Gomez-Agassi, sfida spettacolo

Gomez-Agassi, sfida spettacolo Gomez-Agassi, sfida spettacolo E oggi finalissima tra Stefft Grafe la Seles L'ecuadoriano Gomez ha raggiunto per la prima volta la finalissima di Parigi PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Gomez è il mancino più dotato di classe dei giorni nostri dopo McEnroe. Un anno fa, quando era sul punto di ritirarsi dopo Wimbledon, ha stretto sodalizio col cileno Pato Rodriguez. L'ex coach di Clerc gli ha fatto ritrovare gli stimoli perduti. Gomez a Roma contro Muster aveva dominato ma non era stato capace di chiudere permettendo la rimonta dell'austriaco, un giocatore che non s'arrende mai. Stavolta Gomez ha rinunciato alle smorzate e ha badato solo a mutare continuamente il ritmo. Lo ha fatto nel migliore dei modi, facendo valere lo strapotere del suo diritto che gli permetteva di attaccare sul rovescio dell'avversario con palle lunghissime. E Muster non è mai riuscito a trovare un passante vincente. Era la tattica giusta che procurava a Gomez il sentito applauso di vecchi campioni come Borotra e Lacoste, i «mo- schettieri» di Francia superati- tilf \J Ul X- ± l;U JL Ci I Jf i Li iJJll%j ^ VUUI- pione di Wimbledon. Muster si è sentito quasi subito impotente, addirittura travolto nel secondo set («Se avessi giocato come uno qualsiasi degli spettatori, avrei fatto meglio»). Ha cercato di entrare in partita nel terzo set quando Gomez in vantaggio di un break ha avuto l'abituale calo di tensione e si è fatto riprendere, steccando grossolanamente tre colpi e fallendo una volée per una perfetta risposta sui piedi dell'austriaco. Una semplice parentesi, perché Gomez riprendeva a menare fendenti con il suo micidiale diritto fino alla vittoria. Agassi sembrava adottare la stessa tattica contro Svensson, per due set completamente fuori partita, fra una sospensione e l'altra per brevi acquazzoni. Subito 6-1, poi 4-0 per il «fluorescente» Agassi. Qui Svensson Fra Gomez e Agassi domani sarà una fin ai6 ilice* ta Collis testimoniano i precedenti: due vittorie a testa, senza differenza fra superfici in terra e cemento. Ma, contemporaneamente, ci sarà anche un italiano che si giocherà il titolo juniores: è Andrea Gaudenzi, 17 anni il prossimo 30 luglio, faentino, che cercherà di emulare Corrado Barazzutti che vinse il torneo nel '71. Avrà come avversario lo svedese Enqvist. Oggi tocca alle donne. Steffi Graf è favorita nei confronti di Monica Seles. Agassi contro Gomez, questa la finale maschile al Roland Garros. Dopo i fuochi d'artificio iniziali con l'eliminazione delle prime due teste di serie, Edberg e Becker, gli Internazionali di Francia hanno portato all'ultima sfida i numeri 3 e 4 del tabellone. E' la conferma che nelle prove del grande slam la gerarchia dei valori è sempre credibile. La prima finale raggiunta a trent'anni dall'ecuadoriano Andres Gomez ai danni del superarrotino austriaco Thomas Muster è anche la vittoria del tennis. Di un tennis che non si basa solo sulla preparazione atletica e sulla forza nel colpire la pallina imprimendole fortissime rotazioni, ma che sfrutta l'abilità di domare con il polso le traiettorie della palla e di dare senso agli schemi. cominciava a fare lavorare il proprio rovescio e Agassi era costretto a diminuire il ritmo dei suoi colpi da «flipper». Nel terzo set, lo svedese rientrava in partita aggiudicandosi la frazione e nel quarto sembrava in grado di arrivare al quinto set. Ma sul 4-3 per Agassi una errata valutazione arbitrale dava il colpo di grazia a Svensson che subiva il decisivo break e, innervosito, non azzeccava più un solo colpo. RinoCacioppo Risultati (semifinali): GomezMuster 7-5, 6-1, 7-5; AgassiSvensson 6-1, 6-4, 3-6, 6-3. Juniores maschile (semifinali): Gaudenzi-Carlsen 6-4, 4-6, 6-3; Enqvist-Pescariu 6-4, 7-5. Oggi (ore 14) finale femminile: GrafSeles. r ;

Luoghi citati: Francia, Parigi, Roma