L'Urss chiude le rotte dell'Artico
Sconvolto per ore il traffico aereo: il primo allarme da Tokyo, poi le smentite Sconvolto per ore il traffico aereo: il primo allarme da Tokyo, poi le smentite I/Urss chiude le rotte dell'Artico Paura di una nube nucleare Il primo dubbio si insinuava nelle redazioni dei giornali di tutta Europa alle 15: l'Unione Sovietica chiudeva una parte del suo spazio aereo sulla Siberia, per undici ore. Con una sola, lacunosa spiegazione, «motivi tecnici». Una prassi inusitata che costringeva un Jumbo deH'«Air France» - in partenza per Parigi sulla rotta artica - a restare a terra, all'aeroporto di Tokyo. Alle 19, poche righe battute dalle telescriventi mettevano i brividi nella schiena: una nube, un'enorme nube «di origine nucleare o comunque tossica» si era levata sulla penisola di Kola, al confine tra Urss e Finlandia, una regione che pullula di depositi nucleari militari sovietici. La notizia veniva data dall'agenzia di stampa giapponese «Jiji», il ricordo di Cernobil non poteva non affiorare prepotente, angoscioso. Anche perché la «nuvola» era lì, ai confini dell'Europa occidentale, sospinta da un vento impetuoso, stando a quanto riferivano i finlandesi. Da Helsinki ad Amsterdam, da Roma a Washington le telefonate si intrecciavano, le supposizioni pure. Tutti confidavano nella volontà di glasnost dei sovietici, a differenza del 1986 quando occorsero dieci giorni per sapere di Cernobil e per costringere le massaie italiane a gettare insalata e pomodori sospetti. Infatti all'ora di cena il ministero sovietico degli Esteri si premurava di smentire la catastrofica ipotesi nipponica: non era una «Cernobil 2» ma solo «una nube di tempesta meteorologica molto grande» che i satelliti non riuscivano a decifrare bene. E che era stata scambiata, «per errore», per una nuba radioattiva. Ma i dubbi rimanevano. I sovietici si erano affidati ad un semplice portavoce del ministero, affrettandosi ad aggiungere che i dati in loro possesso erano ancora ufficiosi. Per un'ora l'Europa intera continuava ad interrogarsi sulla natura di quella «nube bianca di origine naturale», come veniva ottimisticamente classificata dal dipartimento di Stato americano. Consultando «Urss energy Atlas», una pubblicazione della Cia, si poteva scoprire che nella penisola di Kola dal 1984 è in funzione una centrale nucleare con tre reattori. E il telegiornale danese citava la testimonianza di «un'impressionante colonna di fumo» levatasi proprio sulla penisola di Kola. Testimone attendibile e imparziale, un satellite. Finalmente, verso le 21, ecco la prima smentita attendibile, quella che ha consentito di tirare un sospiro di sollievo. Viene da Amsterdam, dal prestigioso «Knmi», l'Istituto meteorologico olandese, da tutti rispettato per la competenza delle sue previsioni, essenziali in un Paese che vive per metà sotto il livello del mare. Il «Knmi» sostiene che se la «nube gialla» così ribattezzata per alcune sfumature di colore - fosse dovuta ad un'esplosione «dovrebbe apparire in scuro nelle riprese effettuate all'infrarosso dai satelliti, ed invece appare chiara. Si tratta quindi di una nube calda ma di origine naturale». Un verdetto tanto più autorevole in quanto il «Knmi» ha una sezione specializzata nel rilevamento di esplosioni nucleari, come quelle effettuate nei test segreti dell'Urss. Anche l'ipotesi di un incidente grave in uno dei depositi di munizioni non nucleari di Kola, come quello rilevato nell'inverno scorso dai satelliti-spia americani, viene ben presto scartata. Olandesi e finlandesi sono d'accordo: la «nube gialla» sarebbe - il condizionale è d'obbligo, memori di Cernobil - nata sulle montagne della piccola penisola di Kanin, provocata probabilmente da forti correnti ascensionali. Un fenomeno raro che può dare origine all'interpretazione che per un'ora ha tenuto l'Europa col fiato sopeso: vapore emesso da un'esplosione. A tarda sera un aereo militare finlandese si stava avvicinando alla misteriosa nube, ormai alla frontiera. Dai rilevamenti effettuati, si potrà sapere con certezza che cosa era questo mostro bianco e impalpabile, [e. st.] Fonti Usa: due astronauti russi prigionieri della stazione orbitante mmmam Jumbo atterra senza carburante
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