C'è un supermarket della guerra

r— r— Caccia alle cellule che causano la sclerosi L'Italia ha oltre 20 mila collezionisti, oggi sono di moda i cimeli del periodo fascista C'è un supermarket della guerra Uniformi anche da 10 milioni MEDICINA SEMBRA non esserci più dubbio che alla base della sclerosi multipla, la grave e non rara malattia del sistema nervoso, accanitamente nel mirino degli studiosi, vi sia un disordine di natura autoimmune. Il sistema immunitario, una specie di servizio segreto all'erta contro l'aggressione di nemici estranei, può ospitare traditori che mandano notizie ingannatrici. Ne deriva, nel caso della sclerosi, che il rivestimento delle fibre nervose, la mielina, viene distrutto rendendo irregolare la trasmissione dell'impulso nervoso. Nella rivista «Nature» un recentissimo articolo firmato da una équipe americana-australiana guidata da J. Oksenberg fa sapere che cellule T, elementi essenziali del sistema immunitario, sono state rinvenute nel cervello dei malati, fatto non riscontrabile nei sani. Esse avrebbero un ruolo nella malattia attaccandosi ad una proteina componente la mielina. In teorìa, bloccando tali cellule, si potrebbe realizzare una immuno-terapia (terapia di carattere immunologico). Risultati si sono ottenuti sperimentalmente negli animali affetti da encefalite allergica, simile alla sclerosi multipla dell'uomo. Contemporaneamente in un articolo della rivista «Science», firmato dagli americani K. Wucherpfenning e collaboratori, si legge che sarebbe stata identificata la struttura di queste particolari cellule T implicate nella distruzione della mielina. Tali ricerche di biologia molecolare, molto raffinate, hanno dimostrato che soltanto un gruppo limitato di cellule T è responsabile. Perciò su questa base si dovrebbe poter trovare una immuno-terapia più specifica'di quelle attuali. E qui si affaccia il famoso ., «Ngf», fattore di crescita delle cellule nervose, la cui scopèrta da parte di Rita Levi Montalcini fu premiata con il Nobel nel 1986. Si è ora accertato che Ngf agisce anche sul sistema immunitario, e la Levi Montalcini, presidente dell'Associazione italiana sclerosi multipla, ha detto che nuove speranze possono aprirsi in questo senso. Insomma, sembra che la situazione stia uscendo da una lunga stasi. Da trent'anni si ricorre a terapie con lo scopo di sopprimere le risposte immunitarie anomale nella sclerosi multipla, ma finora con risultati incerti. Come si diceva, nei malati di sclerosi multipla esistono anomalie delle risposte immunitarie, esprimentisi nell'interno del sistema nervoso; per esempio presenza di cellule T nelle lesioni iniziali ed alla periferia delle lesioni in progressione, presenza di anticorpi intorno alle lesioni stesse (le cosiddette «placche»), ed altre. Nella encefalite allergica, ottenibile spe¬ rimentalmente nei topi e nelle cavie ed avente analogie con la malattia umana, vi sono alterazioni immunologiche. La sclerosi multipla non è assimilabile in tutto e per tutto ai modelli sperimentali, però sono numerosi gli elementi comuni, il che giustifica che vengano provate terapie dimostratesi in grado di bloccare le risposte immunitarie. Queste terapie sono capaci di arrestare, limitare o correggere le lesioni negli animali. Nella malattia umana una risposta definitiva non si è ancora avuta, ma le ricerche citate all'inizio aprono nuove possibilità. Particolarmente degno d'attenzione appare fin d'ora il copolimero I. Il cammino che ha condotto alla preparazione di questo composto aveva il fine di sopprimere in maniera selettiva le reazioni immunologiche dirette contro i costituenti della mielina. Per ora soltanto un limitato numero di soggetti ha ricevuto il copolimero per un breve periodo di tempo, tuttavia si è visto un effetto sulla frequenza delle recidive ed una stabilizzazione dei casi trattati entro i primi anni della malattia. Ricerche più estese sono in corso o in programmazione. Rita Levi Montalcini si è detta molto interessata. Tentativi di immuno-terapia recenti riguardano anche la ciclosporina A, che come è noto ha rivoluzionato il decorso del rigetto dei trapianti, e l'interferone..Per il momento non è agevole esprimere un giudizio definitivo. Forme gravi della malattia potrebbero avere giovamento anche dalla radioterapia. Altri trattamenti immunoterapia sono utilizzati o sperimentati ormai da anni. Il cortisone e l'Acth, ormoni rispettivamente delle ghiandole surrenali e dell'ipofisi, oltre ad agire sull'infiammazione ed altri fenòmeni, sono immunosoppressori: il loro effetto sugli episodi acuti è noto. L'azatioprina è stata molto usata negli ultimi anni come cura di fondo, con esiti controversi. La ciclofosfamide viene adottata specialmente nelle forme gravi. Le globuline (anticorpi) hanno le stesse indicazioni. Prove con la colchicina, ben noto farmaco antinfiammatorio, hanno dimostrato un'influenza favorevole sull'evoluzione della sclerosi multipla, ma si attendono conferme. Ricerche sono in corso sugli anticorpi monoclonali. Si è tuttora nella fase delle prove, difficili, e che richiedono una complessa pianificazione della durata di anni, ma il fatto di poter influire sul decorso della malattia, anche se non in maniera completa e definitiva, agendo sulle reazioni immunitarie, fa sperare in risultati più regolari, sicuri e durevoli di quelli finora ottenuti «Innanzi tutto bisogna sfatare il luogo comune secondo cui chi colleziona articoli militari è un bieco militarista. Neanche per sogno: i raccoglitori di francobolli hanno, forse, tutti velleità da postino? O quelli divorati dalla passione per le monete antiche vivono, forse, tutti l'inconfessabile desiderio d'essere impiegati di banca?». E per chiarire meglio la sua «excusatio non petita» Aldo Nava, uno dei più accaniti e invidiati collezionisti di fregi e stemmi, ricorda, con sottolineato piacere, d'essere stato, a suo tempo, scartato alla visita di leva. Del collezionismo militare che oggi ha, in Italia, un esercito di 1520 mila fans, lui ricorda «i tempi delle catacombe»: «Quelli in cui se la polizia ti pescava con un elmetto in bacheca, rischiavi l'arresto per "possesso abusivo d'arma da difesa". O incorrevi in grane a non finire se tenevi in casa una divisa senza il permesso del ministero degli Interni». Da trent'anni a questa parte, quest'uomo è una sorta di furiere che ha gestito, in casa propria, un gigantesco magazzino di uniformi d'ogni epoca e grado, distintivi, elmetti (ne ha avuti sino a 350, molti dei quali, poi, venduti in Nuova Zelanda e Australia). Nava è uno dei tanti nodi della rete di «fanatici dei segni della guerra» che copre l'intera pe- urg «•g | che»lite Ulrico di Aichelburg «•g ^\J \JrJ > TEMPORALI PIOGGIA VARIABILE NUVOLOSO SERENO MILANO DAL NOSTRO INVIATO nisola e ha diramazioni in tutto il mondo. Si tratta di un hobby con appuntamenti istituzionali cui partecipano migliaia di appassionati. Recentemente s'è tenuta, a Novegro, alle porte di Milano, Militalia, una delle più importanti mostre-mercato del settore che, ad ogni edizione, in tre giorni d'apertura, riunisce da 10 a 15 mila visitatori. Un immenso collage di tutto ciò che è militare: dalla cartuccia all'aeroplano, dai modellini ai carri armati (anche quest'anno era presente, tra i 250 espositori di molti Paesi, l'Esercito italiano), dalle uniformi alle medaglie, dalle sfilate dei gruppi storici alle ricostruzioni video di famose battaglie. Il circo della guerra collezionata segue le rotte delle manifestazioni nazionali (oltre a Militalia, Milimarche a Civitanova, Ares a Palmanova e analoghe mostre-mercato a Parma, Bologna, Castel S. Angelo) e internazionali (famose quelle di Londra, St-Louis, Cincinnati, Baltimora). Ma, più spesso, gli itinerari hanno come traguardo 1 mercatini delle pulci e i magazzini dei rigattieri. O si moltiplicano in mille contatti personali agevolati anche da un paio di riviste specializzate. Nava: «Il pezzo più invidiato tra i miei 2 mila fregi e stemmi l'ho scoperto su una bancarella di Pinerolo e pagato 10 mila lire. Noi collezionisti siamo un po' come cercatori di funghi». Ma c'è chi per questi «funghi» rischia indi¬ ASSiCURAZIONI gestioni clamorose: è il caso d'un torinese la cui moglie, stanca di vedere dilapidare i soldi di casa in divise ed elmetti, ha deciso, in questi giorni, di salvare almeno il proprio stipendio separando il comune conto in banca. E, spesso, poi, i «funghi» sono addirittura velenosi: esistono, specie in Germania, Giappone e Argentina, ditte specializzate in falsi. Osserva Fausto Sparacino, collezionista milanese: «Una speculazione formidabile se si pensa, per esempio, che un distintivo della Milizia fascista può valere sino a 2 milioni e una divisa da generale dello stesso periodo ha un prezzo attorno al milione». Patacche, a volte, grossolane (ottenute riciclando uniformi usate nei film), ma, sovente, perfette grazie a innesti di stoffe, fodere e accessori d'epoca. «E' un giochetto spiega Fausto Foroni di Milano che, dopo anni di collezionismo dilettante, ha trasformato la sua passione in lavoro - con cui aziende disoneste riescono a realizzare 100 con un oggetto che vale, al massimo, 10». E c'è chi ha provato anche a contraffare la medaglia più ambita e più cara (quotazione, attorno ai 5 milioni): la «sostitutiva», cioè quella assegnata ai decorati che avevano «restituito alla Patria» l'oro della propria onorificenza. Spesso, come in ogni hobby che vive soprattutto di scambi, anche tra i fans del militare due «gatti» di razza possono essere Ai raduni degli appassionati vengono anc il corrispettivo d'un «cane» di gran pedigree. E così un elmetto prussiano della Prima Guerra mondiale in cuoio bollito (700 mila lire) e una mimetica francese della gueiTa in Indocina (300 mila lire) hanno fruttato ad un tale di Vicenza un accessorio inseguito da anni: un casco da pilota sovietico di Mig 21. A Novegro se lo vezzeggiava come fosse il figlio primogenito. «Oggi la moda - spiega uno degli organizzatori della mostra-mercato, l'editore Ivo Fossati - rilancia, però, in particolare, il periodo fascista con richieste che arrivano da tutto il mondo». E, infatti, a Militalia, he ricostruite le battaglie famose una delle «reliquie» più coccolate da collezionisti, nostalgici e collezionisti-nostalgici era una divisa completa da paracadutista della Decima Mas: prezzo, 10 milioni: il «best in show» d'una rassegna che riuniva, alla rinfusa, manifesti di truce retorica e ingenui oggetti intagliati dai soldati nelle trincee della Prima Guerra mondiale, il volto bronzeo, abbondante e teatralmente corrucciato, dell'«uomo della Provvidenza» e le tessere dei partigiani. Al grande magazzino della guerra anche il ricordo della rabbia, della pena e della paura ha un prezzo. Renato Rizzo DALL'ITALIA Ferito da carabiniere al posto di blocco ORISTANO. Un automobilista è stato ferito a una gamba da un proiettile partito accidentalmente dal mitra di un carabiniere. . L'episodio è avvenuto nelle prime ore dì ieri, a uri posto di blocco nei pressi di Nuraxi Nieddu, una frazione a quattro chilometri dall'abitato di Oristano. Un'Alfetta del nucleo operativo dei carabinieri ha fermato un'auto sulla quale viaggiavano quattro persone. Durante il controllo dei documenti una raffica è partita dal mitra del brigadiere Pietro Lixi di 27 anni, ferendo alla gamba destra Daniele Casu, 39 anni, di Oristano. Leggere ferite anche per il militare, sorpreso dall'improvviso contraccolpo dell'arma. [Agi] Perde un braccio nella rotativa CAMPOBASSO. Un grafico di 28 anni, Ernesto Mancini, ha perso il braccio destro, stritolato nella rotativa di un impianto tipografico. L'incidente si è verificato nello stabilimento delle «Arti grafiche La Regione» di Campobasso. Il giovane, ultimato il suo lavoro, si era avvicinato alla rotativa per aiutare i colleghi impegnati nell'impianto. E' probabile che un lembo della manica della camicia sia finito in un ingranaggio. Il giovane ha avuto la mano troncata di netto, mentre il resto del braccio è stato trascinato nella macchina. Soltanto un'ora dopo l'incidenteè stato possibile liberare il giovane dalla stretta della macchina. (Agi) Brera, finiti gli scioperi Riapre la pinacoteca MILANO. La pinacoteca di Brera ha riaperto i battenti. «La direzione - si legge in un comunicato - comunica che, a seguito dell'assemblea dei lavoratori della pinacoteca, l'agitazione del personale di vigilanza viene sospesa fino a tutto il 14 prossimo venturo». Oggi, comunque, sono in programma le due ultime ore di sciopero, dalle 11 alle 13. [Ansa] Ines De La Fressange sposa un italiano PARIGI. L'ex modella di Chanel Ines De La Fressange, nota per aver dato il suo volto alla «Marianna», il simbolo della Francia, si è sposata ieri con l'agente di viaggio italiano Luigi D'Urso. Al matrimonio - celebrato nel municipio del villaggio di Tarascon, in Provenza, di cui la modella è cittadina onoraria - hanno partecipato la principessa Carolina di Monaco e lo stilista Christian Lacroix. [Ansa]