Palermo stavolta abbandona Orlando
e Di Pisa torna all'attacco: sono finito nei guai perché indagavo sulla giunta comunale e Di Pisa torna all'attacco: sono finito nei guai perché indagavo sulla giunta comunale Palermo stavolta abbandona Orlando L'ex sindaco non trova più alleati Sf NOMINE // giovane era appartato sull'auto con la fidanzata in un parco pubblico «Urtati da una vettura in un momento di intimità, dovete risarcirmi» PALERMO dal nost dal nostro inviato Il coro è pressoché unanime: tutti sapevano, tutti sospettavano, tutti avevano messo in guardia. All'improvviso i palazzi della città hanno scoperto che non era poi un mistero quel «perdurante ruolo di Vito Ciancimino nella gestione di gran, parte degli appalti di pertinenza del Comune». Ma perché, allora, Orlando non ha fatto nulla per impedirlo? Ecco, è questo, oggi, a Palermo, l'ultimo gioco di società. Impietoso come una macchina della verità: sindaco compiacente anche Orlando? Oppure solo distratto, magari per via del suo «sfrenato presenzialismo»? Il fatto è che, in questo momento, non è facile trovare chi spenda una parola per allontanare dalla testa del professor Orlando la nube provocata dall'arresto di don Vito Ciancimino, «scivolato» nuovamente sulla buccia di un appalto. Finanche Aldo Rizzo, indipendente comunista, per lungo tempo vicesindaco dell'esacolore, si tiene a distanza. E' ancora troppo recente, d'altra parte, la delusione per il'risultato elettorale che ha penalizzato chi ha tirato la carretta, premiando solo Orlando. «Perché chiedete a me notizie di un appalto concesso da una giunta di cui non facevo par- ROMA. La vigilia era stata attraversata da molte polemiche, il pei aveva dichiarato che quel giudice era troppo «chiacchierato». Pietro Giammanco invece ce l'ha fatta : è il nuovo procuratore della Repubblica di Palermo. Lo ha nominato ieri il Consiglio superiore della magistratura con un voto a maggioranza. Contro la proposta formulata dalla speciale commissione per gli incarichi direttivi dell'organo di autogoverno, infatti, si sono espressi sette consiglieri, i tre «laici» del pei, due togati di «Magistratura democratica» ed i consiglieri Sergio Letizia, di «Rinnovamento» e Umberto Marconi, di «Unità per la costituzione». Giammanco, che ha cinquantanove anni e da f Stop della commissione Finanze della Camera allo schema di decreto predisposto dal ministro Rino Formica, che indicava le manifestazioni cui collegare le lotterie nazionali del prossimo anno. La «pausa di riflessione» imposta dalla commissione ha così, per il momento, bloccato non soltanto le estrazioni collegate alla «sfilata carnevalesca» di Iglesias o al «Premio canoro Caniglia» di Sulmona, ma anche le lotterie legate al Festival di Sanremo, a «Fantastico 91», al campionato di calcio di serie A e a «Giochi senza frontiere». Le ragioni del blocco sono state spiegate dal deputato democristiano Renato Ravasio, relatore della recente legge di riforma delle lotterie nazionali. Le nuove norme, ha detto Ravasio, che attribuiscono «al ministero la delega per l'individuazione delle manifestazioni», avrebbero dovuto «evitare condizionamenti di carattere elettoralistico. Dallo schema di decreto, invece, sembra che l'estensore abbia inteso inserire qualcuna delle lotterie sollecitate in sede parlamentare, per proporne altre di suo interesse». Dello stesso parere il socialista Carlo D'Amato, secondo il quale compito del governo è quello di «ponderare e spiegare le sue scelte, senza trascurare le indicazioni parlamentari».
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