«Ciampi ha ragione, ma è tardi»

«Ciampi ha ragione, ma è tardi» A 24 ore dalla relazione gli economisti «processano» il governatore di Bankitalia «Ciampi ha ragione, ma è tardi» Salari pubblici già cresciuti siena DAL NOSTRO INVIATO Ciampi è stato reticente? E' stato severo a sufficienza il monito che ha lanciato al Paese? Ha temuto di irritare un presidente del Consiglio che non l'ama, o invece di disturbare un ministro del Tesoro che gli è assai vicino? Sulla relazione del governatore della Banca d'Italia, a 24 ore di distanza, gli economisti cominciano a porsi qualche interrogativo sostanzioso, nel dibattito organizzato come ogni anno dal Monte dei Paschi di Siena. Almeno una crìtica trova l'accordo di molti: per lanciare l'allarme contro eccessivi aumenti salariali è tardi: «Ormai i buoi sono scappati» come dice per primo il professor Franco Reviglio, con i contratti del settore pubblico conclusi nei mesi scorsi. Rispetto al 28% in 3 anni ottenuto dagli statali, osservano altri, le piattaforme dell'industria appaiono quasi moderate. «Al governatore un'accusa di reticenza può forse essere mossa - dice il professor Mario Deaglio - rispetto alla gravità di una situazione che solo la lira forte, in realtà la lira drogata dagli alti tassi di interesse, nasconde». Ribatte Piero Barocci, presidente uscente del Monte dei Paschi, che il pericolo, Ciampi lo ha espostò con grande chiarezza. Ha fatto capire che, quando con l'inflazione cade l'aspettativa di stabilità del cambio, incombe la crisi finanziaria. Anche per Nino Andreatta «Ciampi non ha usato alcuna diplomazia di troppo», anche se ha dedicato più spazio ai risultati conseguiti nel passato che ai pericoli per il futuro. E proprio quando Ciampi ha rivendicato la continuità con la figura morale del suo predeces- sore Paolo Baffi, Andreatta lo loda invece per la svolta tecnico politica impressa alla banca negli ultimi 10 anni, da quando la dirige: «Ciampi aveva un disegno e lo ha realizzato. Con lui la politica monetaria è divenuta più stretta, e ha anticipato i cambiamenti politici. E' perché cominciava a farsi sentire quel vincolo, che c'è stata la marcia dei quarantamila nel 1980». Sostiene Andreatta che Ciampi non ha avuto bisogno di toni troppo forti perché la Banca d'Italia si appresta a passare la mano agli organismi europei: sarà l'Unione monetaria europea, d'ora in poi, a imporre comportamenti più responsabili a governo, sindacati e imprese. Di solito profeta di disastri, e sempre feroce con la classe politica di cui fa parte, questa volta l'economista democristiano, presidente della commissione Bilancio del Senato, è quasi ottimista. Altri non sono d'accordo. Il professor Filippo Cavazzuti, forse per poco tempo ancora ministro del Tesoro nel governo ombra pei, ritiene che il tono sommesso di Ciampi sia dovuto allo scetticismo: è scontato che l'Italia entra in Europa «con la casa in disordine»; e che «non c'è soluzione al problema del deficit senza riforma del sistema politico». Ciampi spera in una pronta attuazione del «piano Carli» per la finanza pubblica. Ma in quel piano vede «molto fumo, per giunta cattivo, e pochissimo arrosto» il professor Franco Reviglio, socialista, ex ministro delle Finanze ed ex presidente dell'Eni; e si domanda: «Come si farà a varare in autunno, con elezioni politiche probabili nella primavera del '91, una manovra di quasi 40 mila miliardi?». «Il piano-Carli prevede un aumento della pressione fiscale del 2,7% in 3 anni, e l'esperienza ci dimostra - sostiene l'economista liberale Antonio Martino - che le maggiori tasse sono sempre state per i politici un incentivo ad allargare, e non a tagliare, le spese». Staffano Lepri Il governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi IL RISTRETTO A MILANO Titoli Quotazioni Banca Agr. Mantovana 121.300 —0,49 Cr. Apr. Bresciano 8.355 0,91 Banca del Friul! 24.100 2,55 Banca Pice. Cr. valtellinese 20.010 5,93 Banca Pop. Comm. Industria 21.800 0,46 Banca Pop. Bergamo 21.299 —0,93 Banca Pop. Brescia 9.030 —0,78 Banca Pop. Crema 54.050 0,09 Banca Pop. Cremona 11.520 0,04 Banca Pop. d'Emilia 124.500 —0,40 Banca Pop. Intra 14.090 0,00 Banca Pop. Lecco 13.690 —0,88 Banca Pop. Lodi 23.780 0,00 Banca Pop. Luino e Varese 13.985 0,58 Banca Pop. Milano 10.950 —1,13 Banca Pop. Siracusa 31.700 0,00 Banca Pop. Novara 20.000 0,00 Terme di Bognanco 720 —1,50 Aviatour 2.685 0,00 Italiana incendio e vita 235.200 —0,13 Banca Briantea 18.250 0,05 Citibank Italia 5.360 —0,74 Banca Prcv. Napoli 6.080 1,33 Banco Legnano 8.950 0,56 Banca Ind. Gallaratese 13.500 3,45 Banca Prov. Lombarda 5.819 0,33 Banca Prov. Lombarda ex priv. — — Banca Subalpina 6.500 4,84 Banco Perugia 1.840 2,22 Creditwest 11.550 1,76 Finance ord. 51.600 2,18 Finance priv. 30.100 4,04 Cr. Bergamasco 42.800 —0,47 Bieffe 11.150 0.00 Frette 8.120 0,25 Zerowatt 5.650 0,88 Cibiemme 2.680 0,37