Silenzio a Pechino

Silenzio a Pechino Nell'anniversario, solo una manifestazione Silenzio a Pechino Tienanmen presidiata PECHINO. Per commemorare il massacro della piazza Tienanmen, alcune centinaia di studenti si sono riuniti ieri sera a Pechino, all'interno dell'Università di Beida da cui un anno fa nacque il movimento di protesta che chiedeva riforme democratiche in Cina. «Non possiamo uscire e questo è l'unico modo che abbiamo per ricordare i morti dello scorso anno», ha detto ai corrispondenti esteri un ricercatore, arrampicato sul muro che circonda tutto l'ateneo. Gli universitari hanno lanciato bottiglie dall'alto delle finestre dei loro dormitori. Un tipo di protesta messa in atto già altre volte dagli studenti contro il «numero uno» del regime, Deng Xiaoping. Infatti in cinese «xiaoping» significa anche «piccola bottiglia». Questa protesta è iniziata alle 22 ed è durata circa due ore. Molti degli studenti sono quindi rientrati nelle stanze, alcuni si sono invece recati alla manifestazione che ancora proseguiva. La polizia, hanno detto gli studenti, non è intervenuta. Un funzionario di partito si è recato a parlare con i ragazzi, ma è stato più volte fischiato. Il massacro di piazza Tienanmen è stato ricordato anche a Hong Kong da decine di migliaia di persone che hanno percorso in corteo, senza incidenti, le strade del centro fino alla sede dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua. Secondo la polizia, alla manifestazione hanno preso parte centomila persone, ma gli organizzatori dell'Alleanza di Hong Kong in appoggio al movimento democratico in Cina parlano di duecentomila. Invece nella capitale cinese è scattato un imponente dispositivo di sicurezza. La piazza Tie- nanmen, a cui da alcuni giorni è vietato l'accesso, nella tarda serata è stata occupata da diverse centinaia di poliziotti armati di fucili mitragliatori. Pattuglie di agenti in divisa e in borghese hanno presidiato ogni incrocio stradale e fermato e perquisito ogni autoveicolo di passaggio. Un fotografo dell' agenzia Reuter, Richard Ellis, è stato malmenato da un gruppo di agenti; la sua apparecchiatura è stata distrutta a calci. Ai bordi della stessa piazza un uomo sui cinquant'anni si è avvicinato ai giornalisti occidentali, mostrando un grande cartello che chiedeva l'aiuto della stampa internazionale per ricordare quella tragica notte fra il 3 e il 4 giugno: alcuni poliziotti lo hanno immediatamente trascinato via. Piazza Tienanmen: arrestato un uomo che voleva parlare ai giornalisti esteri

Persone citate: Deng Xiaoping, Richard Ellis, Xinhua

Luoghi citati: Cina, Hong Kong, Pechino