Più poteri al capo del governo

Più poteri al capo del governo Più poteri al capo del governo Ilprì: rendiamolo simile al cancelliere tedesco ROMA DALLA REDAZIONE Anche il pri è sceso in campo con la sua proposta di riforma istituzionale. Quattro i cardini di una complessiva revisione dell'ordinamento: rafforzamento dell'esecutivo (col capo del governo che avrebbe poteri simili a quelli del cancelliere tedesco), elezione diretta del sindaco, potenziamento delle autonomie regionali, complessivo ridimensionamento della presenza dei partiti nelle istituzioni con più trasparenti criteri nelle nomine pubbliche. Le proposte repubblicane, presentate ieri mattina a Montecitorio dal segretario Giorgio La Malfa, sono state approvate dalla direzione del pri con l'astensione di Gunnella, che, su questo tema, si era detto favorevole ad una stretta intesa con i socialisti. Secondo il pri per la scelta e la formazione di un governo, il Parlamento in seduta comune dovrebbe esprimere un voto di investitura personale al presidente del Consiglio indicato dal Presidente della Repubblica. Il «gradimento» del Parlamento verrebbe espresso sulla base della piattaforma programmatica esposta dal designato del Quirinale, prima quindi della formazione del governo e della scelta dei ministri. Una volta ottenuta la fiducia personale del Parlamemto, il presidente del Consiglio proporrebbe al Capo dello Stato la nomina dei ministri e avrebbe anche il potere di revoca personale dei singoli ministri. I governi, secondo la proposta del pri, potranno cadere in base ad una mozione di «sfiducia costruttiva», cioè soltanto se sarà subito disponibile un nuovo esecutivo. In secondo luogo i repubblicani propongono modifiche nell'ordinamento regionale, in vista di una più ampia potestà legislativa, della possibilità cioè di far partecipare ai governi regionali personalità esterne al Consiglio. Per quanto riguarda il sistema di elezione dei sindaci, la proposta repubblicana si discosta da quella di altri partiti. Prevede infatti l'elezione diretta del primo cittadino col sistema del doppio ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti al primo turno. Nei Comuni nei quali si vota con il sistema maggioritario, il pri propone che sia automaticamente proclamato sindaco il capo della lista che ha ottenuto la maggioranza. In tutti e due i casi, dimissioni e decadenza del sindaco, devono comportare il rinnovo del Consiglio comunale. Per quanto riguarda il capitolo dell'«invadenza dei partiti», il pri propone di rendere più trasparenti i finanziamenti. ti

Persone citate: Giorgio La Malfa, Gunnella

Luoghi citati: Roma