Una notte d'incubo in Val Trompia

Il presidente dei geologi accusa: «e' una zona ad alto rischio, mancano i controlli» Il presidente dei geologi accusa: «e' una zona ad alto rischio, mancano i controlli» Una notte cTincubo in Val Trompia Due ore di nubifragio causano 10 miliardi di danni Maltempo // rischio non è finito nuerà, come pare? A Gavardo, fino a sera, hanno spalato, scavato, asciugato, aspettato. «Proprio qui si incontrano il torrente Vrenda e il fiume Chiese - dice Roberto Cittadini, comandante dei quattro vigili urbani del paese - è sempre stato un punto pericoloso». «E' vero - conferma il sindaco Mora -, ma il pericolo è sempre stato il Chiese, non il torrente. Vede laggiù? Avevamo appena ultimato un parcheggio, una spesa da 350 milioni, per irrobustire l'argine del Chiese...». E invece ha ceduto il ponte sul torrente. Dal vecchio mulino all'altra sponda sono duecento metri. Si può attraversare solo salendo, e non più di quattro, nella pala di un Caterpillar. Sono isolate le frazioni di Fostaglia, Porle, Sopraponte e Vallio Terme. «Saranno 3 mila e 500 persone calcola il vigile Cittadini -, Al momento sono collegate con una linea telefonica d'emergenza, la Sip e i militari sono riusciti a far passare un cavo fino alla scuola elementare». La notte hanno evacuato le case che danno su torrente e fiume. L'acqua è arrivata oltre i primi piani. Ancora il vigile Cittadini: «Prima del paese c'è il ponte di Fostaga. Lì si è creato un tappo di tronchi e piante. E' diventato una diga. Quando ha ceduto qui è arrivata una valanga d'acqua. Saliva, saliva... Poi anche questo ponte è saltato ed è rimasto quello che si ve¬ de...». Dall'altra parte, escono fango e rami dalla macelleria e dal bar. I venti carabinieri arrivati da Salò tentano di tener lontana la gente. Colle Sant'Eusebio è zuppo di pioggia. L'invaso naturale sotterraneo, che unisce le due valli alluvionate, anche. Verso la Val Trompia la sorgente Zugna, che era poco più di un rubinetto, è diventata un'impressionante cascata. Qui gli elicotteri della Protezione civile, in mattinata, avevano segnalato auto incastrate tra gli alberi e acqua, tanta acqua che ancora usciva dalle rocce. Fino a mezzogiorno tempo incerto tendente al peggio. Due ore dopo altra pioggia e vento, cascine scoperchiate; a Ghedi, nella bassa bresciana, una tromba d'aria. Fino a domenica pioggia e temporali sono segnalati in arrivo. A Brescia, in Prefettura, dicono di essere mobilitati 24 ore su 24. Solo elogi e autoelogi per il coordinamento della Protezione civile. La responsabilità, tutta la responsabilità, sarebbe del maltempo. Peccato che per Floriano Villa, presidente dei geologi italiani, «la Val Trompia e la Val Sabbia siano da tempo zone ad alto richio idrogeologico per l'assoluta mancanza di controlli. E da due anni un nostro progetto di risanamento è chiuso in un cassetto...». Che la polemica cominci; all'asciutto, però. Giovanni Cerniti Il fango ha invaso molte case, in un paese tremila persone sono rimaste isolate Ogni qualvolta si verifica un evento meteorologico di particolare rilevanza si è automaticamente indotti a dare la colpa a presunte variazioni climatiche. Ebbene tanto per dare un giusto peso a certi eventi, che in apparenza intervengono ad alterare l'andamento climatico medio delle nostre latitudini, è sufficiente ribadire in questa circostanza che l'ultimo scorcio della stagione primaverile è spesso caratterizzato da un tempo instabile, quale appunto quello instauratosi nel corso di questa settimana su tutta l'Europa centrale e su gran parte delle nostre regioni. Così come nello scatenarsi di violenti fenomeni atmosferici, quali il nubrifagio che si è abbattuto la notte scorsa sulla provincia di Brescia, concorrono diversi elementi. Nella fattispecie: una instabilità atmosferica esaltata sia da un «vortice ciclonico» incombente sull'Europa centrale, che da un contrasto termico tra l'aria degli strati più bassi dell'atmosfera, surriscaldata da una insolazione ormai alla sua massima intensità e da ultimo dalla orografia alpina. L'episodio non è destinato a rimanere isolato in quanto sussistono ancora tutti i presupposti elencati, anzi alcuni di essi, come la vorticità delle correnti ed il contrasto termico, dopo una prima attenuazione, saranno nuovamente esaltati, tra domenica pomeriggio e la giornata di lunedì prossimo e non "soltanto sulle regioni settentrionali ma anhe sullo zone appenniniche centro settentrionali e lungo le regioni adriatiche. Anche in questa circostanza saranno da mettere in preventivo episodi di forte maltempo la cui collocazione a scala locale risulta difficile. La situazione meteorologica nel suo complesso stenta a normalizzarsi poiché l'alta pressione per ora non mostra alcuna intenzione di espandersi verso il Mediterraneo, preferendo invece le alte latitudini dell'Atlantico e del continente europeo. In queste condizioni da Nord continuerà ad affluire aria fresca ed instabile. Ciò nonostante l'estate non tarderà ad esplodere; da mercoledì in poi infatti l'aria instabile non avrà più modo di raggiungere la penisola in quanto l'area del Mediterraneo sarà invasa da aria calda anticiclonica di matrice africana. Sarà questa a stabilizzare le Condizioni del tempo su gran parte delle regioni ed a dare l'avvio alla prima ondata di caldo estivo. Marcello Lofi redi

Persone citate: Floriano Villa, Roberto Cittadini

Luoghi citati: Brescia, Europa, Gavardo, Ghedi, Salò, Vallio Terme