«I volontari non bastano»

«I volontari non bastano» «I volontari non bastano» ROMA. Il grande sforzo del volontariato per assistere gli immigrati non deve servire come «alibi» al governo. Lo ha detto ieri il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, élla conferenza nazionale sugli extra-comunitari, sostenendo che lo Stato deve farsi carico delle infrastrutture necessarie. «La prima accoglienza svolta dal volontariato - ha detto il cardinale - deve fungere da stimolo», invece di sostituirsi all'azione degli organi dello Stato. «Se ad un immigrato clandestino - ha aggiunto - può anche bastare momentaneamente un letto, un pasto ed un piccolo guadagno, questo non può essere sufficiente per una vera accoglienza che si proponga l'integrazione degli stranieri che vivono nel nostro Paese. Perciò è indispensabile conoscere esattamente il numero delle persone regolarizzate, quello dei clandestini, quello delle abitazioni disponibili», [a. d. r.] previsti per l'anno prossimo. «Penso ad un numero assai contenuto e limitato di nuovi immigrati - ha detto - né clandestini né allo sbando, ma regolari e certi di una accoglienza predisposta in Italia prima del loro arrivo». Ma come si arriverà a fissare i flussi se i partiti di governo non sono affatto d'accordo tra loro e se i quattro ministeri competenti - Lavoro, Interni, Giustizia, Esteri - hanno ognu¬ no posizioni diverse? «La verità è che un problema come quello dell'immigrazione non sarà mai risolto da un governo di coalizione», sostiene Guido Bolaffi, ex sindacalista e consulente della Farnesina per il problema degli extra-comunitari. E aggiunge: «Non si può procedere lasciando che tutti portino avanti posizioni contrastanti: ad un certo punto bisogna decidere. E proprio per questo sarebbe utile un'agenzia

Persone citate: Carlo Maria Martini, Guido Bolaffi

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma