Giupponi a undici minuti

Giupponi a undici minuti Giupponi a undici minuti verebbe comunque il suo sapore, perché era almeno dai tempi di Gimondi che l'Italia non aveva un campione in grado di dominare una corsa a tappe anche sulle grandi salite, Ma l'apporto scenografico del pubblico è stato quel di più che trasforma un sublime evento sportivo in un fatto di costume, distogliendo Bugno dalla dimensione di atleta, pur formidabile, per inserirlo nello stretto recinto dei piccoli eroi serviti in pasto alla massa perché vi si identifichi. Come accadde alle ultime Olimpiadi ad Albertone Tomba, tanto per non debordare dall'ambito dei muscolari. Nell'esercito dei passionali invasori del Pordoi erano certo in molti i ciclofili della prima ora, quelli che avrebbero sfidato una giornata fredda e vento¬ TENNIS sa anche per un Hinault, un Fignon o magari solo un Mottet. Ma la presenza insolitamente cospicua di giovanissimi e, soprattutto, di donne, lascia intendere che la Bugno-mania non è un'invenzione giornalistica e che questo ragazzo semplice, così diverso dai viziati «diverti» del pallone, in due sole settimane ha saputo conquistare molti cuori, trascinando per le strade e davanti alla tivù anche gente completamente estranea ai segreti di manubri, pedivelle e ruote lenticolari. Per nobilitare il Giro tritasassi di Bugno (è in testa dal primo giorno come prima di lui solo Girardengo, Binda e Merckx) occorreva un avversario degno. E ieri, finalmente, la Maglia Rosa lo ha trovato. Gharlie Mottet non sarà mai Fignon,

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