Praga affronta oggi urne al veleno di Guido Rampoldi

La dissidenza storica depenna i candidati già al soldo della polizia segreta La dissidenza storica depenna i candidati già al soldo della polizia segreta Praga affronta oggi urne al veleno La de denuncia il Forum per le purghe preelettorali I PARTITI La prima gara libera dal 1936 Alla vigilia delle prime elezioni libere della Cecoslovacchia, la dissidenza storica ha costretto a ritirarsi decine di candidati che nel passato erano stati al soldo della polizia segreta. Cinquantanove dei 3616 che concorrono per un seggio in Parlamento avevano abbandonato la corsa prima della chiusura della campagna elettorale; altri, riluttanti, sono stati forzati alla rinuncia dalle intimazioni dell'Istituto per la difesa della Costituzione, che ha accesso allo sterminato archivio del ministero dell'Interno. Ma ancora ieri mattina l'ufficio elettorale centrale non aveva una lista esatta dei nomi da depennare, né un'idea chiara delle modalità da seguire, dato che i candidati sporchi tuttora compaiono nelle schede elettorali. Comunque oggi gli elettori troveranno affisse nei seggi le Uste rettificate dei candidati e potranno ricavarne l'elenco degli estromessi, personaggi spesso insospettabili che per smania di entrare in Parlamento finiranno alla gogna. Ma il nome più scottante non sarà cancellato: Josef Bartoncik, vicepresidente del Parlamento, numero 1 nella lista dell'Unione democristiana, potrebbe entrare in Parlamento benché bollato come spia. Bartoncik è ora al centro di uno scontro politico che incendia queste elezioni a poche ore PRAGA dal nostro inviato Di .quasi certo c'è solo questo: Vaclav Havel non lascerà il Castello, la sede della presidenza della Repubblica. Il nuovo Parlamento dovrà eleggere il capo dello Stato entro luglio. Sono le prime elezioni veramente libere dal 1936, dato che le successive vennero condizionate dal gioco duro praticato dal pc (che stravinse in Boemia e Moravia, mentre in Slovacchia fu superato dal partito cristiano). Gli ultimi sondaggi attribuiscono un 42% al raggruppamento formato dal Forum (che si presenta in Boemia) e dalla Società contro la violenza (in Slovacchia). Grazie ai resti, questa percentuale potrebbe garantire una quota di seggi in Parlamento prossima alla maggioranza assoluta. dal voto. Giurista e presidente del Partito popolare, era scampato alla prima fase dell'operazione Lustrace (trasparenza), decisa dal Parlamento su iniziativa degli ex dissidenti. In sostanza il ministero dell'Interno aveva controllato tutti i candidati in base all'archivio della polizia politica. E quindi aveva segnalato in via riservata a ciascun partito le prove che indicavano in questo o quello un informatore. In totale circa un 2% di candidati non avrebbe superato la Lustrace e la percentuale dice quanto capillare è stata l'infiltrazione organizzata dalla Stb, l'apparato spionistico del vecchio regime. Tuttavia l'esame-trasparenza era andato per le lunghe, an- DAL MONDO MOSCA ■h Un patriarca estone e gorbacioviano Il metropolita Alessio di Leningrado e Novgorod, un estone di 61 antii, è stato eletto ieri nuovo patriarca della chiesa russa ortodossa: ha fama di essere un energico sostenitore della linea riformista voluta dal presidente sovietico Michail Gorbaciov. La guida della chièsa, che ha un seguito di decine di milioni di fedeli, passa nelle sue mani mentre va crescendo un Urss l'interesse per la religione, con l'allentamento della repressione del regime. Alessio è stato scelto dai 330 membri del concilio ortodosso quale successore del patriarca Pimen, deceduto il 3 maggio scorso a 79 anni. [Agi] MOSCA mmm Folle uccide un procuratore e un agente Un uomo, presumibilmente uno squilibrato, ha aggredito e ucciso ieri a Mosca un sergente della milizia, poi è andato in un vicino ufficio giudiziario dove ha colpito a morte un magistrato, ed è stato infine catturato. L'uomo, Victor Iliukhin, dopo aver litigato con l'ex moglie e averla ferita con un coltello da cucina, è sceso in strada e ha aggredito con la stessa arma, ferendolo al collo, il sergente della milizia Aleksandr Shevstov, in servizio davanti alla sede del ministero degli Esteri della Repubblica russa. Gli ha quindi preso la pistola e con questa lo ha ucciso. Ha poi sparato due colpi a una donna delle pulizie, accorsa avendo udito le detonazioni, e l'ha ferita in modo grave. Raggiunto l'ufficio della procura del rione Dzerzhinski, ha ucciso con quattro colpi il procuratore Valeri Sevriughin, ed è stato quindi catturato dalla polizia. [Ansa] BONN mmm Presa a Berlino Est una superterrorista La polizia tedesca federale ha arrestato a Berlino Est la presunta terrorista della Rote Armee Fraktion (Raf, una derivazione della famigerata banda Baader-Meinhof) Susanne Albrecht. Il ministro dell'Interno della Ddr, Peter-Michael Dienster, ha definito l'operazione «un sucesso della collaborazione fra le polizie dell'Est e dell'Ovest». La Albrecht, 39 anni, era ricercata con mandato internazionale dal 1979 come una delle più pericolose figure del terrorismo tedesco. Tra l'altro, aveva partecipato all'omicidio del banchiere Juergen Ponto e al rapimento e all'uccisione del presidente della confindustria tedesca Hans Martin Schleyer. [Ansa] DANZICA mmm Tre attentati nella città di Walesa Tre attentati che non hanno provocato vittime; ma solo danni materiali, sono stati compiuti ieri tra le 13,30 e le 14,30 nel centro di Danzica da un gruppo che si definisce «Libero movimento d'opposizione al 13 dicembre» (giorno della proclamazione dello stato di guerra). La prima esplosione è avvenuta nella sede della direzione regionale delle ferrovie dove era stata piazzata una bomba lacrimogena; mezz'ora più tardi una bomba di fabbricazione artigianale è esplosa nel corridoio della redazione del quotidiano regionale Glos Wybrzeza e dopo un'altra mezz'ora è scoppiata una seconda bomba lacrimogena provocando danni nell'ufficio delle linee aeree polacche Lot. [Ansa] IL CAIRO imi Rimpatria e si costituisce Nasser jr Khaled Abdel Nasser, figlio maggiore del presidente egiziano morto nel 1970, è rientrato con la moglie e i figli dall'esilio in Jugoslavia e si è costituito alle autorità del suo Paese per essere processato per «partecipazione ad atti di terrorismo». Arrestato l'altro giorno non appena ha messo piede sulla pista dell'aereoporto internazionale dei Cairo, ieri Khaled è stato rimesso in libertà. [Agi] MOSCA km» Popov, scuse a Gorby per il 1° maggio Il sindaco di Mosca, Gavril Popov, deputato progressista del «gruppo interregionale», si è scusato con il presidente sovietico Michail Gorbaciov per gli slogan «anticostituzionali e oltraggiosi», scanditi da alcuni dimostranti sulla Piazza Rossa il primo maggio scorso, dando atto tuttavia a quella manifestazione di aver contribuito allo sviluppo della democrazia in Urss. In una lettera aperta pubblicata ieri dal quotidiano «Móskovskaia Pravda», Popov ha chiesto scusa al presidente e, pur assumendosi parzialmente la responsabilità della contestazione, ha definito la dimostrazione dell'opposizione radicale un «notevole passo sulla via dello sviluppo della democrazia nel Paese». [Ansa] Non è candidato Dubcek, avviato verso un onorevole tramonto. Il presidente del Parlamento, ha invitato comunque a votare Forum. Un 15% è accreditato invece alla Kdù, l'alleanza dei tre partiti de: il Partito popolare, ex satellite del pc, rifondato dai quadri medi in dicembre; il piccolo partito democristiano di Vaclav Benda, ex Charta 77; e il movimento democristiano slovacco di Jan Charnogursky, anch'cgli un ex dissidente. La soglia del 5% lascia agli altri 20 partiti poche speranze di entrare in Parlamento. Un 10% è atteso dal pc, anche questo riformato. La soglia del 5% lascia agli altri 20 partiti poche speranze di entrare in Parlamento. lore, ieri classificato come infarto conseguente al colloquio con Havel dai popolari. Mercoledì Rumi aveva atteso per tutta la giornata la dichiarazione con la quale Bartoncik annunciava che si sarebbe ritirato a vita privata a causa dell'improvvisa malattia. Ma quell'annuncio non è arrivato. Così a sera, scaduti i termini di legge per ritirare le candidature, Ruini ha dettato una dichiarazione di fuoco all'agenzia di stampa ceca: «Sono in possesso di informazioni gravi, che rivelano senza alcun'ombra di dubbio che Josef Bartoncik non può fare il deputato» (si parla di ricevute che comprovano un'attività da informatore prezzolato). «Lo stesso Barton¬ che perché alcuni fascicoli, che sulle prime parevano scomparsi, sono saltati fuori solo nelle ultime settimane. Soprattutto dopo il 1° maggio, quando si è insediato al ministero l'Istituto per la protezione della Costituzione, affidato dal presidente Havel ad un uomo di Charta 77, Jan Rumi, viceministro dell'Interno. Di fatto questa mossa ha scavalcato il titolare dell'Interno, Sacher, compagno di partito di Bartoncik. D'aGcordo con Ruini, martedì scorso il presidente Havel ha convocato Bartoncik e gli ha intimato di ritirarsi per motivi di salute, la formula-standard adottata in casi analoghi. La sera stessa Bartoncik si è fatto ricoverare per un misterioso ma¬ SUD AFRICA cik - proseguiva Rumi - avevapromesso di ritirarsi dalla vita politica e dalla contesa elettorale. Invece non ha rispettato la sua promessa. Sento il dovere morale di dichiarare che Bartoncik è un uomo che cerca di nascondere il suo passato. Quelli come lui non hanno il diritto di approfittarsi della fiducia della società». La reazione dei popolari è stata furibonda. Ma nessuno ha sprecato parole per difendere Bartoncik. Vertice e giornale del partito hanno contrattaccato accusando Rumi e il Forum di aver lanciato una bomba elettorale mentre la campagna è chiusa, con «metodi gangsteristici, tipici dei comunisti e del totalitarismo». In conseguenza, il Partito popolare ha denunciato Rumi per violazioni della legge elettorale e si è appellato al Consiglio d'Europa. Ma ieri sera Havel, appena rientrato da Mosca, ha difeso Rumi. Nessun lamento invece nel pc, che nei sondaggi segue Forum e democristiani, per l'arresto di Vasil Bilak (liberato ieri), l'ex ideologo del partito che nel '68 chiese l'invasione della Cecoslovacchia. In dicembre Bilak è stato espulso dal pc; i comunisti potrebbero pagare la testimonianza resa dal.loro segretario, Mohorita: dichiarò che Havel aveva insultato i poliziotti che lo stavano arrestando. Guido Rampoldi