Usa-Olp, rottura la prossima settimana

Usa-Olp, rottura la prossima settimana Usa-Olp, rottura la prossima settimana WASHINGTON. L'amministrazione americana ha deciso di sospendere il dialogo con l'Organizzazione per la liberazione della Palestina. Lo hanno reso noto fonti diplomatiche a Washington precisando che l'annuncio ufficiale sarà dato la settimana prossima. Le fonti, trinceratesi dietro l'anonimato, hanno anticipato anche che la decisione sarà motivata con l'attacco tentato la settimana scorsa da guerriglieri palestinesi contro le coste israeliane e con il rifiuto del leader dell'Olp Yassér Arafat di condannare Abu Abbas, capo del Fronte per la liberazione della Palestina che aveva organizzato l'operazione. A Turnberry, in Scozia, il segretario di Stato in Giordania. Il partito laborista, che da ieri guida l'opposizione in Parlamento, ha reagito con apprensione ed allarme alla costituzione del quarto governo Shamir. L'ex ministro della Difesa Yitzhak Rabbi ha previsto che esso sospingerà la Giordania «sempre più lontana dal pragmatico Osni Mubarak e sempre più nelle braccia di Saddam Hussein». Shimon Peres ha rilevato d'altra parte che «già nei mesi scorsi il americano James Baker ha dichiarato in una conferenza stampa tenuta al termine del vertice Nato che un'eventuale sospensione del dialogo con l'Olp non dipenderà soltanto dalla questione del terrorismo. «E' importante perseguire la pace in Medio Oriente in maniera seria», ha affermato il capo della diplomazia Usa. Quando gli è stato chiesto se questo significasse che l'impatto dell'eventuale rottura del dialogo avrebbe posto in secondo piano la politica antiterrorismo di Washington Baker ha risposto: «Non voglio dare l'impressione di suggerire che tollereremo il terrorismo pur di portare avanti la nobile causa della pace». [Agi] likud si è rivelato incapace di portare avanti il processo di pace e le probabilità che lo faccia adesso sono molto più scarse», perché dipende dall'appoggio di nove deputati di estrema destra. Lo sconfitto leader laborista ha detto di prevedere l'isolamento politico del Paese e, di conseguenza, l'insorgere anche di gravi difficoltà economiche in particolare nelle relazioni con il Mercato comune europeo. «Questo governo ha forse risolto i problemi dei partiti che lo compongono - ha concluso - ma non è in grado di affrontare quelli che attendono la nazione». In effetti al centro delle complesse ed esasperanti trattative con i partiti minori non è stata l'alta politica ma l'allocazione dei centri nevralgici del potere e di fondi. Accantonati fin dai primi giorni della trattativa il piano Baker, l'intifada e il sostegno ai Paesi moderati del mondo arabo, i partiti hanno ingaggiato L'esperimento apre la str

Persone citate: Abu Abbas, Arafat, Baker, James Baker, Mubarak, Saddam Hussein, Shamir, Shimon Peres, Washington Baker, Yitzhak Rabbi

Luoghi citati: Giordania, Medio Oriente, Palestina, Scozia, Turnberry, Usa, Washington