Allarme San Siro, meglio andarci in pantofole

Allarme San Siro, meglio andarci in pantofole Allarme San Siro, meglio andarci in pantofole Argentina, Camerun, Germania e Jugoslavia: per favore allenatevi altrove Parte dalla Germania il grido di allarme per San Siro, un terreno di gioco che al momento attuale sembra «verboten» per chi dovrà scendere in campo nelle prime, attese passerelle mondiali. Un telex della Fifa ha avvertito le Nazionali interessate, a cominciare appunto dalla Germania, proseguendo con la Jugoslavia, che non potranno allenarsi per 45' sul terreno della «Scala del calcio» com'è previsto dai regolamenti internazionali. «Dovremo passeggiare sul nuovo tappeto erboso con le scarpette da tennis» ha commentato con un sottile filo di ironia Beckenbauer che da gentiluomo qual è si guarda bene dal fare polemica. Anzi, ha precisato: «Tutti sanno in che stato era San Siro a fine campionato, hanno dovuto rifare il terreno...». Altri, più realisti, nel clan tedesco, hanno aggiunto: «Questo è un campionato del mondo dedicato alla pubblicità, Bello da fuori. Una visione esterna di San Siro, ma i guai sono dentro ad esaltare la costruzione dei nuovi stadi; ma ci si è dimenticati che è soprattutto un campionato di calcio, e senza terreni giusti non ci sarà spettacolo. Che cosa ci aspetta a San Siro?». Se lo chiedono in molti dopo che sono stati stesi metri e metri di terreno simile a moquette, con la speranza che in questi giorni si consolidasse con la base e potesse reggere all'impatto con le scarpette bullonate, con i tackles scintillanti che promettono già domani Argentina-Camerun e poi, appunto, Germania e Jugoslavia. I tedeschi hanno dovuto rivedere i loro programmi: domani sera, dopo l'avvio della manifestazione, passeggeranno per il campo e poi sabato si alleneranno ad Oggiono, vicino al Castello di Casiglio, sede del loro ritiro. Non sarà neppure possibile utilizzare il Sinigaglia di Como, trasformato a sua volta in cantiere per lavori in corso. Alme¬ no così è stato detto ai tedeschi che potranno arrangiarsi anche col Campetto annesso al Castello; anche se le sue misure (60x40) hanno fatto storcere il naso a Beckenbauer. Preferiva fosse più largo che lungo. E del resto il «kaiser» è già fortunato: la Romania si è vista vietare gli allenamenti sul Campetto privato di un albergo di Bisceglie per non rovinare il prato che dovrà ospitare in futuro una delle semifinaliste. Il et tedesco non ha battuto ciglio, visto che anche alla Jugoslavia è stato riservato lo stesso trattamento. Poi, una telefonata da Milano, da parte di Moratti, presidente del Col locale, ha cercato di frenare il rischio di una protesta ufficiale. Moratti ha chiesto scusa a nome del Col per la decisione presa dalla Fifa ma nell'ambiente dei tedeschi è ugualmente forte lo stupore per questa situazione davvero insolita, a poche ore dal via del mondiale. Oltretutto ad Argentina e Camerun non è stato concesso neppure di «passeggiare» sul prato con le scarpette da tennis perché è forte il timore che San Siro non possa reggere le 8 partite previste dal calendario. Se il campo finirà per «patire» le partite iniziali, verrà dirottato in un altro stadio il quarto di finale previsto per il primo luglio? E' aumentato il timore, già paventato da alcuni esperti allorquando, con toni trionfalistici, il Comune aveva annunciato la soluzione del problema facendo ripulire il rettangolo e «rivestendolo» con strati di erba e terra. Purtroppo le radici non hanno attecchito, o almeno così sembra stando alle preoccupazioni della Fifa. Sotto la «moquette» ci sarebbe un vero e proprio pantano. Attorno al campo sono già predisposti mucchi di zolle d'erba per gli eventuali ricambi con la spe¬ ranza che sotto la spinta delle scarpe bullonate non si stacchino durante il gioco quelle predisposte con tanta cura ma che forse necessitavano di un maggior periodo di ambientamento. Dall'installazione dell'impianto di riscaldamento ad oggi, San Siro ha dovuto registrare polemiche a non finire: l'augurio è che il prato resista a questo collaudo internazionale, altrimenti c'è il rischio davvero di una figuraccia in Mondovisione. Il Comune di Milano pensa solo agli affari, al punto che nonostante il parere negativo di Inter e Milan ha già concesso lo stadio per il concerto di Vasco Rossi del 10 luglio. Cioè a poco più di un mese dall'inizio ufficiale della stagione e con un terreno da rifare «ex novo», ben sapendo che occorreranno altri 40 giorni per ricostruirlo in modo accettabile. Giorgio Gandolfi

Persone citate: Beckenbauer, Casiglio, Giorgio Gandolfi, Moratti, Sinigaglia, Vasco Rossi