citati: Milano, San Paolo, Torino