Il giudizio di Genscher
Il giudizio di Censcher Il giudizio di Censcher «LVrss ha un leaderforte Può nascere la nuova Europa» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ■'finisftmirnr D ,AD?.r;M ! Gorbaciov «sta parlando a Washington con piena autorità, non è vero che è un leader debole». Secondo il ministro degli Esteri tedesco occidentale, Hans-Dietrich Genscher, bisogna dunque essere fiduciosi: dal vertice di Washington possono uscire progressi non solo nelle relazioni fra Stati Uniti e Unione Sovietica, ma anche in quelle fra Est e Ovest e dunque nella soluzione della questione tedesca. «Ci sono buone premesse per ulteriori progressi», ha detto il ministro in un'intervista a «Radio Rias» di Berlino. Mentre il presidente sovietico veniva accolto alla Casa Bianca da George Bush, Genscher rilanciava dunque un segnale di ottimismo e distensione nei confronti del Cremlino. E, . soprattutto, ribadiva lo stretto legame della questione tedesca con una «sequenza di cambiamenti in Europa»: dalla preparazione di un vertice della Csce, la Conferenza per la sicurezza e la cooperazione, alla creazione di un organismo permanente dei capi di Stato e di governo e di un «centro arbitra¬ f»Hcn n*rni nTrmrr ri le» per la prevenzione dei conflitti, a una trasformazione radicale delle due Alleanze. >a< Perché «ora che sono caduti i supporti ideologici del confronto, può essere creato un nuovo rapporto di cooperazione e di sicurezza», insiste Genscher. Se dunque la Nato e il Patto di Varsavia diventeranno orgamismi meno militari e più politici, e se si arriverà a una «drastica riduzione delle forze convenzionali in Europa», nel '90 «potrà nascere una Nuova Europa». Proprio nel disarmo convenzionale è «la chiave della questione tedesca», secondo il ministro, mentre all'Est c'è chi sostiene il contrario subordinando il disarmo alla soluzione del problema tedesco. Per questo la trattativa di Vienna resta un riferimento fondamentale del processo di distensione. Ma la riduzione degli armamenti potrebbe liberare somme enormi da investire nel compito grandioso dello sviluppo all'Est: per sostenere la perestroika in Unione Sovietica, dunque, per favorire la trasformazione della Germania Orientale, per aiutare il passaggio al capitalismo di Polonia e Cecoslovacchia, [e. n.] LA S Quotidiano fondato nel 1SS7 Direttore Responsabile Paolo Mieli Vicedirettori Lorenzo Mondo, Luigi La Spina, Pierangelo Coscia Redattori Capo Centrali Vittorio Sabadin, Roberto Beliate Redattori Capo Giorgio Calcagno Società & Cultura Roberto Franchini Edizioni regionali, Cesare Martinetti Cronaca Torino Piero Bianucci Supplementi, Marcello Sorgi Redazione romana Servizi Sergio Ronchetti Interno, Mario Varca Estero, GianPaolo Boetti Cronache italiane Ugo Bertone Economia, Filippo Grassi» Sport, Alessandra Comazzi Spettacolo Nico Orengo Tuttolibri, Alberto Sinigaglia, Iniziative e Supplementi speciali Pio Remotti Segreteria di redazione Editrice la Stampa spa Presidente Giovanni Agnelli Vicepresidenti Vittorio Caissott i di Chius ano Umberto Cuttica Amministratore Delegato e Direttore Generale Paolo Falaschi Amministratori Enrico Autori, Luca Corderò di Montezemolo Giovanni Giovannini, Francesco Paolo Mattioli, Alberto Nicolello ' Stabilimento Tipografico La Stampa, via Marenco 32, Torino Stampa in Facsimile La Stampa, via Giordano Bruno 84, Torino Soc Tip. Tiburlina, via Carlo Pesenti 130, Roma STS spa, Quinta Strada 35, Catania © 1990 Editrice La Stampa S Certificato n. 1626 del 14/12/1989 La tiratura de La Sta-roa di gioved
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