Martelli: troppe idee diverse di Andrea Di Robilant
Martelli: troppe idee diverse Martelli: troppe idee diverse «Il governo deve avere una politica unitaria» ROMA. Un'agenzia speciale per governare il problema degli immigrati: è quanto ha chiesto ieri il vicepresidente del Consiglio Martelli, chiudendo i lavori della movimentata conferenza nazionale sugli extra-comunitari. Scopo dell'agenzia, che Martelli vorrebbe collocare nell'ambito della presidenza del Consiglio, sarebbe quello di coordinare le iniziative del governo nel tentativo di dare finalmente un po' di chiarezza all'incerta politica italiana sull'immigrazione. La conferenza ha infatti riportato alla luce contrasti e divergenze all'interno del governo, con Donat-Cattin che contesta le cifre di Martelli sugli immigrati e La Malfa che continua a criticare la sanatoria. Martelli ha preferito non alimentare queste polemiche, limitandosi a definire «nasometriche» le proiezioni di DonatCattin. Ma le differenze rimangono: si va da una parte della de che vuole ancora tener le porte spalancate, al pri che vuole chiuderle del tutto. Martelli ha seguito ieri una via intermedia nel prospettare i cosiddetti flussi programmati rovvedimento con urgenza per evitare paralisi durante i Mondiali IL CARD. . MARTINI o un segretariato incaricato di coordinare la politica sull'immigrazione», Un'agenzia sarebbe anche utile per fare un po' di chiarezza sui numeri. Martelli, basandosi sulle cifre fornitegli dall'Istat, sostiene che gli extracomunitari in Italia siano circa 970 mila. Ma il capo della polizia Vincenzo Parisi, usando i dati del ministero degli Interni, ha detto ieri che non sono più di 700 mila. Commento del ministro Gava sulla differenza: «Alcuni hanno più fantasia di altri». Parisi ha invece confermato che entro la fine di giugno i clandestini regolarizzati grazie alla sanatoria saranno 200 mila, cioè il doppio del risultato ottenuto con la sanatoria del 1987. Altro risultato positivo della sanatoria, ha aggiunto Martelli: «Si è affermata la regola per cui non può entrare in Italia chi non abbia la garanzia di un lavoro e di un alloggio». Ma fonti del ministero.degli Interni dicono invece che immigranti marocchini e tunisini continuano ad entrare senza visto, come turisti. Andrea di Robilant Lunedì la decisione
Persone citate: Donat-cattin, Gava, La Malfa, Parisi, Vincenzo Parisi
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