Ustica i ministri tornano a testimoniare di Ruggero Conteduca

La commissione stragi riapre l'inchiesta dopo le rivelazioni sulle tracce dei radar di Poggio Ballone La commissione stragi riapre l'inchiesta dopo le rivelazioni sulle tracce dei radar di Poggio Ballone Ustica, i ministri tornano a testimoniare Le parti civili accasano di parzialità iperffitdel tribunale ROMA. Ministri, vertici militari ed esponenti dei servizi segreti dell'epoca torneranno a sfilare a palazzo San Macuto. Questo l'orientamento emerso ieri all'unanimità in commissione stragi che indaga sul disastro di Ustica. I venti senatori e venti deputati che la compongono hanno anche deciso di inviare al più presto al Parlamento la relazione redatta nel febbraio scorso dal presidente Gualtieri per una prima valutazione dei fatti, in attesa di accertamenti più approfonditi, giudicati indispensabili dopo le «rivelazioni» dei giorni scorsi. Fra gli uomini politici di cui è stata sollecitata l'audizione sono stati fatti ieri i nomi dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giuliano Amato, e degli allora ministri dei Trasporti e della Difesa, Formica e Lagorio. Tutti socialisti. E i socialisti presenti in commissione non si sono opposti. Facendo rilevare però che forse sarebbe il caso di allargare le audizioni a tutto il governo di allora, che era presieduto da Francesco Per la prima volta ha inc Cossiga. O tutti o nessuno, ha fatto capire il socialista Salvo Andò, ben sapendo probabilmente che la commissione non ha il potere di sentire il Capo dello Stato. Sulla clamorosa spaccatura avvenuta nel collegio dei periti e sulle registrazioni radar di Poggio Ballone che non coinciderebbero con quelle di Marsala, è scontro anche in sede giudiziaria. Ieri mattina poco prima che il giudice Vittorio Bucarelli affidasse all'equipe del professor Blasi le undici cartine con le registrazioni di Poggio Ballone per uno studio comparato con i tracciati del centro radar siciliano, i difensori di parte civile hanno ricusato i due periti che, dissociandosi dagli altri tre colleghi e facendo una clamorosa marcia indietro rispetto alle conclusioni della perizia di qualche mese fa (missile), hanno sorprendentemente sostenuto la tesi della bomba a bordo. I legali dei familiari delle vittime hanno presentato una memoria in cui mettono in discussione 1'«attendibilità professio¬ ontrato i giornalisti pe nale» di Massimo Blasi e Raffele Cerra e accusano i due esperti di aver cambiato parere dopo essersi fatti influenzare e strumentalizzare dai tre periti «ausiliari» legati alla Selenia. E che senso avrebbe, aggiungono, e quali garanzie potrebbe fornire uno studio affidato ad un collegio che non va più d'accordo? La perizia sui dati radar di Poggio Ballone, dimenticati per due anni nel cassetto del giudice Bucarelli, è slittata così al 30 giugno. Ma il pm Giorgio Santacroce ha già preannunciato che in quella sede chiederà al giudice una «maxi-perizia globale» da affidare ad un collegio di periti di fama internazionale. L'inchiesta su Ustica, ha assicurato infatti ieri il procuratore della Repubblica Ugo Di Giudiceandrea ai difensori di parte civile, non sarà archiviata e procederà anche dopo il 24 ottobre. Giorgio Santacroce lascerà fra circa un mese la procura per passare alla procura generale e l'inchiesta, ha affermato Digiudiceandrea, sarà affidata ad una équipe di magistrati che lavorerà so¬ r accusare il psi di voler str lo sul caso Ustica. Ma proprio da Palazzo San Macuto, da alcuni dei parlamentari che fanno parte della commissione, giungono contro i giudici di Ustica le prime bordate. Il Consiglio superiore della magistratura ha già avviato un'inchiesta preliminare per indagare sull'operato dei giudici e per sapere fra l'altro perché i tracciati di Poggio Ballone non sono mai stati consegnati ai periti e lasciati in un cassetto. Dal missino Staiti di Cuddia e dal radicale Teodori arrivano però accuse più gravi. Le manovre di insabbiamento e i ritardi nell'accertamento della verità si sarebbero cioè verificate anche con la complicità dei giudici impegnati nel caso Ustica. Per Teodori ci sarebbe stata addirittura una «congiunta intelligente operazione» fra Aeronautica militare, magistratura e servizi segreti «per evitare di mettere la commissione in grado di capire». Staiti attacca invece duramente e personalmente Giorgio Santacroce, nipote, dice, di Car¬ trumentalizzare il caso Tobagi lo Santacroce ex presidente di sette società dell'Ili e «attuale componente del consiglio di amministrazione dell'Aeritalia, che ha alle sue dipendenze la Selenia». Santacroce è accusato di aver limitato la primitiva ordinanza di sequestro del giudice siciliano Aldo Guarino al triangolo Palermo-Latina-Ponza. «Santacroce - accusa Staiti - è colui che ha contribuito ad insabbiare e rendere inestricabile questa vicenda. Chiedo che quanto ho detto venga messo a verbale e trasmesso sia alla procura della Repubblica di Roma, sia al Csm». Nella vicenda Ustica, infine, è stato chiesto che anche il governo si assuma le proprie responsabilità e predisponga ad esempio - ha chiesto il de Toth - una ricostruzione grafica aerea e navale della sera del 27 giugno 1980 quando il Dc9 dell Itavia esplose. Per aiutare i commissari a leggere il grafico la commissione dovrebbe nominare propri esperti. Ruggero Conteduca