Parte l'ultimatum di Gava di P. Pas.

La corrente di maggioranza al segretario: c'è troppa confusione, occorre una proposta per tutta la de La corrente di maggioranza al segretario: c'è troppa confusione, occorre una proposta per tutta la de Parte l'ultimatum di Gava «Forlani si muova sulla legge elettorale» ANDREOTTI ROMA. Alla riunione della direzione democristiana, che si tiene oggi pomeriggio, la corrente di Azione popolare - gruppo di maggioranza relativa - si presenterà piuttosto inquieta. In una riunione della corrente conclusasi nella serata di martedì, Antonio Gava, uomo forte del gruppo, ha invitato il segretario del partito Arnaldo Forlani, appartenente anch'egli a Azione popolare, a assumere con più decisione un'iniziativa di chiarificazione con la sinistra e a caratterizzare di più l'azione della de come partito verso il governo di Giulio Andreotti. Insomma, un po' un rabbuffo, un po' un avvertimento. «Caro Arnaldo - ha detto Gava introducendo la riunione - ti abbiamo invitato per dirti che siamo molto preoccupati per questa situazione di stasi della nostra iniziativa rispetto all'iperattivismo delle altre correnti». Una settimana fa, Azione popolare aveva tenuto un'altra riunione, alla quale Forlani non aveva partecipato. Proprio in quell'occasione erano state espresse le forti lamentele a cui ha fatto riferimento martedì il ministro dell'Interno. Quali? La convinzione, innanzitutto, che non può continuare una conduzione «familiare» del partito (l'espressione è di Remo Gaspari), per cui la sinistra si è dimessa da tutti gli incarichi senza che questi siano poi stati ricoperti da altri: «Dobbiamo muo- ROMA. «Noi vogliamo che sia il consiglio nazionale della de ad avanzare una proposta sulla legge elettorale prima dell'estate». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, prima della presentazione del volume «Incontri con Gorbaciov» avvenuta nel pomeriggio di ieri all' auletta dei gruppi parlamentari alla Camera. Andreotti ha risposto così ad una precisa domanda dei giornalisti. «I modi - ha aggiunto - sono da vedersi ma è questa la còsa importante che si deve sapere. Dovranno essere i partiti ad avanzare proposte, non i gruppi di studio che, dopo la riforma della scuola dell'obbligo, sono uno dei complementi più buoni». Andreotti ha detto che ci dovranno essere delle iniziative «per non isolare la materia elettorale dalle riforme istituzionali. Ciò anche perché al di fuori del mondo politico si capirebbe poco di Antonio Gava a Arnaldo Forlani: tropp stabile, non definita, nella de. La critica (o la sollecitazione) che viene rivolta a Forlani è di non fare abbastanza per contrastare e ridurre l'indeterminatezza. Gava, che trae la sua forza dall'essere il principale azionista del gruppo che guida la de, ha tutto da perdere in una situazione fluida in cui non può far valere il suo potere contrattuale. «Durante la riunione - ha spiegato ai giornalisti il colombeo Giampaolo D'Andrea, della direzione - si è registrato un malessere diffuso verso la componente degli andreottiani«, in e le posizioni sulla riforma istituzionale alcuni interventi, è stato criticato un eccessivo appiattimento di Forlani sul governo Andreotti». Il fatto, poi, che il segretario abbia dichiarato nei giorni scorsi che considererà esaurito il suo -mandato con la conferenza di organizzazione prevista per l'autunno prossimo, ha suscitato in Gava qualche nervosismo. Il ministro dell'Interno, che punta apertamente a ereditare la segreteria, ha infatti commentato: «Se Forlani ha detto che lascia dopo la conferenza nazionale, allora vuol dire che la conferenza non si fa». [p. pas.]

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