«Esilio italiano per Fang Lizhi» di F. M.

Nella capitale si dà per cèrta la partenza del «prigioniero» dell'ambasciata Usa Nella capitale si dà per cèrta la partenza del «prigioniero» dell'ambasciata Usa «Esilio italiano per Fang Lizhi» Il fisico dissidente sta per lasciare Pechino PECHINO dal nostro inviato prattutto considerando il rinnovo dello status di nazione più favorita concesso da Bush a Pechino la settimana scorsa. Secondo le stesse fonti lo scienziato e la moglie potrebbero venire in Italia a lavorare in uno dei nostri istituti di astrofisica che li avrebbe già invitati. Fang Lizhi peraltro ha già trascorso circa un mese nel nostro Paese nell'estate del 1988. Mentre chiede agli Stati Uniti di riprendere la cooperazione tecnologica, cioè militare, Pechino alza di livello quella con Mosca nello stesso campo. Proprio mentre è in corso il vertice è partita oggi per la capitale sovietica la più alta delegazione militare negli ultimi trent'anni. Essa è capeggiata dal numero tre della gerarchia delle forze armate, Lin Huaqing, vicepresidente della commissione centrale militare; ne fanno parte il ministro dell'Industria aerospaziale e due viceministri, l'uno dell'Industria militare e l'altro del Commercio estero. [f. m.]

Persone citate: Bush, Fang Lizhi, Huaqing

Luoghi citati: Italia, Mosca, Pechino, Stati Uniti, Usa