Abbonamenti a festa alta di Gian Paolo Ormezzano

Abbonamenti a festa alta Abbonamenti a festa alta Borsano lancia la campagna A luglio i colpi di mercato TORINO. Ieri il presidente del Torino, Gian Mauro Borsano, ha lanciato la campagna abbonamenti, orchestrata dalla Sitcap, «gente amica, gente granata». Comincia da lunedì, 1 obiettivo è superare i 18.083 blocchetti venduti lo scorso anno: Borsano ne aspetta un ventimila, come minimo. Il Toro sempre dipinto da Alligo ha alzato la testa anche nel bellissimo manifesto ufficiale, non carica più a testa bassa. Lo slogan dice: «La Serie A torna grande. Grazie Toro». Presuntuoso? «Non direi, anche se mi rendo conto che l'impatto primo fa propendere per il sì - fa Borsano -: in fondo alla A mancava una squadra di rango come il Torino, mancavano certi derby, certe immagini. E quanto a Torino, le mancava metà del suo abituale calcio appunto di A». Prezzi eguali a quelli della Juventus, «perché non pensiamo di essere inferiori ai bianconeri». E' il primo caso di accordo fra le due società. Si va dalle 200.000 lire per le curve, nei tre anelli (un totale di 15.000 posti per la Maratóna - il nome è già ufficioso -, più o meno quelli disponibili la scorsa stagione), ai 2 milioni, più un milione e 600.000 di servizi aggiuntivi, per i posti dei Vip. La nomenclatura è tutta nuova, comunque per qualcosa di equivalente ai distinti del Comunale si spendono adesso 600.000 lire (i ridotti costano sempre la metà). In curva posti a sedere e coperti per tutti, ma non numerati: si vuole favorire i gruppi già esistenti, i clan, senza che un tifoso finisca qua, un altro là. Oltre allo slogan, il manifesto reca una frase firmata da Borsano: «Abboniamoci. Più siamo, più vinciamo». Borsano conta su una vasta raccolta: «Si comincia subito, con annunci sui giornali e mia lettera personale a 18.700 tifosi, c'è anche la presentazione del nuovo allenatore. Dopo il Mondiale si attacca a fondo, a luglio, con cartellonistica stradale, spot televisivi, nonché presentazione dei nuovi acquisti: garantisco due colpi grossi di mercato come minimo (uno fra Fusi, Bonacina e lachini, l'altro non è più Borgonovo; ndr). Ma il pruno acquisto sarà la non cessione dei nostri migliori». E se ci sono cambi vantaggiosi, Francini e Fusi per Cravero? «Io non faccio la formazione, la fa l'allenatore. Io come presidente ribadisco due punti: tenere gli assi che abbiamo, lanciare i giovani». Muller è un asso? «Muller è un mio incaponimento. Adesso mi parla da Asti. Io gli dò ancora quest'anno per diventare l'asso che potenzialmente è». La campagna si rilasserà in città ad agosto, spostandosi nelle località rivierasche e montane, riprenderà a settembre con cartellonistica anche sui tram. «Intanto la squadra sarà già una realtà. Panchina lunga, divise nuòve - sponsor tecnico l'Afoni - con richiami classici, sponsor sulle maglie per ora l'Indesit, e ricamato in oro lo sternma granata». Ha detto Borsano: «Penso che; il nuovo Toro ha risvegliato nella gente l'orgoglio di essere granata. Ma adesso c'è di più, c'è in città l'orgoglio di essere torinesi,1 attraverso il Toro. La fioritura di adesivi sulle targhe delle auto è significativa. Credo che abbiamo fatto qualcosa contro l'immagine del torinese timido/troppo pudico della sua condizione». Si deve popolare lo stadio delle Alpi, ma intanto il Comunale mica è morto. Martedì alle 20,30 vedrà un'amichevole con il Genoa: e in campo un nuovo acquisto granata, cioè Zago a tempo pieno. Gian Paolo Ormezzano

Luoghi citati: Asti, Torino