Craxi si schiera con Occhetto

Assemblea socialista, un attacco agli oppositori del segretario pei: «Arroganti» Assemblea socialista, un attacco agli oppositori del segretario pei: «Arroganti» Craxi si schiera con Occhetto E apre alle Leghe «nella dialettica democratica» ROMA. Una lunga campagna elettorale nel permanere di «una crisi politica strisciante» che il psi non intende far precipitare a meno che non vi sia costretto da comportamenti eccessivamente contraddittori della de. Bettino Craxi, introducendo ieri mattina l'assemblea nazionale socialista, ha fissato questa rotta, valida - è parso di capire - per circa un anno, quando dovrebbero scattare elezioni politiche anticipate. Nel frattempo, il psi cercherà di approfondire un «dialogo» unitario con il pei di Achille Occhetto, per la prima volta molto complimentato. E cercherà anche di capire le buone ragioni delle Leghe, combattendone le cattive, per recuperare un dialogo con l'elettorato che le ha così clamorosamente premiate. Insomma, Craxi progetta già l'undicesima legislatura, nella quale si vede alla testa di un governo fatto assieme alla de, ma come capo ideale di tutta la sinistra. Chiedendo di essere «giustificato» se «nelle prossime setti¬ roso, e rispettoso del grande teatro Italia. Non faccio altri pronostici, a partire da quelli classici sui risultati: non li ho mai fatti quando, scendendo in campo, potevo dare con i fatti ragione alla mia eventuale previsione, potevo segnare un gol per far vedere che Platini aveva visto giusto nell'annunciare la vittoria delia sua squadra. Non li faccio adesso. E men che mai voglio scendere a valutazioni su situazioni spicciole. In Italia vogliono sapere se io farei giocare Baggio in azzurro. Non lo so. O meglio, lo so ma non lo dico. Però, a pensarci bene, un pronostichino posso e devo metterlo avanti: si dice che sarà il Mondiale dei punteggi striminziti, delle tante vittorie con un gol di scarto, e magari su tiro piazzato. Io dico che si vedranno belle partite, e che la lunghezza del torneo, lo stress e anche il caldo faranno soffrire fisicamente tutti: e in questa situazione si viene fuori tecnicamente o artisticamente. mane» sarà spesso assente a causa del suo impegno di collaboratore del segretario Onu, Craxi ha letto una corposa relazione di 48 cartelle con l'aria del comandante che lascia ordini scritti. Innanzitutto, un avvertimento al governo. Poiché molti «invocano». l'imminente semestre di presidenza italiana della Cee «come una sorta di vincolo per la stabilità e la salute politica del governo italiano», Craxi fa proprio questo auspicio, ma rileva che «una situazione interna fiacca, contestata e altalenante in mezzo a difficoltà non risolte non costituirebbe il miglior retroterra». Il psi non si lega le mani. Resta l'esigenza di «un chiarimento che non può tardare a venire», mentre «occorre imprimere un'accelerazione» alle iniziative e agli indirizzi di governo. Tuttavia - questo deve essere chiaro - una maggioranza, che è già «un campo di battaglia», «alla lunga non può reggere se si divide in modo clamoroso il partito di maggioranza relativa», una cui parte sostie¬ Si comincia, allora. Il mio amico Diego Maradona è arbitrato, oggi contro il Camerun, per la partita inaugurale, da un mio connazionale, Vautrot, il più noto fischietto francese. Vautrot è un grande arbitro che definirei all'italiana, fa cioè del buon teatro, se la partita è una commedia, e recita allora meglio del calciatore-attore più esperto. Mi dicono che la Fifa Io ha scelto per dare subito un monito contro il gioco duro, contro la violenza in campo. Io non ci credo: lo ha scelto per lo spettacolo. E ha fatto bene, Io spettacolo va protetto in tutti i modi. Io credo che ci sarà spettacolo, fin da oggi. Lo daranno le squadre e soprattutto i grandi giocatori. Ce ne sono tanti, tutti già conosciuti. Io non credo alle rivelazioni durante il Mondiale. Il calcio internazionale è tutto conosciuto, classificato. Sì, in qualche squadretta verranno fuori, nelle prime partite, elementi interessanti, magari si griderà alla sorpresa grande, al miracolo del fiore nel deserto. 1MVIMIJ f.;(10J' li •ì uni:- ne «incostituzirihalissimi referendum elettorali». Se il problema non verrà risolto, non mancherà la «risposta» socialista. Viceversa, pur mantenendo tutte le sue proposte sulle riforme istituzionali, il psi è «disponibile» a discutere subito e anche separatamente correzioni alla legge elettorale che scoraggino la «frantumazione» del sistema politico. Non a caso, «tre soli partiti», alle ùltime elezioni amministrative, si sono collocati al di sopra del 5%, mentre ve ne sono «ben» undici al di sotto, senza considerare le liste minori. Il trionfo delle Leghe è stato propiziato da «una fascia cospicua di cittadini che manifesta il suo rifiuto dei partiti tradizionali». Si tratta di «un problema politico di prima grandezza», che va capito e'affrontato. Le Leghe, secondo Craxi, hanno due «direzioni di sviluppo possibili»: «O una degenerazione verso i carattteri tipici di un movimento qualunquistico e digregatore o un'evoluzione verso un ruolo democratico po¬ Magari si spenderanno miliardi per aggiudicarsi questi elementi, che definirei i-prestigiatori delle prime due settimane di Coppa del Mondo. Ma alla fine si constaterà che le squadre rimaste in lizza sono sempre le stesse. Cioè quelle che hanno i Maradona, i Van Basten, i Gullit, i Vialli, i Baresi, i Matthaeus, i Voeller, i Careca... Ho fatto il nome di Gullit: Credo di saper valutare un giocatore, specie se già conosciuto bene, anche attraverso la televisione, e allora dico che il piccolo schermo mi ha ultimamente mostrato un Gullit vicino al recupero pieno. Manca ancora di velocità in fase offensiva, ma forse è soltanto questione di riprendere l'abitudine ai movimenti rapidi in spazio breve. Però a centrocampo la sua presenza è valida ormai per novanta minuti, ed è la presenza di un atleta del calcio, uno con un fisico superiore. Van Basten magari possiede un repertorio di magie più vasto, come anche - che scoperta! - Maradona. Ma le sitivo». Occorrerà tempo per capire, ma, se prevalesse la seconda ipotesi, le Leghe «entrerebbero a far parte della libera dialettica democratica». Quindi si potrebbe tranquillamente dialogare con loro e, forse, trattare qualche giunta comune. Netta, per la prima volta, è stata l'apertura verso il «nuovo corso» del pei. L'auspicio è che si sviluppi con «coerenza», poiché «è stato giusto, ragionevole, coraggioso da parte della guida del pei aver indicato le vie di un cambiamento di fondo». Al cospetto del «cumulo di macerie ideologiche» lasciate dal crollo del comunismo, «solo un grande smisurato orgoglio per non dire una grande arroganza intellettuale» può spingere gli oppositori di Occhetto a «rivendicare ancora l'intangibilità di un'esperienza particolare». Se Occhetto vincerà, sarà finalmente possibile un'«unità socialista» senza egemonie, di cui il psi sia solo «una parte». Paolo Passarini Gullit ha sempre grosso peso nel gioco, anche se non è in giornata di tocchi speciali, di invenzioni sublimi. Però le invenzioni ci vogliono. Alla fine, fra quelle quattro o cinque squadre del pronostico di tutti, decideranno i risolutori, gli uomini capaci di segnare, solo loro, quel certo tipo di gol difficile e decisivo. E adesso avanti con la festa. Io sono ottimista, nelle ultime edizioni la Coppa del Mondo ha prodotto bel gioco, prodezze, contese appassionanti, e ha dato regolarmente torto a quelli che l'avevano annunciata come una sagra del tatticismo, del gioco duro, della speculazione. Io penso che sarà una Coppa bellissima in molte delle sue partite, e appassionante sempre. Le partite: sì, perchè adesso, dopo tante cose, anche faraoniche, intitolate per anni a Italia 90, cominciano a vivere quelle cose senza le quali non ci sarebbe stato, sinora, niente di niente. Michel Platini

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