Israele governo in mano ai falchi

Il duro Sharon al ministero per Pimmigrazione, per Peres ora la pace è più lontana Il duro Sharon al ministero per Pimmigrazione, per Peres ora la pace è più lontana Israel governo in mano ai falchi Shamir apre all'estrema destra e ai religiosi TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO La lunga crisi politica israeliana, aperta tre mesi fa dal partito laborista nel tentativo di sbloccare il processo di pace in Medio Oriente e di avviare un dialogo con i palestinesi con gli auspici degli Stati Uniti, si è concluso ieri con la formazione da parte del leader del likud, Yitzhak Shamir, di un governo «nazionale» che si appoggerà su tre partiti confessionali, su tre di estrema destra e su due deputati fuorusciti dall'area laborista (in tutto 62 seggi su 120). Nelle linee programmatiche il nuovo governo si impegna a compiere sforzi notevoli per accogliere l'immigrazione di massa di ebrei dall'Urss e a promuovere un negoziato «con i vicini arabi» sulla base degli accordi di pace di Camp David del 1978 e dell'iniziativa diplomatica israeliana del maggio 1989; al tempo stesso ribadisce però «l'inalienabile diritto sulla terra di Israele», respinge qualsiasi dialogo (anche indiretto) con l'Olp e si oppone alla costituzione nei territori occupati di «un secondo Stato palestinese», implicando cioè che uno Stato palestinese esiste già oggi L'uva prodotta in un campo di lavoro, la denuncia di un senatore Usa FONTI AMERICANE una dura trattativa per la conquista degli incarichi ministeriali che si è conclusa ieri pomeriggio solo per l'approssimarsi della festività sabbatica. Secondo le indiscrezioni dei giornali il nuovo ministro degli Esteri sarà David Levy, l'ex ministro dell'Edilizia che di recente ha irritato l'intero mondo cristiano sovvenzionando di nascosto l'insediamento di coloni ebrei presso il Santo Sepolcro. Moshe Arens tornerà alla Difesa. Ariel Sharon, l'uomo che secondo molti ha «forzato» Shamir a formare un governo ristretto di destra, sarà ministro dell'Edilizia «con estesi poteri nell'assorbimento dell'immigrazione», una nomina che non potrà che rafforzare quanti già sospettano che la destinazione finale degli ebrei russi sia la Cisgiordania. Il nuovo governo Shamir ha preannunciato l'intenzione di «lottare contro il terrorismo in ogni sua forma», frase che nel gergo politico locale include anche l'intifada. Nei territori occupati non c'è rimpianto per la partenza di Rabin ma si teme che nel nuovo governo sarà Sharon, e non Arens, a concepire la strategia repressiva dell'intifada. [f. a.] trada a una rivoluzione della zootecnia, ma non mancano le polemiche LA A GINEVRA

Persone citate: Arens, Ariel Sharon, David Levy, Moshe Arens, Peres, Rabin, Shamir, Yitzhak Shamir

Luoghi citati: Cisgiordania, Ginevra, Israele, Medio Oriente, Stati Uniti, Tel Aviv, Urss, Usa