La Nato applaude l'ex nemico di Fabio Galvano
Da Turnberry la sanzione del passaggio «dal confronto alla collaborazione» Da Turnberry la sanzione del passaggio «dal confronto alla collaborazione» la Nato applaude l'ex nemico L'Alleanza parla del Patto come di un partner TURNBERRY DAL NOSTRO INVIATO Per la prima volta nei 41 anni della Nato un documento formale dell'Alleanza si rivolge a Mosca come «partner» e non come controparte, offrendo «la mano dell'amicizia e della cooperazione» anziché quella armata del confronto. La risposta che i ministri degli Esteri dei Sedici hanno dato al comunicato diramato giovedì a Mosca dal Patto di Varsavia è stata immediata e propone, da questo angolo desolato di Scozia dove si è conclusa ieri la riunione di primavera del Consiglio Atlantico, un ampio dialogo nel quale la questione tedesca, i negoziati di disarmo, l'annosa tensione fra Est e Ovest trovano nuova collocazione nella ricerca di una comune sicurezza. E' un segno dei tempi. Al Patto che si dissolve apre le braccia, senza riserve, una Nato che si rinnova in profondità. Espressa «la volontà di cogliere le opportunità storiche che risultano dai cambiamenti in Europa», il messaggio di Turnberry esalta «lo spinto positivo» del documento moscovita, in particolare «la disponibilità a una cooperazione costruttiva da parte dei Paesi che lo hanno diramato». «Ci attendiamo la nascita di maggiore fiducia e di più stretti rapporti fra i Paesi delle due alleanze», ha osservato il segretario di Stato americano James Baker prima di ripartire per Washington. «L'Alleanza si prepara a una nuova era di stabilità e di cooperazione», gli ha fatto eco il segretario generale della Nato, Manfred Woerner: «Passa dall'arginamento alla collaborazione». E' lo spirito in cui la Nato, ribadito il suo impegno per una Germania unita nell'ambito dell'Alleanza, ha avviato in questi due giorni la trasformazione che i capi di Stato e di governo dei Sedici sanciranno il mese prossimo al vertice di Londra: mantenendo sì il ruolo di «garante della sicurezza e della stabilità in Europa», come ha sottolineato Baker, ma abbraccian¬ do «il più positivo impegno di costruire una pace definita non dall'assenza di guerra dal Baltico all'Adriatico, ma da una comunione di valori democratici che spazia dall'Atlantico agli Urali». In questo desiderio di trasformazione che tenga conto dei «legittimi interessi sovietici di sicurezza», ha precisato Woerner, emerge un'Europa «in cui la Nato è parte di un tutto, nel quale anche l'Urss svolge un ruolo, e che rappresenta la sicurezza per tutti». Di qui l'impulso che il Consiglio Atlantico dà alla crescita della Csce, la Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa, come garante del nuovo ordine europeo: «Elemento centrale nella costruzione della nuova Europa», sia pure in funzione per i Sedici «complementare a quella dell'Alleanza». Sarà il vertice Csce, probabilmente a dicembre (ma ieri il ministro tedesco Genscher ha suggerito novembre perché «per allora tutti i passi preliminari saranno stati compiuti»), a determinarne la forma istituzionale. Anche gli Usa, in origine poco favorevoli all'idea, ora l'hanno abbracciata; tant'è che Baker ha invitato i ministri degli Esteri dei 35 Paesi, l'autunno prossimo, per una riunione preparatoria. Ma il ruolo della Csce non è l'unica concessione della Nato alle preoccupazioni sovietiche. Nel quadro di rinnovamento offerto ieri a Mosca ci sono «nuove proposte» per accelerare il negoziato Cfe sulle armi convenzionali, sul quale la Nato vuole ora un accordo entro l'estate e una firma entro l'anno, e senza il quale non può esserci il vertice Csce. Si parla di «nuova flessibilità» per quanto riguarda aerei, carri armati e verifiche; e si accenna già a un secondo negoziato - il Cfe-2 - per proseguire sulla strada del disarmo convenzionale. La Nato parla anche di ampliare le misure di fiducia, spingere verso l'abolizione delle armi chimiche e la nascita di un nuovo organismo di verifica per le riduzioni degli armamenti. Fabio Galvano
Persone citate: Baker, James Baker, Manfred Woerner, Woerner
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