Lupare in due cantieri «Smettete di lavorare»

Lupare in due cantieri «Smettete di lavorare» Tornano le intimidazioni mafiose in Calabria Lupare in due cantieri «Smettete di lavorare» LAMEZIA TERME. Torna in azione, in Calabria, la 'ndrangheta dei cantieri, con intimidazioni contro operai costretti, sotto la minaccia delle armi, ad abbandonare i luoghi di lavoro!' Ieri due incursioni. La prima è stata fatta a poche decine di metri dalla stazione di Lamezia Terme, principale snodo ferroviario della Calabria, interessata in questi mesi da lavori di potenziamento. Tre banditi, con il volto coperto da calze ed armati di fucili, hanno fatto la loro comparsa nel cantiere dove lavoravano una dozzina di operai. «Andatevene via, basta. Oggi non si lavora più», ha gridato uno degli sconosciuti che, per dare corpo alla minaccia ha alzato la canna del fucile puntandola sugli operai. I dipendenti dell'impresa «Taverniti» hanno obbedito. I tre prima di allontanarsi hanno sfondato con una pietra il vetro della cabina di guida di un escavatore. Mentre il capo cantiere della «Taverniti» andava dai carabi nieri a denunziare l'accaduto, un altro «commando» mafioso (gli inquirenti lo ritengono composto dalle stesse persone) ha fatto la sua comparsa a Falerna, in un cantiere della ditta «Grandinetti» (una delle più importanti della Calabria) sull'au tostrada Salerno-Reggio Cala bria. La «Grandinetti» è impe gnata nella realizzazione di una serie di pozzi di drenaggio sull'autostrada. Sempre tre persone, tutte mascherate ed armate, stesso modo di comportarsi quasi le stesse frasi: un copione eguale per azioni della medesima ma trice. Anche con gli operai della «Grandinetti» l'invito è stato quello di allontanarsi dal cantiere. Questa volta però gli sconosciuti non hanno danneggiato nulla. [d. m.)

Persone citate: Grandinetti, Taverniti

Luoghi citati: Calabria, Falerna, Lamezia Terme, Salerno